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STRADA E ARTE                                                        STREET ART                                                      MOSTRE

9/5/2016

 

​Molte delle esibizioni dell'arte di strada sono legate ai festival che la sponsorizzano. E negli ultimi anni sono molte le iniziative.

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Eccone alcune.


​FRONTIER 2012

​​​Dal 2012 a Bologna si svolge il festival Frontier, un progetto che prevede la realizzazione di murales di grande formato su muri concessi dai proprietari o dal Comune, che ha visto nel corso degli anni la partecipazione di importanti street artist internazionali.


​CHEAP FESTIVAL 2013

Nel 2013 è nato, sempre a Bologna, un festival dedicato interamente alla Street Poster Art, l'arte di strada su supporto cartaceo, di cui il più noto esponente è Shepard Fairey meglio conosciuto come Obey, il CHEAP Festival. Vi partecipano ogni anno artisti di fama internazionale, oltre ai sopracitati Sten&Lex, tra gli altri AK, MP5, Orticanoodles, BR1, Levalet, 2501, Madame Moustache, con interventi in quartieri periferici della città. Oltre ad ospitare artisti noti, il CHEAP Festival propone ogni anno una Open Call per raccogliere lavori da ogni parte del mondo, che vengono selezionati e affissi sulle bacheche comunali dismesse disseminate in tutto il centro storico della città, riutilizzando spazi urbani abbandonati ma sotto gli occhi di tutti per dare spazio a nuovi artisti emergenti.


​GLI AMERICANI IN ITALIA

​Nel 2014 l'arte di strada italiana è stata tema di una mostra allestita presso l'Italian Cultural Institute di New York. La mostra ha presentato il lavoro e il percorso creativo autoriale e personale di una generazione di artisti caratterizzati da una forte presenza urbana e dal tentativo di stabilire un dialogo tra avanguardie artistiche: Agostino Iacurci, Aris, BR1, Cyop&Kaf, Dem, Eron, Hitnes, Sten & Lex, Ufo5, 2501.


​POPISM 2016

​​Popism. Da Warhol a Banksy, la mostra che fino all’11 settembre 2016 sarà ospitata nello Spazio LOC di Capo D’Orlando, in provincia di Messina, documenta il percorso innovativo e rivoluzionario che ha cambiato il modo di vivere l’arte di oggi. Tutto ha inizio con la Pop Art, si evolve con i Graffittisti e il Pop Surrealism, per arrivare a quella che si può definire una vera e propria controcultura: la Street Art.


​BANKSY IN ITALIA

Importantissima la presenza di Banksy in Italia, che prima a Bologna con Street Art – Banksy & Co. L’arte allo stato urbano, e poi a Roma con War, Capitalism & Liberty ha mostrato all'Italia il suo concetto di arte stradale. Decorazioni a spray immediatamente traducibili e trasversali rispetto alla società che comunicano tematiche sociali quali la necessità di libertà d'espressione, il pacifismo, la brutalità della repressione poliziesca, la conformità della morale a regole di sola facciata, l'antiproibizionismo e il rispetto della libertà sessuale e di coscienza.

gb 
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​APPROFONDIMENTI
STREET ART

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STREET ART | STORIA
STREET ART | ITALIA
STREET ART | TORINO
STREET ART vs GRAFFITISMO

STRADA E ARTE                                                        STREET ART                                                      ITALIA

9/5/2016

 

L'arte urbana italiana ha raggiunto una notorietà europea dai primi anni duemila, con l'emersione di tre scuole riconducibili a Milano, Bologna e Roma. 


​MILANO

​La prima tra le tre si concentra su una massificazione degli interventi per intercettare un pubblico il più vasto possibile, con decorazioni di piccola e media grandezza, sempre in grave contrasto con la municipalità e il governo della città.  

Milanesi protagonisti della street art, intesi per la loro rilevanza sul pubblico ampio e non necessariamente addetto ai lavori, sono l'artista pop Bros e il poeta di strada Ivan Tresoldi, e Ozmo che proposero i primi interventi a livello nazionale già nel 1999, ricordiamo Pao ed i suoi panettoni a pinguino, l'illustrarocker Tvboy.


​BOLOGNA

Bologna ha sviluppato invece uno stile che rende massiccia ogni decorazione più che una serialità serrata di interventi per le strade, che passano talvolta in secondo piano rispetto a fabbriche e aree metropolitane dismesse.

​Della scuola bolognese, nonché particolarmente indicativi rispetto alle esperienze stilistiche e pratiche sopracitate, sono Blu, artista di strada e videoautore ormai di fama mondiale, Ericailcane, il cui immaginario che ibrida uomo e animale l'ha portato ad essere anch'esso uno dei più  noti artisti di strada italiani nel mondo, ed Eron, attivo dagli anni novanta tra Rimini e Bologna, eletto miglior artista di strada italiano dalla rivista specializzata AL magazine, esposto oggi in vari musei e gallerie nel mondo. Importante citare il duo di artisti Dado e Stefy grazie anche alla loro passata esperienza nel mondo del graffitismo nostrano. 


​ROMA

Roma invece a sviluppato una passione normografica, grazie a Sten & Lex, attivi dal 2001 e considerati tra i pionieri dello stencil graffiti in Italia.
​
​Verso la fine degli anni 2000, il movimento ha preso strade diverse e si è ormai in parte istituzionalizzato nella relazione con le municipalità in collaborazione con le quali spesso coopera: musei, gallerie e grandi corporations.

gb


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​APPROFONDIMENTI
STREET ART


STREET ART | STORIA
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STRADA E ARTE                                                  STREET ART                                                        FESTIVAL

9/5/2016

 

​Una carrellata di eventi che per tutto l'anno coprono le strade dello stivale.

​Scopri quale festival è vicino a te.


​VIAVAI project
Salento 

È un evento di arte pubblica organizzato dall’associazione culturale WOW. Da febbraio ad agosto L’obbiettivo di creare sul territorio una galleria itinerante a cielo aperto, dove il VIAVAI di artisti è l’elemento principale su cui si basa il progetto. In un territorio, il Salento, che è crocevia di culture, passaggio e realtà, viavai di popoli, non tutto “va via” senza lasciare traccia.
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​Memorie Urbane 

gaeta 
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Il festival ospita artisti provenienti da tutto il mondo e vede la partecipazione di un territorio ampio con 12 città di diverse province e regioni e 150 interventi. Si svolge da febbraio a novembre creando un laboratorio artistico a cielo aperto degno delle principali capitali europee. La quinta edizione vede anche l’apertura dello spazio espositivo permanente Street Art Place _Urban Gallery a Gaeta.
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​CVTà Street Fest 

Civitacampomarano 

​Per la prima volta i linguaggi della street art ridisegnano il paesaggio urbano di un suggestivo angolo di Molise, il borgo di Civitacampomarano in provincia di Campobasso ad aprile. La manifestazione si terrà quest’anno per la prima edizione da giovedì 21 a domenica 24 aprile 2016 e vedrà protagonisti sei artisti che hanno lasciato tracce del loro passaggio in diverse città del mondo: Biancoshock (Italia), David de la Mano (Uruguay), Pablo S. Herrero (Spagna), Hitnes (Italia), ICKS (Italia), UNO (Italia). La direzione artistica è di Alice Pasquini, in arte AliCè.
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​ALT!rove
Catanzaro 

Un nuovo punto di vista sulla città e della città in contesti urbani trascurati per contribuire alla creazione di una cittadinanza attiva e partecipativa nella cura degli spazi comuni. Ad aprile a Catanzaro.
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​Cheap
Bologna

È il festival di street poster art che si svolge i primi dieci giorni di maggio, anche se ormai è a portata di sguardo tutto l’anno. Merito anche del progetto parallelo Cheap On Board, che oltre a rendere oggetti d’arte alcuni pannelli pubblicitari dismessi, porta avanti di pari passo un lavoro costante di sensibilizzazione dello spazio pubblico urbano. Dalle vie del centro passando per i viali fino Pilastro, Cheap porta carta e colla su decine di muri della città.
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​Frontier
Bologna 

​Fra maggio/giugno, il progetto di Claudio Musso e Fabiola Naldi è basato su due fasi operative complementari: una dedicata alla creazione di opere murali di grande portata architettonica e visiva e una dedicata all’approfondimento teorico e critico del Writing e della Street Art. Famoso il caso del romano Hitnes, che disegnò su un palazzo Acer in via Pier dè Crescenzi topi bianchi e mandrilli. La querelle sull’opera, che non fu apprezzata dagli inquilini del condominio, arrivò in consiglio comunale con intensi scambi di opinione. Uno degli “incidenti” di percorso, ad esempio, utili per comprendere quali sono le strade da percorrere. O d’affrescare.
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​Outdoor
Roma

Festival settembrino nato nel 2010 ideato e curato da Nufactory. Nel 2015 si è svolto in un’ex caserma abbandonata di 70.000 mq, quindi al chiuso, con interventi site specific di oltre 70 artisti internazionali, ma è il festival che in passato ha lasciato più tracce esterne in città.
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​Sagra della Street Art
Reggio Emilia
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Tra le montagna dell’appennino reggiano, nella zone di Trinità e Vedriano, a settembre, si dipinge su stalle, fienili, osterie, cisterne, case e caseifici. Da un’idea di Collettivo FX e Associazione Whats.
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​Subsidenze
Ravenna

​Curato dall’Associazione Culturale Indastria, il festival, a settembre, si propone di estendere il dibattito e il confronto tra arti urbane e cittadini, attraverso nuovi murales, includendo scambi di artisti con città gemellate. In programma anche workshop ed eventi aggregativi sul tema murales al fine di favorirne l’approfondimento teorico e critico.
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​FestiWall

Ragusa 

​​Un festival annuale che prevede la realizzazione di opere d’avanguardia urbana, occasione per mostre, workshops, concerti e dj set nel tessuto urbano di Ragusa superiore a settembre.
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​Biennale Muro Dipinto
Dozza 

È nato negli anni sessanta, quando ancora la parola “street art” non esisteva. All’epoca l’idea era quella di far diventare la città una galleria a cielo aperto, dipingendo i muri delle case con affreschi e rilievi a testimonianza permanente degli artisti invitati ogni due anni. Dozza è oggi un’antologia pittorica. Ovviamente negli ultimi anni non sono mancati gli street artist, aggiornandone stili e messaggi. A settembre.
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​Mais Festival

Andria 

Il festival curato da Daniele Geniale e Valentina Lorizzo tra musica, arti visive (pittura, scultura, grafica, ecc.), illustrazione e street art, anima le strade di Andria l'ultimo mese dell'anno.
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​SAnBA

​Roma


SanBa nasce da un’idea del team creativo di WALLS che si occupa da anni di Arte Pubblica contemporanea. Si svolge a San Basilio solitamente da gennaio a febbraio. L’obiettivo è di rendere i quartieri periferici centri di produzione di arte e cultura attraverso laboratori rivolti agli studenti del quartiere, spettacoli di intrattenimento e opere d’arte permanenti che restituiscono agli abitanti porzioni di territorio in disuso come spazi dalla forte identità artistica. In questa ottica il luogo di elezione di SanBa 2015 è stata l’area verde tra via Corinaldo, via Loreto, via Arcevia e via Treia, strategicamente posizionato tra i Lotti Ater, la scuola elementare e il Centro Culturale “Aldo Fabrizi”.
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​Pop Up! Festival 
Marche

​Happenings, installazioni permanenti e temporanee, conventions, opere pittoriche a cielo aperto, anteprime di pubblicazioni d’arte, videoarte urbana, cantieri d’arte, eventi enogastronomici, musica live e performances. Come in un libro popup per bambini in cui, sfogliandone le pagine, saltano fuori scenari animati e visioni tridimensionali, è la quotidianità urbana a rivelare le proprie potenzialità estetiche, mediante un fare che solo l’Arte può riconoscere.
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approfondimenti
street art

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STRADA E ARTE                                                STREET ART                                                        TORINO

9/5/2016

 


​INKMAP

Grazie a numerosi interventi di arte urbana, che si sono susseguiti soprattutto negli ultimi anni, Torino è sempre più un museo a cielo aperto. Per districarsi tra le numerose opere presenti in città, dislocate lungo tutto il tessuto urbano, è nata Inkmap.

Inkmap è una mappa-percorso che permette di individuare e raggiungere le opere di arte murale cittadine. Dalle grandi facciate delle tre edizioni di Picturin – Torino Mural Art Festival agli interventi di MurArte, dal SAM di Parco Michelotti, al MAU di zona Campidoglio, agli interventi recenti di NizzArt, passando per le Hall Of Fame dei writer, le gallerie e le associazioni del territorio.

Un territorio fertilissimo,
 con molti artisti in contatto tra loro, disponibili a collaborazioni indipendenti. Il tutto accanto a un tentativo di istituzionalizzare il fenomeno, attraverso un accordo tra alcune associazioni e l'Ente Comunale.
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ITINERARIO COMPLETO


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​Torino (E NON SOLO)
​E LA street art


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​IL CERCHIO E LE GOCCE
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Composta da writer (Corn79 e Mr. Fijodor), per promuovere il graffiti-writing, è un’associazione che, con Monkeys Evolution e Style Orange, collabora con le istituzioni. Contribuendo alla nascita, nel 1999, del progetto comunale MurArte, per la creazione di murales legali. E partecipando, sempre con la città, alla realizzazione nel 2010 diPicTurin, un festival di arte pubblica su grandi edifici. Sua l’ideazione di Inkmap, una mappa dei quartieri di Street Art, cartacea, online e in forma di app.
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​URBE RIGENERAZIONE URBANA


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Nata nel 2011 dall’esperienza dell’ex Fabbrica Aspira, dove la maggior parte degli artisti torinesi – tra cui Gec, BR1, AK, 999 – si è ritrovata a dipingere insieme per la prima volta, è un’associazione presieduta da Raw Tella e si occupa di progetti di arte urbana. Come NizzArt (in collaborazione con La Stampa) e BUA – Berthollet Urban Art, entrambi con interventi nello spazio pubblico, in zona San Salvario. Nel 2012 ha ideato la start up di Bunker, dove poi è iniziato Un viaggio di pittura e poesia di Opiemme col murale The Raven.


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​VARIANTE BUNKER

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Dall’esperienza del Bunker, nel luglio 2013 è nata una seconda associazione, presieduta da Eugenio Dragoni. Sempre collocata negli ex capannoni industriali Sicma della Quittengo Srl, in Barriera di Milano, gestisce quasi esclusivamente orti urbani, spettacoli musicali, mostre d’arte. Sul fronte del muralismo e della Street Art, invece, continua a promuovere il festival Sub Urb Art avviato da Urbe. Coinvolgendo artisti locali, italiani e internazionali, per dipingere sulle facciate esterne e interne dei suoi spazi.
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​MAU – MUSEO ARTE URBANA
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Il nucleo originario è in Borgo Vecchio Campidoglio, un quartiere operaio di fine Ottocento. Da associazione nata dal basso, oggi è diventata una struttura museale presieduta e diretta da Edoardo Di Mauro, con sede in condivisione con la Galleria POW Alessandro Icardi. Dal 1995 sono state prodotte 104 opere murarie, sebbene di artisti lontani dalla galassia street. Solo recentemente ne sono entrati a far parte alcuni esponenti, con radici nel graffitismo, come Mauro 149 (Truly Design) e Xel.

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​SAM – STREET ART MUSEUM


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È una galleria di murales a cielo aperto, situata presso l’ex Zoo comunale, al Parco Michelotti. Promossa dall’associazione culturale BorderGate, tra il 2011 e il 2012, mediante il progetto Border Land, ha riqualificato l’area con oltre sessanta opere su pareti, gabbie e vasche un tempo occupate dagli animali, coinvolgendo altrettanti artisti italiani e stranieri. Ora quell’esperienza, coordinata da Carmelo Cambareri, si è conclusa. Per rinascere presto altrove col nuovo nome di SAMO (the SAMe Old shit).
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GALO ART GALLERY


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Un luogo dove la definizione di Street Art è quanto mai opportuna. Per il legame con la strada, certo. Ma non solo: qui l’arte può essere espressa sotto forma di video, murales, tele, limited edition screen prints. Aperta in zona San Salvario nel 2010 dallo street artistGalo, legato alla scena post-graffitista internazionale, la galleria ricopre in città, in occasione degli opening, un forte ruolo di coagulante per l’universo street. Rappresentandone ufficialmente il movimento, insieme al suo artista di riferimento Pixel Pancho.
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​SQUARE23
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Lo spazio di Davide Loritano è una galleria-laboratorio aperta alle opere e alle idee degli artisti e del territorio. Tante le collaborazioni, per progetti di Street Art, avviate dalla sua nascita nel 2011 con diverse realtà: da PicTurin a SAM –e BAM – Bergolo Art Museum, l’altro museo di street art a cielo aperto nel cuneese; dallo Studio d’Ars di Milano al progetto di riqualificazione del carcere di Tirano (Sondrio). Fino al blogStreetArTO di Luca Indemini e Simona Savoldi.
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​APPROFONDIMENTI
STREET ART


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STREET ART vs GRAFFITISMO

STRADA E ARTE                                                    STREET ART                                                          STREET ART vs GRAFFITISMO

9/5/2016

 

​Arte di strada o arte urbana è il nome dato dai media a quelle forme di arte che si manifestano in luoghi pubblici, spesso illegalmente, con l'uso di tecniche diverse: bombolette spray, adesivi artistici, arte normografica, proiezioni video, sculture.


​DIFFERENZE

​A differenza del graffitismo l'artista di strada non vuole imporre il suo nome, ma intende creare un'opera d'arte che si contestualizzi nello spazio, creando un impatto e interagendo con un pubblico diversificato, che non sceglie di visionare l'opera. Il concetto è facilmente riconducibile all'idea di performance nata negli anni Settanta, con in più la volontà di proporre un'opera duratura, che non sia ufficiale né richiesta.

Sostanzialmente le differenze tra l'arte di strada e i graffiti consistono primariamente nel uso della tecnica: mentre i graffiti si concentrano sull'espressione nella lettera che poi va a comporre la TAG (lo pseudonimo), l'arte urbana si esprime al meglio con soggetti umani o animali, spesso seguiti da slogan. Punto di incontro fra le due, invece, sono i luoghi in cui si esprimono: periferici, o marginali (almeno agli esordi); e talvolta le modalità di esecuzione.


MOTIVAZIONE

Ogni artista è mosso da ideali o motivazioni di verse. Alcuni la praticano come forma di critica o come tentativo di abolire la proprietà privata, rivendicando le strade e le piazze. Altri, invece, come vera propria contestazione contro la società o contro le politiche. Altri ancora, più semplicemente, vedono le città come un luogo in cui poter esporre liberamente. L'arte di strada, offre infatti la possibilità di avere un pubblico vastissimo, spesso molto maggiore di quello di una tradizionale galleria d'arte.

Chi fa graffiti, con l'imposizione della TAG, il suo nome, non muove apparentemente nessuna critica. Sembra solo affermare la propria esistenza e comunicarla. Spesso veri e propri atti vandalici (se non strutturati) i graffiti non sempre abbelliscono le nostre città e spesso de-valorizzano palazzi e monumenti cittadini.


​ULTIME TENDENZE

​Nel corso degli anni molti artisti hanno comunque maturato nuove tendenze creative, e pur mantenendo radici nel graffiti writing, sono riusciti a sconfinare nella tipografia, nel design, nell'abbigliamento, contaminando il tipico stile degli anni Ottanta con ideali più razionali e vicini alla grafica.

​Si parla di tendenze artistiche post-graffiti
 per le influenze ormai evidenti nelle tecniche pubblicitarie e nella moda. E oggi sono molti gli artisti che, provenienti da esperienze precedenti spesso illegali, si sono integrati nel sistema convenzionale del mercato dell'arte.

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9/5/2016

 


​LONDRA

La strada come luogo di tutti dove chiunque può lasciare un segno più o meno sovversivo, più o meno clandestino. Questo è il principio che unisce i graffiti di Keith Haring a quella che oggi chiamiamo street art. Ma per capirne la portata e il significato bisogna fare un passo indietro, a Londra, alle soglie del nuovo millennio, in una città dominata dalla generazione dei Young British Artist, star internazionali della creatività contemporanea.

​Qui nasce la protesta di 
Fairey, Banksy e degli altri artisti, che rapidamente conquistano tutto il mondo contestando con fermezza il mercato, gli artisti, i galleristi, i musei, non ultimo la politica e i suoi protagonisti.


​SOVVERTIRE L'ARTE

Stencyl, spray, stikers come forma sovversiva per lanciare il germe di una protesta che striscia e colpisce molti più spettatori dei frequentatori di in un museo. La street art, nasce, quindi,  come naturale elaborazione della cultura pop, negando il sistema socioeconomico del piccolo e potente sistema dell’arte contemporanea. Il movimento ha aperto la prospettiva di una condizione antropologica essenzialmente urbana in cui la maggior parte degli abitanti vive la città come ambiente naturale. La street art diventa, così, rivendicazione di esistenze clandestine di individualità nel caos indifferente della città.
​In opposizione alla ristretta cultura d’élite rappresentata nell’arte dal soggettivismo astratto americano e dall’esperienza informale europea, l’artista pop volge il suo interesse alla cultura popolare, e richiama l’attenzione sulla banalità e brutalità oggettiva di uso quotidiano, accettandola.

​Al centro dell’opera d’arte si concentrano prodotti “usa e getta” utilizzando soprattutto i nuovi materiali plastici, economici, flessibili dai colori brillanti e le tinte piatte. E’ un’arte aperta alle forme più popolari di comunicazione: i fumetti, la pubblicità, i quadri riprodotti in serie; nell’era della riproduzione meccanica dove la reperibilità è l’unico valore riconosciuto, la ripetizione seriale diventa fondamentale.


EUROPA

A tre decenni dalla sua comparsa il fenomeno socio-culturale della street art ha ormai guadagnato, tramite le sue influenze sulle arti visive, una rilevanza unica sul panorama della creatività contemporanea. Intorno al 2000, tra Francia, Inghilterra, Spagna, Finlandia e Italia, si assiste a qualcosa di nuovo e differente per le strade; numerosi creativi (artisti, fotografi, poeti, graffitari) abbandonano l'etnocentricità della street art e, proponendo lavori su manifesti, normografi o vernice traducono la loro esigenza d'espressione in una tensione costante verso la comunicazione di massa e la partecipazione del pubblico al senso dei propri interventi.


​ISTITUZIONALIZZAZIONE

Nel corso degli anni molti artisti, infatti, hanno maturato nuove tendenze creative per cui, pur mantenendo radici nell'arte di strada, sono riusciti a sconfinare nella tipografia, nel design, nella moda, contaminando il tipico stile degli anni '80 con ideali più razionali e vicini alla grafica.

​Si parla di tendenze artistiche "post-graffiti" in particolare riferendosi all'arte di strada, e di Graffiti Design per le influenze oramai evidenti nelle tecniche pubblicitarie e nella moda. È possibile affermare che molti artisti oramai integrati nel sistema convenzionale del mercato dell'arte, traggono il loro valore da esperienze precedenti spesso formalmente illegali.

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    Giovanni Bertuccio

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Art is Present 
Magazine d'Arte e Cultura
​Teatro e Danza. Queer

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Torino n. 439 del 07 novembre 2016
Direttore Giovanni Bertuccio
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