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STORIA DELLA SESSUALITA'
In opposizione a questa falsa costruzione del «sesso» come univoco e causale, Foucault si impegna nel discorso contrario e tratta il sesso come un effetto e non come una causa originaria, proponendo la «sessualità» come sistema storico, aperto e complesso, che produce il sesso, quale parte di una strategia che mira a perpetuare lo status quo. Uno dei modi con cui il potere è perpetuato e insieme occultato consiste nello stabilire una relazione esterna o arbitraria tra il potere, concepito come repressione o come dominio, e il sesso, concepito come un’energia coraggiosa, ma contrastata, che attende di essere liberata.
RELAZIONI DI POTERE
La struttura di genere, dice Foucault, ha raggruppato in un unicum artificiale elementi anatomici, funzioni biologiche, comportamenti, sensazioni, piaceri, imponendo il risultato come principio causale. Il corpo acquisisce significato all’interno del discorso, solo nel momento in cui è determinato entro l’«idea» di sesso naturale, ovvero nel contesto delle relazioni di potere di cui la sessualità, con la manipolazione dei corpi e dell’affettività ne è organizzazione specifica.
Diari di Herculine Barbin
La predisposizione sessuale di Herculine è fin dall’inizio segnata dall’ambivalenza e la sua sessualità non sta fuori dalla legge, ma è la produzione ambivalente della legge, la testimonianza, cioè, della capacità della legge di produrre solo quelle ribellioni che è sicura sconfiggeranno se stesse. E l’anatomia di Herculine non cade fuori dalle categorie del sesso, ma confondendone gli elementi costitutivi, ne mette in evidenza il carattere illusorio. In più, la sessualità di Herculine rappresenta una serie di trasgressioni di genere che mettono in dubbio la distinzione tra scambio erotico eterosessuale e lesbico.
IL SESSO UNIVOCO
I Diari, ci offrano uno sguardo su quel che precede l’imposizione della legge del sesso univoco e sottolineano, come prima della trasformazione legale di Alexina in uomo, lei era libera di godere di quei piaceri esenti dalle pressioni giuridiche e regolative del sesso. Foucault parla, infatti, di piaceri «bucolici» e «innocenti» in relazioni intergenerazionali che Herculine intesseva prima dell'operazione.
Dopo essersi sottomessa alla legge, Herculine diventa un soggetto sancito giuridicamente come uomo. Tuttavia, mentre cambiare sesso può essere più o meno facile e possibile, come lo è stato in questo caso, il genere si dimostra meno incline al cambiamento. E dal momento che la legge richiede che ci si conformi alla sua propria «natura», Herculine adesso non era più una donna ambigua, ma un uomo femminile, non cambiando di molto la sua posizione all'interno della società eteronormata.
gb
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TEMPO E STORIA
Nel 1923 nel Nuovo Dizionario Internazionale della Merriam-Webster la descrizione rimase più o meno la medesima: passione sessuale morbosa per una persona di sesso opposto. Solo nel 1934 l’eterosessualità assunse la definizione che conosciamo ancora oggi: manifestazione di passione sessuale per una persona di sesso opposto; sessualità normale. Ma come si è passati da una definizione di anormalità a una di normalità?
RISPRODUZIONE VS PIACERE
Nell’identificare sessualità e procreazione un contributo notevole venne dato dallo Stoicismo. La Stoà, costruendo la sua idea di vita retta, secondo natura, e ricorrendo esclusivamente al principio di autoconservazione, sentenziò che buono era ciò che conservava, cattivo era ciò che distruggeva o non conservava.
CREARE UNA SPECIE
La psicanalisi ebbe un ruolo fondamentale nel collocare le origini della sessualità nella personalità dell’individuo e nel costruire l’opposizione tra eterosessualità ed omosessualità. Così, se per Michel Foucault il sodomita era un recidivo, dice Oconnel, l’omosessuale era diventato «una specie».
Il finalismo procreativo-sessuale di matrice stoica e cristiana, dunque, non venne abbandonato, anzi trovò il suo compimento diventando un paradigma scientifico. I corpi avevano, per natura, morfologie differenti e complementari per una precisa finalità, quella riproduttiva. Per questo, il disegno della natura inscritta nei corpi prevedeva che i maschi e le femmine fossero eterosessuali, perché era la riproduzione della specie ad averne bisogno. E poiché la natura prevede che i due opposti si attraggano, il desiderio eterosessuale cominciò a definire perfino la biologia.
gb
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CATEGORIE POLITICHE
Wittig intende il sesso come qualcosa che viene prodotto discorsivamente e fatto circolare attraverso un sistema di significazioni oppressivo nei confronti di donne, gay e lesbiche. I quali, sostiene l'autrice, non possono assumere la posizione del soggetto che parla all'interno del sistema linguistico dell’eterosessualità obbligatoria. E dal momento che il sesso è un’interpretazione politica e culturale del corpo, è la discriminazione linguistica del sesso, a garantire il sistema politico e culturale dell’eterosessualità obbligatoria.
"Nei nostri corpi e nelle nostre menti, siamo costrette e costretti a corrispondere, in ogni singola caratteristica, all’idea di natura che è stata stabilita per noi [...], ‘uomini’ e ‘donne’ sono categorie politiche, e non fatti naturali."
ROVESCIARE IL SESSO
Non esiste distinzione sesso/genere, urla l'autrice, perché il genere è costruito nel sesso e il sesso si dimostra essere stato genere fin dall’inizio. Nel suo Il corpo lesbico, Witting scrive che esistono strutture caratterizzate come eterosessuali e obbligatorie, che concedono ai maschi il pieno diritto di parola, negandolo alle femmine.
WITTIG VS BUTLER
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A CAVALLO FRA 60 E 70
Tra la fine degli anni 60 e l'inizio degli anni 70 si sviluppò una mobilitazione straordinariamente rapida, che attraversò gran parte dei paesi capitalistici più avanzati. Il femminismo americano soprattutto, ostile alla psicoanalisi vista come una forza conservatrice, recuperò il termine patriarcato dall'antropologia e lo ri-adattò per identificare il Potere nelle mani degli uomini e per lottare contro l'oppressione di genere. Allo stesso tempo, questa prospettiva, fu immediatamente fatta propria dai primi teorici della Liberazione gay, che aggiunsero l'oppressione sessuale all'agenda politica del movimento, pensiamo ad esempio a Omosessuale: oppressione e liberazione di Dennis Altman del 1972 e Homosexual Desire di Guy Hocquenghem sempre dello stesso anno.
ANNI 70
Una prospettiva di questo tipo fu proposta in modo eclatante dalla teologa americana Mary Daly nel suo Gyn/ecology del 1978. Daly, tentò di elaborare un nuovo linguaggio concettuale ed espressivo che potesse esprimere la coscienza femminile e la rabbia delle donne verso gli uomini. Insomma che desse voce ai comuni interessi delle donne.
Il tradizionale concetto di ruolo sessuale venne così a essere radicalizzato, ora considerato come una spiegazione del controllo sociale che ostacolava le donne. L'idea stessa che il genere consistesse in un insieme di norme sociali, di aspettative diventò un programma d'azione, nella misura in cui sosteneva che le norme potessero essere cambiate con uno sforzo collettivo concentrato.
A partire dalla fine degli anni settanta, il femminismo si stava guadagnando una quota significativa di potere istituzionale, entrando nella burocrazia statale grazie alle pari opportunità e ad altri programmi.
gb
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ATTO CRIMINALE
Il termine omosessuale compare per la prima volta nel 1869 in un pamphlet dello scrittore ungherese Karoly Maria Kertbeny, scritto contro l’introduzione da parte del governo prussiano di una legge che puniva gli atti omosessuali. Nel codice prussiano del 14 aprile 1851 infatti un paragrafo puniva gli atti contro natura commessi tra uomini e con gli animali. Temendone un’estensione anche al nuovo codice unitario, Kertbeny scrisse al ministro per sostenere che lo Stato non aveva diritto di intromettersi nel comportamento sessuale delle persone.
IL TERZO SESSO
Parallelamente, l'omosessualità veniva definita nei termini di una condizione medica: un'espansione dell'idea di patologia che ora includeva anche il comportamento sessuale. Psikopatja sexualis del 1886 - uno dei testi fondanti della sessuologia moderna e della riforma giuridica sul sesso - del medico austriaco Riccardo von Krafft-ebing. Questo testo, rappresenta il caso di diversificazione più importante sul piano medico legale, divenendo la base delle teorie che hanno dato forma all'odierna figura dell'omosessuale.
ASSOLUTA O ANFIGENA
La preferenza nei confronti di una persona dello stesso sesso può essere, dice il viennese, assoluta o anfigena, bisessuale in altre parole. Può verificarsi in maniera occasionale o in condizioni quali l’assenza prolungata di un oggetto eterosessuale e può essere presente fin dall’inizio e persistere per tutta la vita oppure può comparire o ricomparire anche dopo lunghi matrimoni eterosessuali da cui sono nati dei figli. Alcuni omosessuali, inoltre, riscontrava Freud, vivevoano la loro tendenza come qualcosa di ovvio, volendo riconosciuti i loro diritti, altri invece ne entrano in conflitto.
Nel 1910, in Osservazioni cliniche, Freud esamina la storia di una malattia psichica raccontata in prima persona dal paziente, in questo caso l'autorevole Presidente di Corte d’Appello di Dresda, Daniel Paul Schreber. Le sedute rilevavano, da parte del presidente l’inaccettabilità della pulsione omosessuale passiva nei confronti del padre. In questo rifiuto, Freud ipotizzava l'inizio di un processo psicotico che avrebbe potuto condurre ad una grave malattia mentale.
CURARE I MALATI
All'indomani della secondo conflitto mondiale, all’interno della letteratura psicoanalitica anglosassone, si iniziò ad intendere l’omosessualità come una patologia simile alla nevrosi, alla perversione o ad un disturbo nell’area del narcisismo.
Tuttavia nel 1948 Alfred Kinsey scopriva che gran parte della popolazione maschile aveva avuto una qualche esperienza omosessuale tra l’adolescenza e la vecchiaia. La sua misurazione in scala – che andava da zero (esclusivamente eterosessuali) a sei (esclusivamente omosessuali) – non fece altro, però, che ribadire l’idea di una sessualità rigidamente organizzata e negli anni Cinquanta cominciarono a consolidarsi quei criteri, che ancora oggi, definiscono le identità sessuali su una rigida dualità e su precise “specie”.
TERAPIE RIPARATIVE
UNA TRA LE POSSIBILI
A partire da questi aggiustamenti, la Psicologia riconobbe gli stati di acquisizione di una identità omosessuale, presentandola come una tra le possibili identità sessuali assunte all'interno della società contemporanea, così come trattata da Troiden in Model of Sexual Identity del 1989.
gb
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ETEROSESSUALIZZAZIONE
La fabbricazione di tali origini tende a descrivere uno stato delle cose precedente la legge, secondo una narrazione necessaria che culmina, giustificandola, nella costituzione della legge stessa. Se la sessualità è culturalmente costruita all’interno di relazioni di potere esistenti, allora bisogna ipotizzare una sessualità normativa che sta prima del, fuori dal oppure oltre il Potere. Questo «prima», però ci dice Butler, è sempre già permeato da costrutti che autogiustificano interessi presenti e futuri, siano essi femministi o antifemministi. Insomma, riconoscendo il costante intrecciarsi, come trattato in Bottomley nel 1992, di queste relazioni sociali, dobbiamo necessariamente prestare attenzione alle altre forme d'identità per comprendere quella di genere.
Nella teoria e pratica femminista il movimento pro-sessualità ha efficacemente sostenuto che la sessualità è sempre costruita entro i termini del discorso e del potere, dove il potere è in inteso quale convenzione culturale eterosessuale e fallica. Non è facile minare, quindi, le relazioni di potere di cui sono state pervase le scienze biologiche, ma è possibile risalire all’alleanza medico-legale emersa nell’Europa dell’Ottocento, creando le maggiori finzioni categoriali.
CAPITALISMO
Le categorie, le relazioni in ambito sessuale sono profondamente mutate nel corso dello sviluppo capitalistico. La società di Giava, ad esempio, tradizionalmente, riconosceva uno spazio ai banci, uomini travestiti da donna che avevano rapporti sessuali con uomini eterosessuali. Questa è solo una delle molte categorie riferibili al terzo genere che si trovano sotto diverse forme e in Indonesia, oggi, le comunità bagi sono distinte da quelle riferibili ai gay, che rappresentano una nuova categoria sessuale presente in contesti sociali più agitati, per il loro legame con la cultura tradizionale nordamericana.
Anche in Thailandia, secondo gli studi di Peter Jackson del 1997, le categorie sessuali tradizionali thailandesi - quelli di kookai, uomo perlopiù eterosessuale, e catoe, effemminato o crossgender, omosessuale passivo - sono state rielaborate con una serie di aggiunte. Si sono create categorie quali il bisessuale, il Gay King, omosessuale che preferisce avere il ruolo attivo, e il Gay Queen, omosessuale virile o effemminato, sessualmente versatile. Denis Altman nel 1996, rilevava come cambiamenti di questo tipo, non comportavano la semplice sostituzione di una sessualità tradizionale con una occidentale ma tutta una serie di pratiche e categorie sessuali che si creano in contesti di disgregamento culturale e di disuguaglianza economica.
ISTITUZIONALIZZARE L'OPPRESSIONE
OMOFOBIA
OMOFILIA
Nilsson evidenziava, cosi, che i modelli di vita omosessuali fossero radicati nella struttura della città industriale e marittima, e indicava, proprio, le condizioni che influenzarono le pratiche sessuali: le case affollate, una netta divisione di genere nel lavoro, un'alta densità di uomini negli spazi pubblici, una vita di strada poco rispettabile della classe operaia. Collegamenti con altre città attraverso il commercio marittimo, la povertà di molti giovani ragazzi che instauravano per un certo periodo relazioni omosessuali per poi in seguito distanziarsene.
ANNI CINQUANTA
Le diverse forme di pratiche omosessuali, però, cambiarono al mutare di queste condizioni. Gli anni Cinquanta conobbero l'aumento della ricchezza, la costruzione di case per la classe operaia nelle periferie, la crescita dello stato sociale e l'emergere di un allarmismo morale intorno la corruzione sessuale dei giovani. A una sempre maggiore privatizzazione della condotta sessuale, seguì una distinzione culturale più netta tra omosessuali ed eterosessuali.
Perciò, quelle pratiche sessuali, dipendevano da condizioni sociali transitorie da un punto di vista storico, e per molte delle persone che le adottavano, rappresentavano soltanto una frazione limitata di tutta la storia della loro vita sessuale.
SUBCULTURE
Ai nostri giorni, sono emerse nuove categorie sessuali, nuovi oggetti erotici. Nelle maggiori città esiste ormai tutto un repertorio di subculture sessuali, con bar, club, negozi, servizi postali e telefonici che provvedono agli interessi dei diversi gruppi: leather, sadomaso, feticisti, di cross-dressing, cross-age, cross-technik, bondage e così via.
E' possibile ripercorrere nei minimi dettagli la nascita di particolari subculture sessuali, nel testo di Gayle Rubin nel 1991 sul famoso fisting club di San Francisco, in cui si descrivono nel dettaglio, l'ambiente, i partecipanti, i listini sessuali, le personalità più influenti, non tralasciando di considerare l'importantissima storia economica e politica del locale.
gb
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PSICANALISI
La psicanalisi, ai suoi esordi, era un innovazione in campo medico, considerata una forma di terapia. Lo specialista viennese del sistema nervoso Sigmund Freud si convinse che l'origine di molti dei problemi dei suoi pazienti fosse psicologica e non fisica e, per questo, prese ad indagare le loro vite emotive alla ricerca delle possibili cause. Nei più importanti di questi lavori espose i concetti di motivazione inconscia, di sessualità infantile, il complesso di Edipo e le trasformazioni del desiderio durante la crescita, e le connessioni tra psicologia del profondo e cultura. Mise a nudo, potremmo dire, le maggiori tendenze di crisi presenti nella struttura delle relazioni emotive.
ALFRED ADLER
MATHILDE VAERTING
Ne Il sesso dominante, infatti, Vaerting sosteneva che maschilità e
femminilità riflettessero,
sostanzialmente, delle relazioni di potere ed elaborò, quella che potrebbe essere considerata, la prima teoria generale sull'argomento. Mettendo in relazione modelli psicologici e struttura sociale, distingueva il diritto, la divisione del lavoro e l'ideologia come sfere diverse del dominio di genere. Il suo lavoro cadde nell'oblio.
Malinowski e Mead
prestarono molta attenzione al sesso e al genere. L'etnografia pionieristica di Malinowski nelle isole Trobriand offriva, a tal proposito, una descrizione dettagliata della sessualità, del matrimonio e della divisione del lavoro.
Nel suo Sesso e repressione sessuale tra i selvaggi, del 1927, Malinowski elaborò la celebre critica della psicoanalisi, in cui sostenne che il complesso di Edipo, così come descritto da Freud non fosse, assolutamente, universale. Da strutture di parentela diverse, come per esempio quella matrilineare, derivano modelli di sviluppo emotivo diversi. Le prime ricerche di Mead nelle Isole Samoa rafforzarono l'idea di una possibile diversità culturale nel comportamento sessuale e in Sesso e temperamento in tre società primitive del 1963, l'autrice demolì l'idea di una relazione stabile tra sesso biologico e caratteristiche di genere.
TALCOTT PARSONS
Nel suo Famiglia e socializzazione, (Parsons e Bales 1956) propose la teoria sociologica sul genere più radicale fin dai tempi di Vaerting, spingendo ancora più avanti le posizioni di Malinowski e Mead. Al contrario dei due etnografi, che avevano accettato alcune determinanti biologiche, Parsons trattava la distinzione tra maschile e femminile - ruolo maschile come strumentale, quello femminile come espressivo - come una differenza della funzione sociale, una polarità, che a suo avviso, emergeva dalle dinamiche dei gruppi sociali in quanto tali.
SIMONe de BEAUVOIR
Rifiutandosi di dare per scontata la polarità tra il maschile e femminile, de Beauvoir esplorò la varietà di modi con cui le donne venivano costruite come altro nell'immaginario maschile.
ADDOMESTICARE IL DISSENSO
Ed è proprio negli anni 50 che la psicanalisi ortodossa - in gran parte tramutata in una branca socialmente conservatrice della medicina, più interessata a normalizzare le persone che a portare avanti un discorso di liberazione - cominciò a definire il diverso, l'omosessuale, in termini di malattia mentale, nonostante Freud si era rifiutato di considerare l'omosessualità come una patologia!
Tra gli anni Venti e gli anni Sessanta, dunque, le potenzialità sovversive sono state perlopiù addomesticate e in Europa e negli Stati Uniti, la politica radicale, le avanguardie culturali, rimasero di fatto appannaggio maschile e vennero coinvolte, come scrive Oconnel, in movimenti che non sapevano che farsene del femminismo, della liberazione sessuale e dei loro sostenitori. Questi decenni furono gli stessi che videro le donne ottenere il diritto di voto nella maggior parte dei grandi Sistemi nazionali, ma anche l'ascesa del Fascismo che a sua volta abolì sia femminismo e psicoanalisi.
La guerra contro il Fascismo fu poi seguita dalla reazione maccartista in Occidente, che vedeva femministe e omosessuali come agenti delle forze comuniste. I comunisti, al contrario, consideravano femministe e omosessuali come sintomi della decadenza capitalistica.
gb
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MEDIUM PASSIVO
MARCARE IL CORPO
In diverse culture però, scrive Douglas, esistono i poteri della contaminazione. Questi poteri puniscono la simbolica rottura di ciò che dovrebbe essere unito e l’unione di ciò che dovrebbe essere separato. Una persona responsabile di contaminazione è sempre in torto, perché produce delle condizioni non giuste o semplicemente supera dei confini che non avrebbe dovuto varcare.
CONTAMINAZIONE E REPULSIONE
In Poteri dell’orrore di Kristeva, l’abietto designa ciò che è stato espulso dal corpo, eliminato come escremento, reso letteralmente altro. La costruzione del non me, in quanto abietto, istituisce i confini del corpo e si presenta come un’espulsione di elementi estranei, alieni. Ma in effetti è l’espulsione stessa a stabilire ciò che è alieno. Come ha proposto Iris Young, utilizzando Kristeva, nel sessismo, nell’omofobia e nel razzismo, il ripudio dei corpi per via del loro sesso, della loro sessualità e/o del loro colore, rappresenta un’«espulsione» seguita da una «repulsione». Tale repulsione fonda e consolida le identità culturalmente egemoniche lungo gli assi di differenziazione del sesso/razza/sessualità.
Quando la disorganizzazione dei corpi rompe la finzione regolativa della "coerenza" eterosessuale, allora sembra che il modello espressivo perda la sua forza descrittiva. È proprio nel momento in cui vengono meno le proprie percezioni stabili e consolidate, in cui non si può leggere con sicurezza il corpo che si vede, che queste categorie vengono messe in dubbio, e la realtà del genere entra in crisi. Non è più chiaro come si possa distinguere il reale dall’irreale ed è questa l’occasione per capire che il genere è, di fatto, una realtà mutevole.
gb
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INVESTIMENTI
I vincoli emotivi possono essere positivi o negativi, favorevoli oppure ostili. Per esempio, al pregiudizio contro le donne, chiamato misoginia, o contro gli omosessuali, detto omofobia, corrisponde una reazione emotiva ben definita. Questi investimenti possono essere vincoli d'amore e d'odio allo stesso tempo, come Freud ha sottolineato: l'ambivalenza, così è chiamata questa condizione, è molto comune nella realtà, seppure tenda ad essere dimenticata nei miti e negli stereotipi di genere. Inoltre, studi antropologici e storici hanno chiarito che le relazioni sessuali implicano dei rapporti fisici culturalmente costruiti, e non sono un semplice riflesso della biologia.
Le strutture, dal momento che la loro natura è costruita, sviluppano contraddizioni interne o inclinazioni che possono far mutare la struttura stessa minandone alla base gli aspetti vigenti. Queste tendenze, che emergono sia su grande, sia su piccola scala, non si sviluppano allo stesso ritmo e non avvengono nello stesso momento. Il processo del cambiamento storico e personale è, perciò, complesso e disarmonico e la prospettiva sul mutamento, del teorico tedesco Kurgen Habermas, distingue tra periodi in cui le pressioni per il cambiamento sono tenute sotto controllo, o si costruiscono gradualmente, e periodi in cui le tendenze di crisi, sfociano in crisi affettive, conducendo al cambiamento.
TRANSEX
Oggi, come ha sottolineato O'Connell consigliando cautela su concezioni troppo semplicistiche del genere, lo stesso transessualismo è diventato una categoria di genere e in una certa misura una cultura sociale. Chiunque può acquistare la guida internazionale Tranny guide di Vicky Lee (1999) per sapere come avviare la trasformazione e in che modo mettersi in contatto con la scena del crossdressing internazionale.
Ma tornando ai legami emotivi insiti nella sessualità, non possiamo non considerare che le “violazioni” di genere nella Transessualità, non avvengono semplicemente nella testa delle persone, ma coinvolgono spesso la sfera delle sensazioni fisiche ed emotive. Pensiamo sia all'individuo che vive la costante allucinazione di avere un corpo dell'altro sesso, o percepisce quotidianamente la sensazione di essere intrappolato nel corpo sbagliato; consideriamo anche, e soprattutto, la sfera emotiva di chi ha rapporti sessuali con i transessuali, sempre in bilico fra desiderio, fascinazione e ripudio.
Il pioneristico lavoro di Roberta Perkins, che nel 1983 dava voce ai transessuali di Sidney, riporta le parole di Naomi, spogliarellista. Per gli uomini, i transessuali, affermava Naomi, sono a livello ancora più basso delle donne e a testimoniarlo erano i numerosi abusi sessuali e le innumerevoli violenze verbali e fisiche. Gli “uomini violenti” citati da Naomi rientrano, non soltanto nelle relazioni di genere istituite dalla cultura, ma anche in quelle definite dal potere, sotto forma di violenza sessuale. Inoltre, Perkins nel suo lavoro, evidenzia anche le relazioni di produzione, sottolineando il fatto che uomini cosiddetti normali abbiano le risorse economiche per essere i clienti di questo tipo di servizi. Uomini che pur eccitandosi per i transessuali, non li rispettino affatto.
Si capisce bene allora l'importanza delle relazioni emotive che si scatenano quando i “confini” si superano, un misto, come detto in precedenza, di desiderio sessuale e profonda ostilità. Un modo di dire, all'interno del transessualismo, ormai diventato amaramente comune è: ci amano la notte, ci odiano di giorno.
VIVIANE NAMASTE
A questo proposito Viviane Namaste nel 2000 ha richiamato l'attenzione sulle situazioni e le esperienze concrete di vita delle persone transessuali e transgender, che tendono a essere cancellate tanto dalla teoria, quanto dalle scienze sociali e dalla medicina dovendo affrontare l'ostracismo, la perdita del proprio lavoro, e l'ostilità della famiglia, così come difficoltà maggiori nelle relazioni non solo sessuali.
gb
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Si forma l’orientamento sessuale nell’essere umano?
Nel Ricordo d’infanzia di Leonardo da Vinci (1910), esaminando dipinti e carteggi del grande artista, Freud ipotizza che l’omosessualità dell'artista sia da collegare al vincolo erotico precoce con la madre. Un attaccamento intenso che non verrà rimosso, e non sostituito con quello verso altre donne, ma che si conserverà nell’inconscio. Per Freud, un omosessuale di questo tipo si mette al posto della madre e sceglie ragazzi simili a lui da amare, come la madre ha amato lui.
LA MADRE
In L’Io e l’Es, del 1923, Freud ragiona sulla struttura del lutto come basilare nella formazione dell’Io. Nell’esperienza della perdita di un altro essere che si è amato, sostiene Freud, si dice che l’Io incorpori tale altro, assumendo attributi dell’altro e accogliendolo attraverso l'imitazione. Questa identificazione diventa una nuova struttura dell’identità. Tale sostituzione contribuisce, in modo essenziale, a produrre ciò che si identifica con il carattere attraverso, anche, l’acquisizione di un’identità di genere.
LA PERDITA
Successivamente però, Freud affermerà che la bisessualità primaria, nel processo di formazione del genere e del carattere, si pone come un elemento di complicazione. Infatti il bambino sviluppa un investimento primario nei confronti di ambedue i genitori e Freud osserva che la bisessualità, in questo periodo, si manifesta nel comportamento ambivalente, al maschile e al femminile, con cui il bambino si relaziona.
La concettualizzazione della bisessualità in termini di predisposizioni al femminile e al maschile, con scopi eterosessuali intenzionali, rivela dice Butler, che per Freud la bisessualità è la coincidenza di due desideri eterosessuali all’interno di una singola psiche. Ma la predisposizione al maschile, non è mai orientata verso il padre come oggetto sessuale, né tantomeno la predisposizione al femminile è orientata verso la madre. In questo modo, continua Butler, sarebbe la bisessualità primaria e non la scena edipica della rivalità a produrre il ripudio della femminilità da parte del bambino e l'ambivalenza nei confronti del padre, mettendo in dubbio il primato dell’investimento materno e, di conseguenza, anche l’eterosessualità primaria.
PREDISPOSIZIONI
Le predisposizioni non sono fatti sessuali psichici primari ma effetti prodotti da una legge imposta dalla cultura. E appaiono come naturali all'interno delle strutture della parentela esogamica. Il tabù dell’incesto, e implicitamente quello dell’omosessualità, appaiono come un’ingiunzione repressiva, che presupponendo un desiderio originario obliterano la verità di un'origine libidica omosessuale, producendo, al contempo, il desiderio eterosessuale.
Così posta, l’identità di genere sembra essere innanzitutto l’interiorizzazione di un divieto, costruito e mantenuto dall'applicazione coerente del tabù, non solo attraverso la stilizzazione del corpo secondo le distinte categorie del sesso, ma anche attraverso la produzione e predisposizione del desiderio sessuale. La legge repressiva dunque produce l’eterosessualità e non agisce semplicemente come un codice negativo o esclusivo, ma come una sanzione e, più precisamente, come una legge che distingue il legittimo dall’illegittimo.
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seconda metà dell'ottocento
Le prime posizioni femministe - come quella di Marilù Old Stone Minecraft nella sua Rivendicazione dei diritti della donna datata 1792, nata in risposta alla celebrazione dei diritti dell'uomo della rivoluzione francese - erano ancora legate ai discorsi sul miglioramento morale ed il quadro di riferimento era ancora più religioso che scientifico. Le intellettuali non potevano scrivere saggi in questo periodo e il loro interesse era rivolto alla critica del pregiudizio maschile o ai problemi legati al suffragio, alle riforme giuridiche o all’educazione femminile.
AUGUST COMTE
Il filosofo francese August Comte, fondatore del positivismo e figura non meno autorevole di quella di Darwin, prestò grande attenzione alla funzione sociale della donna nel primo trattato di sociologia, Sistema di politica positiva del 1851-54. Secondo il suo punto di vista le donne erano un pilastro cruciale della futura società utopica ma solo al prezzo di rimanere in una sfera specifica, quella più adatta al loro ruolo di amorevole assistenti degli uomini.
CHARLES DARWIN
Charles Darwin, figura dominante del pensiero evoluzionista, nella sua Origine della specie, 1859, fece dell'ereditarietà e della selezione biologica, questioni intellettuali di primo ordine, mentre in un'opera successiva, L'origine dell'Uomo e la selezione sessuale, 1871, prendeva in considerazione proprio la scelta del partner sessuale e il ruolo evolutivo del sesso come forma di riproduzione. Questo, in un periodo e in un contesto in cui la divisione di genere, del lavoro, financo le divisioni simboliche tra uomini e donne, erano portati ai loro estremi.
La separazione delle sfere in maschile e femminile era fortemente sottolineata dalla cultura borghese nel pieno dell'età vittoriana. Per la classe colta, il fattore determinate i diversi modelli di genere era la dinamica del progresso, vagamente correlata alla biologia nelle speculazioni basate sulla teoria dell'evoluzione, ma pur sempre un processo autonomo. Era opinione diffusa, infatti, che il progresso fosse capace di infrangere i vincoli propri degli usi e dei costumi antichi per elevare le relazioni di genere a un livello superiore e più razionale. Le questioni di genere emersero perciò in una dimensione specifica, quella del progresso. Non sorprende, dunque, che il pensiero evoluzionista assumerà, in seguito, una grandissima influenza.
SOCIOLOGIA
La prima importante produzione teorica della sociologia americana si ebbe nel 1883, con Dynamic sociology di Letter Word. L'analisi della società, nello specifico l'analisi delle forze riproduttive, si risolse in una critica, rigorosissima, delle disuguaglianze socio-sessuali, come la disuguaglianza educativa di bambini e bambine.
Un anno dopo nel 1884, Friedrich Engels, il collaboratore di Marx, dava alle stampe L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato che si basava proprio su i dibattiti accademici circa la storia della famiglia e l'idea di matriarcato, oltre che sull'interesse dei socialisti per la questione della donna come tema di riforma sociale.
fra ottocento e novecento
L'imperialismo globale di fine Ottocento, inizio Novecento, all'epoca nel pieno della sua espansione, permise la circolazione di molte immagini esotiche di genere, come la poligamia, il matrimonio per ratto, il concubinato, le donne amazzoni, la promiscuità primitiva e così via. Esploratori, conquistatori, missionari e viaggiatori curiosi raccolsero un enorme bagaglio di informazioni sull'organizzazione di genere nelle società non europee che gli intellettuali di Parigi, Londra, Pietroburgo e New York dovettero fare i conti con ordini di genere che differivano, spesso drasticamente, dai propri. Giustificata dalla legge del progresso, quale migliore organizzazione di genere, l'Impero decise che la migliore fosse la propria, la struttura eteronormata, imponendola alle colonie.
Le informazioni che provenivano dall'impero, però, ebbero i loro effetti sul femminismo, iniziando a destabilizzare la credenza universale di un ordine di genere. I dibattiti, si confrontavano già con una serie di temi che ritroveremo nelle ricerche successive: potere, asservimento, sessualità, divisione del lavoro. Ma, per quanto attuali possano sembrare, le tematiche venivano affrontate in maniera fortemente categorica, basandosi sulla dicotomia uomo/donna data per scontata.
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QUEER | TEORIE
struttura di genere
Uomini e donne, ad esempio, indossano scarpe con forme diverse, abbottonano la camicia in modo contrario, si fanno tagliare i capelli da un parrucchiere diverso, acquistano gli abiti in negozi distinti per genere. Dicotomia e differenza sono così comuni, così familiari, da sembrare parte dell'ordine naturale delle cose. E volendo semplificare, gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere. Tali credenze, nella comune definizione del genere, ancora oggi, vengono riconosciute come espressione di differenza naturale. Per questo, nella società occidentale di oggi, ci si aspetta che i nuclei familiari si formino sulla base dell'amore romantico, ovvero un forte legame emotivo tra due persone.
I mezzi di comunicazione di massa e i romanzi popolari promuovono l'idea del matrimonio, e la potenza del modello, che alcuni autori identificano come una vera e propria struttura, impone la relazione sessuale come la base principale della formazione della famiglia.
In molti contesti postcoloniali infatti, il dominio culturale dell'Occidente, con l'imposizione del suo modello, ha prodotto un cambiamento nella scelta della persona da sposare: dal modello in cui erano i genitori a decidere, a quello in cui la scelta è presa personalmente sulla base dell'amore romantico.
fuori dall'occidente
Per esempio la comunità Sambia - una comunità in Papua Nuova Guinea descritta in una nota etnografica da Gilbert Herdt - tratta la sessualità tra persone dello stesso genere come una pratica rituale che coinvolge tutti gli uomini in una fase particolare della loro vita. Se adottassimo il punto di vista occidentale, dovremmo concludere che tutti gli uomini Sambia siano omosessuali a una certa età, per poi diventare eterosessuali ad un'altra - affermazione ridicola! Dal loro punto di vista, invece, seguivano semplicemente il normale sviluppo della maschilità.
misurare le differenze
Queste ricerche, conosciute come Studi sulla differenza sessuale, compongono una vasta letteratura in sociologia e nella scienza politica. Al suo interno si trovano concezioni della sessualità come impulso naturale nei lavori di Darwin, di Freud, dell'antropologo Malinoski, del filosofo Marcuse. Molti allievi di Freud, invece, hanno considerato, a ragione, la psicologia umana il risultato di un conflitto tra uno stimolo sessuale naturale e la repressione sociale.
combinare maschile e femminile
Rosalind Rosenberg, nel suo studio Beyond separate spheres del 1982, considerava, come l'enorme quantità di dati raccolti da quelle ricerche, affermasse che la somiglianza psicologica tra uomini e donne, sia da considerare la generalizzazione meglio accettata da tutte le scienze umane. Dunque, l'idea che vi sia una dicotomia di carattere alla base della distinzione di genere venne, decisamente, confutata. E negli ultimi centocinquanta anni, diversi movimenti sociali e intellettuali hanno demolito a poco a poco queste, radicatissime, convinzioni. Dal Movimento per il suffragio femminile alla Psicoanalisi, al movimento di Liberazione gay, allo Strutturalismo.
Insomma, non possiamo più pensare all'essere umano, uomo o donna, come ad una condizione stabilità dalla natura. Allo stesso tempo, però, non dovremmo nemmeno considerarla una condizione imposta dall'esterno, dalle norme sociali o dalla pressione delle autorità. E' l'individuo stesso a costruirsi come maschile o femminile, ogni giorno, attraverso le proprie azioni, reclama il suo posto nell'ordine di genere.
assecondare il binarismo
Secondo il sociologo Kemper non si può pensare l'organizzazione di genere come qualcosa che semplicemente dipende dalle proprietà dei corpi in quanto precede i corpi stessi, strutturando le condizioni in cui essi vivranno e si svilupperanno. Tutto ciò che risulta ambiguo rispetto a questa polarità è spesso oggetto di disgusto o di derisione, e l'omosessualità o l'essere queer, è dichiarato innaturale.
gb
ApprofondiMENTI
QUEER | TEORIe
DAVID PAGE
La speculazione su cui le loro ricerche si basavano era, in parte, fondata sul fatto che un buon dieci per cento della popolazione presenta variazioni cromosomiche che non rientrano nettamente nella serie delle categorie XX-femminile e XY-maschile. Perciò, la scoperta del gene master venne considerata come una base più certa per comprendere la determinazione del sesso e, dunque, la differenza sessuale, rispetto a quanto potevano offrire i precedenti criteri.
Anne Fausto-Sterling
Eva Eicher e Linda L. Washburn
"La formazione del tessuto ovarico è senza dubbio un processo evolutivo tanto attivo e geneticamente diretto quanto lo è la formazione del tessuto testicolare, o quanto lo è, a questo riguardo, lo sviluppo di qualunque processo di differenziazione cellulare. Non è stato scritto quasi nulla sui geni coinvolti nella formazione del tessuto ovarico dalle gonadi indifferenziate".
IL PUNTO DI VISTA
Non è forse per una convenzione meramente culturale, che considera i genitali quale segno decisivo del sesso, che Page e gli altri decisero che un individuo XX anatomicamente ambiguo fosse maschio? Freud stesso, nei Tre saggi sulla teoria sessuale, affermava che sono l’eccezione e la stranezza a darci gli indizi per capire come si costituisce il mondo ordinario del sesso. Ciò che resta fuori, lo strano e l’incoerente, ci dà modo di capire che il mondo del sesso, che viene dato per scontato, è in realtà una costruzione e che potrebbe addirittura essere costruito diversamente.
gb
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QUEER | TEORIE
VARIETA'
Ma come dice Robert W Connell in Questioni di genere, non credo, che esista una successione fissa di stati della formazione del genere, benché lo abbiano creduto molti psicologi, da Freud in poi. Quanto sappiamo della varietà degli ordini di genere rende improbabile l'esistenza di regole universali sul modo in cui si apprende il genere. Forse quello che più si avvicina ad una regola universale è proprio il fatto che ogni progetto di genere non è meccanicamente determinato alla sua origine.
La varietà della mascolinità e della femminilità che emerge con evidenza dalle ricerche suggerisce una molteplicità di traiettorie di formazione del genere. Le disuguaglianze di classe, la diversità etnica, la differenza regionale, le origini nazionali e l'immigrazione portano esperienze del periodo adolescenziale molto diverse tra loro.
APPRENDIMENTO
Fondere la personalità di un individuo in un'entità unica significa rifiutare la sua intrinseca diversità, la sua apertura, e può anche indicare un rifiuto al cambiamento. Oggi, infatti, si parla di una triade bio-psico-sociale suggerendo che, sia per gli uomini che per le donne, la sanità o la patologia non coincide più con il genere della persona amata, ma con la capacità di amare; questa, come dicono Bion (1975) e Kohut (1985), sarebbe l’espressione più vera della maturazione psichica della persona.
gb
ApprofondiMENTI
QUEER | TEORIE
ANNi 80 | femminismo radicale
Così mentre da una parte una rete di ricercatrici femministe elaborava studi politici, un'altra produceva tutta una letteratura di teorizzazioni altamente astratte. I principali autori di riferimento di queste teorie sono Michelle Foucault e Jacques Derrida in Francia.
FOUCAULT & DERIDDA
In generale, la tesi di Deridda sull'infinito differimento del significato nel linguaggio e l'elaborazione della tecnica della decostruzione, sono stati considerati come l'autorizzazione a mettere in dubbio la stabilità di qualsiasi concetto, di qualsiasi identità, comprese le categorie sui quali si basa il pensiero femminista. Un'opera in linea con queste argomentazioni è Scambi di genere di Judith Butler del 1990, divenuta il testo più autorevole del femminismo accademico degli anni novanta. Butler sosteneva che le categorie di genere non hanno fondamenti stabili, e di conseguenza non li ha neppure la strategia femminista. Il genere performativo, diceva, che produce l'identità attraverso l'azione, non può descrivere una qualche realtà preesistente.
anni 90 | femminismi
L'accento posto sulla razza, poi, ha avuto come risultato il moltiplicarsi delle posizioni che rappresentavano le diverse prospettive di ogni specifico gruppo di donne: femminismo nero, femminismo sudamericano, femminismo indigeno, femminismo lesbico, femminismo del terzo mondo. In secondo luogo, si pose il problema di come andava interpretato l'ordine di genere su scala mondiale.
Già Maria Meis nel 1986, con Patriarchy and Accumulation on A world Scale - testo nato dai grandi dibattiti internazionali - aveva sviluppato un'analisi del colonialismo e del capitalismo mondiale come sistemi intrinsecamente orientati in base al genere; alla fine del secolo, nel 1997, Nira Yuval-Davis riprese l'argomento esaminando il contributo cruciale delle relazioni di genere in diverse dimensioni importanti dei progetti nazionalisti: riproduzione nazionale, cultura nazionale, cittadinanza, conflitti e guerre nazionali. Il suo Gender and Nation resta, a tutt'oggi, il testo di riferimento sull'argomento.
anni 00 | involuzione
Antifemminismo e omofobia sono divenuti i temi principali di fazioni sempre più numerose di gruppi razzisti e nazionalisti, che in Francia hanno guadagnato una certa forza, e che in Austria e Italia, dal 2000, sono entrati a far parte della politica ufficiale.
Schizofrenia insita in qualsiasi struttura preconfezionata, che a partire dagli anni zero, vede, in parallelo, la proliferazione di testi che invece di ricercare - come si è fatto fin ora nella storia - tracce e storie queer, per sottolinearne la normalità, cercano, invece, di avvalorare la tesi, che sia proprio l'eterosessualità ad essere innaturale per l'essere umano, ingabbiandolo in schemi e recinti invisibili, non permettendogli una piena consapevolezza. Un testo per tutti, The Invention of Heterosexuality curato da Lisa Duggan e Jonathan Ned Kanz del 2007.
gb
ApprofondiMENTI
QUEER | TEORIE
A partire dal XVIII secolo però, col fiorire delle città commerciali dell'Europa occidentale, l'omosessualità iniziò ad essere vista come pratica di parte di un gruppo distinto di uomini e, alla fine del secolo, nuove leggi, condussero alla sua criminalizzazione, con frequenti controlli e arresti da parte della polizia.
Nello stesso periodo invece Magnus Hirshfeld coniò i termini di uranismo, travestitismo, transessualità. A suo avviso, queste tre condizioni erano gradazioni di quello che lui chiamava terzo sesso o condizione sessuale intermedia. Gli uranisti erano quindi per lui, come i transessuali, degli “invertiti”: anime di donna in corpi maschili. Il loro desiderio per gli uomini era quindi un desiderio che oggi definiremmo eterosessuale.
Parallelamente, l'omosessualità veniva definita nei termini di una condizione medica: un'espansione dell'idea di patologia che ora includeva anche il comportamento sessuale. Psikopatja sexualis del 1886 - uno dei testi fondanti della sessuologia moderna e della riforma giuridica sul sesso - del medico austriaco Riccardo von Krafft-ebing, rappresenta il caso di diversificazione più importante sul piano medico legale, divenendo la base delle teorie che hanno dato forma all'odierna figura dell'omosessuale.
La preferenza nei confronti di una persona dello stesso sesso può essere, dice il viennese, assoluta o anfigena, bisessuale in altre parole. Può verificarsi in maniera occasionale o in condizioni quali l’assenza prolungata di un oggetto eterosessuale e può essere presente fin dall’inizio e persistere per tutta la vita oppure può comparire o ricomparire anche dopo lunghi matrimoni eterosessuali da cui sono nati dei figli. Alcuni omosessuali, inoltre, riscontrava Freud, vivevoano la loro tendenza come qualcosa di ovvio, volendo riconosciuti i loro diritti, altri invece ne entrano in conflitto.
Nel 1910, in Osservazioni cliniche, Freud esamina la storia di una malattia psichica raccontata in prima persona dal paziente, in questo caso l'autorevole Presidente di Corte d’Appello di Dresda. Le sedute rilevavano, da parte del presidente l’inaccettabilità della pulsione omosessuale passiva nei confronti del padre. In questo rifiuto, Freud ipotizzava l'inizio di un processo psicotico che avrebbe potuto condurre ad una grave malattia mentale.
All'indomani della secondo conflitto mondiale, all’interno della letteratura psicoanalitica anglosassone, si iniziò ad intendere l’omosessualità come una patologia simile alla nevrosi, alla perversione o ad un disturbo nell’area del narcisismo. Tuttavia nel 1948 Alfred Kinsey scopriva che gran parte della popolazione maschile aveva avuto una qualche esperienza omosessuale tra l’adolescenza e la vecchiaia. La sua misurazione in scala – che andava da zero (esclusivamente eterosessuali) a sei (esclusivamente omosessuali) – non fece altro, però, che ribadire l’idea di una sessualità rigidamente organizzata e negli anni Cinquanta cominciarono a consolidarsi quei criteri, che ancora oggi, definiscono le identità sessuali su una rigida dualità e su precise “specie”.
Alla fine degli anni Sessanta le cose cominciano a cambiare. Con la rivolta di Stonewall, avvenuta a New York nella notte tra il 27 ed il 28 giugno 1969, si affermò il Movimento di liberazione per i diritti degli omosessuali e nel 1973 la comunità psichiatrica americana, dopo una lunga “guerra civile” (documentata in Lingiardi, 1996), decise l’eliminazione dal terzo Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM) dell’omosessualità egosintonica, a cui seguirà poi anche quella egodistonica.
A partire da questi aggiustamenti, la Psicologia riconobbe gli stati di acquisizione di una identità omosessuale, presentandola come una tra le possibili identità sessuali assunte all'interno della società contemporanea, così come trattata da Troiden in Model of Sexual Identity nel 1989.
gb
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Eterosessualità | Il Corpo |
Nei primi anni del Ventesimo secolo eterosessualità e omosessualità non erano ancora termini medici e nessuno dei due godeva dello status di sessualità normale. Solo nel 1934 l’eterosessualità assunse la definizione che conosciamo ancora oggi: manifestazione di passione sessuale per una persona di sesso opposto; sessualità normale.. | Storicamente l'idea che il corpo umano si dividesse in due categorie opposte, divenne generale soltanto nel XIX secolo. Le differenze nelle prime fasi dello sviluppo, sono relative. Persino gli organi riproduttivi esterni che sono ovviamente diversi, pene, clitoride, scroto e labbra, si sviluppano a partire da un medesimo organo. |
Corpo. Assoggettamento | Lesbismo |
Per Foucault, come per Nietzsche, i valori culturali emergono come risultato di un’iscrizione sul corpo, considerato come una pagina bianca. E per assumere significato, il corpo deve essere “distrutto”. Devastazione necessaria per produrre il soggetto che parla e le sue significazioni. In Purezza e pericolo Mary Douglas, il corpo viene descritto come modellato attraverso marcature che instaurano codici.. | La lesbica, afferma Wittig, si pone aldilà dell’opposizione binaria tra donna e uomo: non è né una donna, né un uomo. La lesbica non ha sesso. Il sesso è qualcosa che viene prodotto e fatto circolare attraverso significazioni oppressive nei confronti di donne, gay e lesbiche. Il compito della politica dovrebbe essere il rovesciamento di tutto il discorso su cui si istituisce il genere.. |
«Non esiste alcun ‘essere’ al di sotto del fare, dell’agire, del divenire: ‘colui che fa’ non è che fittiziamente aggiunto al fare – il fare è tutto».
F. Nietzsche, Genealogia della morale
Lévi-Strauss
Ne Le strutture elementari della parentela, la sposa, la donna, figura quale termine relazionale tra gruppi di uomini: non ha un’identità, né scambia un’identità per un’altra. Riflette, cioè, l’identità maschile proprio nell'essere la sua assenza. Questa, che l'autore definisce come regola esogamica, esprime un valore sociale: fornisce il mezzo per intensificare la solidarietà tra gli uomini in un sistema maschile, patriarcale e patrilineare.
Lévi-Strauss concepisce, in questo modo, la realizzazione artificiale di un’eterosessualità non incestuosa estratta. Il divieto dell'incesto, che per l'autore non è un fatto sociale ma una fantasia culturale pervasiva, genera il tabù dell’eterosessualità esogamica.
STRUTTURALISMO VS FEMMINISMO
Posta così la questione, la naturalizzazione dell’eterosessualità e la capacità maschile di agire sessualmente apparivano, secondo queste teorie, come mere costruzioni discorsive, assunte come fondative della struttura patriarcale. Monique Witting, a questo proposito nell'intraprendere una critica politica della genitalità, parla di «inversione» come pratica critica di lettura, valorizzando quelle caratteristiche di una sessualità non sviluppata individuate da Freud e inaugurando, per superare la sottomissione generata dalla struttura eteronormata, «una politica post-genitale».
gb
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NOVECENTO
Salotti, bar e librerie furono i primi luoghi in cui le lesbiche affermarono la propria identità. Ed è proprio da queste esperienze che, agli inizi del XX secolo, nacque la distinzione fra le butch e le femme (o lipstick lesbian), in base all'atteggiamento mascolino o femminile con cui le lesbiche si identificavano e si vestivano. Negli Stati Uniti ad esempio, i bar in cui si incontravano erano spesso soggetti a raid punitivi da parte della polizia e alla discriminazione da parte della società dell'epoca.
FREUD
DEUTSCH
Deutsch studia i possibili sviluppi dell’omosessualità in questo momento particolare della vita, in cui tutti gli adolescenti, anche quelli che diventeranno eterosessuali, hanno la figura dell’amico/a del cuore. Un doppio di sé che facilita il distacco dai genitori favorendo le relazioni con i pari.
Nell’analisi di una paziente grave, invece, Deutsch parla di un’omosessualità femminile esclusiva, che si manifesta quando la ragazza ha la necessità di compensare il legame precoce con una figura materna sadica e fonte di sofferenza. Attraverso l’esperienza omosessuale, che ricalca i modi di una relazione madre/bambina soddisfacente, la rottura emotiva può essere riparata.
Daughters of Bilitis
STONEWALL
AMORE TRA DONNE
Dagli anni Settanta, quindi, si afferma sempre di più l'idea che "lesbica" sia una definizione che spetta alle donne stesse adottare o rifiutare, e che il lesbismo è un tratto importante della personalità di ogni donna.
gb
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TRAVESTIMENTO
Partendo dal considerare ciò che significa mostrare le caratteristiche del proprio sesso, per arrivare a comprendere, come queste caratteristiche esprimono o riflettono un apparente orientamento sessuale, nella sua ricerca, la psicoanalista postulava che la coerenza tra genitali e orientamento sessuale fosse in realtà una formazione immaginaria. Infatti, la libido, intesa al maschile nella società eteronormata, diventava così, la fonte da cui si presumeva derivasse ogni possibile sessualità, e il riferimento ultimo a cui, le sessualità dovevano adeguarsi.
FINZIONE
La donna eterosessuale, dal canto suo, e rispondendo sempre all'ideale maschile della libido, assume la mascherata consapevolmente, per nascondere la sua mascolinità ad un pubblico di uomini, che in realtà, vorrebbe castrare.
Insomma tutti impersonifichiamo un ruolo. Nessuno è sé stesso. E questo perché, seguendo l'autrice, rispondiamo tutti, consapevolmente o meno, ad un ideale di società, quella eteronormata. Un ideale che nessuno vuole ma a cui tutti dobbiamo rispondere. Sono le credenze inculcate, i luoghi comuni, i pregiudizi e le convinzioni errate, nonché l'educastrazione come la definiva Mario Mieli, che non ci permettono di esprimere la nostra vera natura.
gb
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Giovanni Bertuccio
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