Il secolo scorso, come si è visto, si è concluso con un’esaltazione degli aspetti noir, terrifici e violenti di un’espressività che sembrava compiacersi della cinica negatività di cui è impregnato il mondo. Sembra che il rischio, che confina con la morte, o quanto meno con il danno, la menomazione, la consapevolezza e l’esibizione dell’orrido, siano l’unico fattore di attrazione per una umanità collassata, sopraffatta dalla tecnologia, incapace di opporvi la barriera di ragione e sentimenti. Oggi l’Arte mostra altri segnali e quelli funerei degli anni Novanta si modificano in nuove modalità di comunicazione. L’Arte, come le vicende umane, trascolora di continuo, cogliendo i passaggi, le sfumature o le contraddizioni dei nuovi scenari socio-politici che si configurano nel pianeta. |
IL LINGUAGGIO
Negli ultimi trent'anni il termine genere è diventato di uso comune nella letteratura in lingua inglese. Etimologicamente, gender deriva da un'antica radice indoeuropea che significa produrre, da cui per esempio generare, e ha dato poi luogo, in diverse lingue, a parole indicanti la specie o la classe. Nella grammatica inglese si inizia a utilizzare il termine gender per riferirsi a una specifica distinzione sessuale come riporta l'Oxford English Dictionary del XIX secolo.
La lingua, dunque, è un aspetto importante del genere, ma non offre un quadro concettuale coerente. Lingue diverse fanno, infatti, distinzioni diverse. L'inglese, a differenza dell'italiano, in cui gli aggettivi sono declinati al maschile o al femminile, è una lingua relativamente poco connotata rispetto al genere, e come molte lingue ha una classificazione di genere tripartita: maschile, femminile e neutro.
LE RELAZIONI
Con lo sviluppo delle scienze sociali, il passo fondamentale è stato quello di spostare l'obiettivo dalla differenza alle relazioni. Il genere, quindi, riguarderebbe soprattutto relazioni sociali, all'interno delle quali agiscono gli individui e i gruppi. Le relazioni di genere includono effettivamente la differenza e la dicotomia ma anche molte altre configurazioni. Le pratiche sociali infatti, talvolta, sottolineano la differenza tra maschile e femminile, per esempio i vestiti premaman; a volte la negano, come in molti contesti lavorativi, altre la complicano, pensiamo, ad esempio, alla moda del terzo genere.
STRUTTURA E GENERE
Negli anni 70, a fronte di queste nuove riflessioni, si distinse nettamente il sesso dal genere. Col primo termine ci si riferiva al fatto biologico, ovvero la differenza nell'apparato riproduttore tra maschi e femmine; col secondo ci si riferiva, invece, a questioni sociali, ovvero la differenza tra ruoli maschili e ruoli femminili, oltre alla personalità maschile e femminile. Questa distinzione mise da parte la Biologia - che fin a quel momento veniva usata per giustificare la subordinazione del genere femminile - perché non considerava la sfera del sociale il luogo in cui il genere veniva, effettivamente, prodotto.
Il concetto di androgyny, proposto in quel periodo da Sandra Bem, 1974, e da tante psicologhe, rappresentava un modello di genere alternativo, un modello che combinava caratteristiche maschili e femminili e che un individuo, una società avrebbe potuto scegliere, piuttosto che subire.
L'INVENZIONE DEI SESSI
Oggi esiste un'intera gamma di variazioni di genere. Queste, accuratamente catalogate in L'invenzione dei sessi, 1994. L'autrice, Judith Lorber, ha calcolato che le società occidentali moderne distinguono 5,3 orientamenti sessuali, 5 modi diversi per eseguire il proprio genere, 6 tipi di relazioni e 10 tipi di auto-identificazione. Per questo, un'analisi che vuole essere seria deve avere come assunto il riconoscimento che tutto ciò che riguarda il genere è storicamente determinato. La storia umana, dunque, è anche l'orizzonte del genere.
gb
ApprofondiMENTI
QUEER | TEORIE
MASCHIO
Il Simbolico diventa possibile attraverso il ripudio della relazione primaria con il corpo materno. Il «soggetto» che emerge, il bambino, diventa portatore o fautore della legge repressiva. Il caos libidico che caratterizzava la dipendenza dalla madre, ora è vincolato da un “agente”, il potere patriarcale ad esempio, il cui linguaggio struttura la messa in pratica della legge, sopprimendo i significati multipli e instaurando al loro posto significati univoci e distinti.
In Lacan, essere il Fallo e avere il Fallo denotano posizioni sessuali divergenti o non-posizioni all’interno del linguaggio. L’interdipendenza di queste due posizioni richiama la struttura hegeliana della mancata reciprocità tra servo e padrone, in particolare la dipendenza del padrone dal servo nell’istituire la propria identità. Secondo Lacan, che proietta questa scena in un ambito fantasmatico, ogni tentativo di istituire l’identità secondo questa disgiunzione binaria tra essere e avere il fallo conduce ad un fallimento.
MASCOLINIZZAZIONE
La relazione tra i sessi, quindi, è costruita in modo che l’«Io» parlante sia l’effetto mascolinizzato di un processo autonomo e auto-fondato, ma la coerenza, la veridicità di tale modello relazionale, viene minata dalle posizioni sessuali che cerca di escludere. Le donne, per essere il fallo, cioè colui che riflette e garantisce un'apparente posizione di soggetto al maschile, devono diventare, devono essere ciò che gli uomini non sono e, in questa mancanza, istituiscono la funzione essenziale degli uomini.
LACAN VS BUTLER
Considerare questa doppiezza psichica come effetto della Legge è lo scopo dichiarato di Lacan, ma anche il punto di resistenza nella sua teoria, dice Butler. I fini del Simbolico, in Lacan come quelli del Dio del Vecchio Testamento, sono del tutto ateleologici, non mirano cioè al raggiungimento di un qualche scopo, ma all’obbedienza e alla sofferenza per rafforzare il senso di limitatezza nel «soggetto» «davanti alla legge».
La teoria lacaniana, quindi, deve essere intesa come una sorta di «morale degli schiavi». La figurazione della Legge del padre come autorità inevitabile e inconoscibile, continua Butler, davanti alla quale il soggetto sessuato è destinato a fallire, deve essere letta alla luce dell’impulso teologico che la produce tanto quanto alla luce della volontà del suo superamento. Sembra infatti, che in Lacan, la divisione sia sempre l’effetto della legge e non una condizione preesistente su cui la legge agisce.
gb
ApprofondiMENTI
QUEER | TEORIE
SUBORDINAZIONE
Le donne, nella storia, hanno cercato di risolvere il problema ricoprendo alte cariche con un "comportamento da veri uomini" come nel caso di Margaret Thatcher in Inghilterra e Madeleine Albright negli Stati uniti. Ma, perlopiù, in politica le donne devono, ancora oggi, lottare per ottenere una qualche credibilità.
La politologa Carole Pateman nel 1988, ha messo in evidenza questa discrepanza, affermando che il contratto sociale della società liberale si sostiene, a sua volta, su un contratto sessuale: la subordinazione privata delle donne agli uomini. Certo, in paesi come gli Stati uniti, l'Australia o la Germania, le donne della classe media hanno generalmente il libero accesso all'istruzione superiore e stanno entrando in misura crescente nei quadri intermedi delle aziende e nelle professioni liberali.
ORDINE DI GENERE
E' chiaro insomma, che in una struttura di potere di tipo patriarcale, le donne, sono la principale categoria di persone ad essere subordinata e ne La condizione della donna del 1971, la femminista inglese Juliet Mitchell affermava che l'oppressione della donna coinvolgeva non una, ma quattro strutture diverse: la produzione, la riproduzione, la socializzazione, la sessualità.
L'avvocatessa americana Catharine Mackinnon, invece, sviluppando una teoria dello stato e del genere nel diritto, in Toward a Feminist Theory of the State del 1989, considerava la gerarchia di genere come un tutt'uno omogeneo, al pari dell'antropologa Gayle Rubin che in Sex-Gender System del 1975, trattava l'intero ambito come fosse un solo sistema. Esistevano e sussistono tutt'ora, dunque, ottime ragioni per considerare le relazioni di genere come qualcosa di intrinsecamente complesso, qualcosa che coinvolge una molteplicità di strutture.
DISCRIMINAZIONE
Insomma in un sistema patriarcale al primo posto c'è l'idea di Maschio (ideale fittizio come la bellezza per i Greci, a cui tendere ma mai raggiungibile), segue la donna, poi l'omosessuale, o il queer in generale, continuando con tutta una serie di categorie che vanno dalle patologie alle deformazioni. Questo significa che quella del genere è una questione intrinsecamente politica, e le questioni politiche sono complicate e difficili da risolvere. Riconoscere, però, il carattere profondamente storico e contestuale del genere conduce a delle conseguenze intellettuali e politiche decisive. Se una struttura, come lo è il patriarcato, può nascere, può anche, sicuramente, morire.
gb
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QUEER | TEORIE
CATEGORIA: MAMMIFERI
Storicamente l'idea che il corpo umano si dividesse in due categorie opposte e qualitativamente diverse, divenne generale soltanto nel XIX secolo. Prima di allora, si credeva che i corpi maschili e femminili non fossero che versioni più o meno sviluppate di un'unica categoria.
La biologa Fausto-Sterling ha stimato che i gruppi intersessuali, nel loro complesso possono costituire l'1,7% di tutte le nascite. Una percentuale non grande, ma nemmeno irrisoria che qui serve a identificare il momento in cui un bambino diventa umanizzato, come dice Wittig, con il momento in cui si risponde alla domanda «è un maschio o una femmina?». La marcatura del genere, infatti, nel sistema eteronormato qualifica i corpi, e le figure del corpo che non rientrano perfettamente in nessuno dei due generi, cadono fuori dall’umano, costituendo quell’ambito di deumanizzazione e abiezione rispetto al quale l’umano si costituisce.
FRAMMENTARE IL CORPO
Un esempio più complesso è quello del cervello, oggetto di tanti dibattiti sulle differenze sessuali negli ultimi anni. Esiste, effettivamente, una certa diversità tra uomini e donne nell'anatomia del funzionamento del cervello, per esempio nella tendenza ad usare determinate aree di l'elaborazione del linguaggio. Ma questa diversità è meno significativa e ancora poco accettata rispetto a quanto vorrebbero le tante incisive argomentazioni. Come ha affermato la neuroscienziata Lesley Rogers, il cervello non sceglie in modo netto di essere di tipo femminile o di tipo maschile. In tutti gli aspetti del funzionamento cerebrale che siamo in grado di misurare, esiste una sovrapposizione considerevole tra femminile e maschile.
L'INSTABILITà DEL GENERE
Le norme di genere invece - dimorfismo ideale, complementarità eterosessuale dei corpi, ideali e canoni per definire la mascolinità e la femminilità, i codici razziali di purezza e i tabù dell’incrocio tra razze - stabilirono cosa considerare reale e il suo contrario, stabilendone, anche, l’ambito ontologico.
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SCIENTIA SEXUALIS
Il progetto borghese di costruire a propria immagine e somiglianza un mondo moderno e un nuovo ordine sociale si saldò con la scientia sexualis del tempo e con la necessità di fondare una nuova disciplina dei corpi e dei piaceri. La borghesia – che si distingueva attraverso il lavoro e l’autodisciplina – aveva bisogno di imporsi sulla dissolutezza dell’aristocrazia decadente e sull’anarchia sessuale delle classi povere. La borghesia cominciò dunque a costruire la propria differenza su precisi modelli di comportamento attraverso un sistema riproducibile e applicabile universalmente.
I nuovi ideali di virilità del maschio borghese, fatto per produrre, agire, conquistare e sacrificarsi, divennero l’autocontrollo delle passioni, la moderazione, la decenza e il vigore. E nel frattempo i saperi medici fissavano i confini da cui il modello del maschio borghese doveva tenersi lontano: per esempio dalla masturbazione, considerata causa di perdita di vigore, e dall’omoerotismo. Se il sesso procreativo era fondamentale per la continua evoluzione e difesa della specie, deviando in qualsiasi modo da quella norma si creava una minaccia per l’intera società. A quel punto la devianza non poteva più essere semplicemente un atto che violava la legge divina e che poteva appartenere a chiunque, ma doveva essere ben riconoscibile, fissarsi, incarnarsi in un determinato individuo da punire o da curare.
DAI COMPORTAMENTI ALLE IDENTITA'
In più, al passaggio dai comportamenti alle identità contribuirono, purtroppo, proprio i precursori delle contemporanee politiche della liberazione omosessuale.
I termini eterosessuale e omosessuale, utilizzati prima nella sessuologia tedesca e poi in quella internazionale, furono inventati e usati per la prima volta da una serie di studiosi dell’Ottocento allo scopo di superare la visione della colpa e del vizio tipica del mondo cristiano, per arrivare alla depenalizzazione, negli statuti nazionali di alcuni comportamenti sessuali. Dall’altra dettero, però, sostanza alla classificazione di una serie di individui più o meno lontani dalla norma, tracciandone i confini. Pensiamo all'odierna comunità Lbgtq*.
gb
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STORIA DELLA SESSUALITA'
In opposizione a questa falsa costruzione del «sesso» come univoco e causale, Foucault si impegna nel discorso contrario e tratta il sesso come un effetto e non come una causa originaria, proponendo la «sessualità» come sistema storico, aperto e complesso, che produce il sesso, quale parte di una strategia che mira a perpetuare lo status quo. Uno dei modi con cui il potere è perpetuato e insieme occultato consiste nello stabilire una relazione esterna o arbitraria tra il potere, concepito come repressione o come dominio, e il sesso, concepito come un’energia coraggiosa, ma contrastata, che attende di essere liberata.
RELAZIONI DI POTERE
La struttura di genere, dice Foucault, ha raggruppato in un unicum artificiale elementi anatomici, funzioni biologiche, comportamenti, sensazioni, piaceri, imponendo il risultato come principio causale. Il corpo acquisisce significato all’interno del discorso, solo nel momento in cui è determinato entro l’«idea» di sesso naturale, ovvero nel contesto delle relazioni di potere di cui la sessualità, con la manipolazione dei corpi e dell’affettività ne è organizzazione specifica.
Diari di Herculine Barbin
La predisposizione sessuale di Herculine è fin dall’inizio segnata dall’ambivalenza e la sua sessualità non sta fuori dalla legge, ma è la produzione ambivalente della legge, la testimonianza, cioè, della capacità della legge di produrre solo quelle ribellioni che è sicura sconfiggeranno se stesse. E l’anatomia di Herculine non cade fuori dalle categorie del sesso, ma confondendone gli elementi costitutivi, ne mette in evidenza il carattere illusorio. In più, la sessualità di Herculine rappresenta una serie di trasgressioni di genere che mettono in dubbio la distinzione tra scambio erotico eterosessuale e lesbico.
IL SESSO UNIVOCO
I Diari, ci offrano uno sguardo su quel che precede l’imposizione della legge del sesso univoco e sottolineano, come prima della trasformazione legale di Alexina in uomo, lei era libera di godere di quei piaceri esenti dalle pressioni giuridiche e regolative del sesso. Foucault parla, infatti, di piaceri «bucolici» e «innocenti» in relazioni intergenerazionali che Herculine intesseva prima dell'operazione.
Dopo essersi sottomessa alla legge, Herculine diventa un soggetto sancito giuridicamente come uomo. Tuttavia, mentre cambiare sesso può essere più o meno facile e possibile, come lo è stato in questo caso, il genere si dimostra meno incline al cambiamento. E dal momento che la legge richiede che ci si conformi alla sua propria «natura», Herculine adesso non era più una donna ambigua, ma un uomo femminile, non cambiando di molto la sua posizione all'interno della società eteronormata.
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TEMPO E STORIA
Nel 1923 nel Nuovo Dizionario Internazionale della Merriam-Webster la descrizione rimase più o meno la medesima: passione sessuale morbosa per una persona di sesso opposto. Solo nel 1934 l’eterosessualità assunse la definizione che conosciamo ancora oggi: manifestazione di passione sessuale per una persona di sesso opposto; sessualità normale. Ma come si è passati da una definizione di anormalità a una di normalità?
RISPRODUZIONE VS PIACERE
Nell’identificare sessualità e procreazione un contributo notevole venne dato dallo Stoicismo. La Stoà, costruendo la sua idea di vita retta, secondo natura, e ricorrendo esclusivamente al principio di autoconservazione, sentenziò che buono era ciò che conservava, cattivo era ciò che distruggeva o non conservava.
CREARE UNA SPECIE
La psicanalisi ebbe un ruolo fondamentale nel collocare le origini della sessualità nella personalità dell’individuo e nel costruire l’opposizione tra eterosessualità ed omosessualità. Così, se per Michel Foucault il sodomita era un recidivo, dice Oconnel, l’omosessuale era diventato «una specie».
Il finalismo procreativo-sessuale di matrice stoica e cristiana, dunque, non venne abbandonato, anzi trovò il suo compimento diventando un paradigma scientifico. I corpi avevano, per natura, morfologie differenti e complementari per una precisa finalità, quella riproduttiva. Per questo, il disegno della natura inscritta nei corpi prevedeva che i maschi e le femmine fossero eterosessuali, perché era la riproduzione della specie ad averne bisogno. E poiché la natura prevede che i due opposti si attraggano, il desiderio eterosessuale cominciò a definire perfino la biologia.
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CATEGORIE POLITICHE
Wittig intende il sesso come qualcosa che viene prodotto discorsivamente e fatto circolare attraverso un sistema di significazioni oppressivo nei confronti di donne, gay e lesbiche. I quali, sostiene l'autrice, non possono assumere la posizione del soggetto che parla all'interno del sistema linguistico dell’eterosessualità obbligatoria. E dal momento che il sesso è un’interpretazione politica e culturale del corpo, è la discriminazione linguistica del sesso, a garantire il sistema politico e culturale dell’eterosessualità obbligatoria.
"Nei nostri corpi e nelle nostre menti, siamo costrette e costretti a corrispondere, in ogni singola caratteristica, all’idea di natura che è stata stabilita per noi [...], ‘uomini’ e ‘donne’ sono categorie politiche, e non fatti naturali."
ROVESCIARE IL SESSO
Non esiste distinzione sesso/genere, urla l'autrice, perché il genere è costruito nel sesso e il sesso si dimostra essere stato genere fin dall’inizio. Nel suo Il corpo lesbico, Witting scrive che esistono strutture caratterizzate come eterosessuali e obbligatorie, che concedono ai maschi il pieno diritto di parola, negandolo alle femmine.
WITTIG VS BUTLER
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A CAVALLO FRA 60 E 70
Tra la fine degli anni 60 e l'inizio degli anni 70 si sviluppò una mobilitazione straordinariamente rapida, che attraversò gran parte dei paesi capitalistici più avanzati. Il femminismo americano soprattutto, ostile alla psicoanalisi vista come una forza conservatrice, recuperò il termine patriarcato dall'antropologia e lo ri-adattò per identificare il Potere nelle mani degli uomini e per lottare contro l'oppressione di genere. Allo stesso tempo, questa prospettiva, fu immediatamente fatta propria dai primi teorici della Liberazione gay, che aggiunsero l'oppressione sessuale all'agenda politica del movimento, pensiamo ad esempio a Omosessuale: oppressione e liberazione di Dennis Altman del 1972 e Homosexual Desire di Guy Hocquenghem sempre dello stesso anno.
ANNI 70
Una prospettiva di questo tipo fu proposta in modo eclatante dalla teologa americana Mary Daly nel suo Gyn/ecology del 1978. Daly, tentò di elaborare un nuovo linguaggio concettuale ed espressivo che potesse esprimere la coscienza femminile e la rabbia delle donne verso gli uomini. Insomma che desse voce ai comuni interessi delle donne.
Il tradizionale concetto di ruolo sessuale venne così a essere radicalizzato, ora considerato come una spiegazione del controllo sociale che ostacolava le donne. L'idea stessa che il genere consistesse in un insieme di norme sociali, di aspettative diventò un programma d'azione, nella misura in cui sosteneva che le norme potessero essere cambiate con uno sforzo collettivo concentrato.
A partire dalla fine degli anni settanta, il femminismo si stava guadagnando una quota significativa di potere istituzionale, entrando nella burocrazia statale grazie alle pari opportunità e ad altri programmi.
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ATTO CRIMINALE
Il termine omosessuale compare per la prima volta nel 1869 in un pamphlet dello scrittore ungherese Karoly Maria Kertbeny, scritto contro l’introduzione da parte del governo prussiano di una legge che puniva gli atti omosessuali. Nel codice prussiano del 14 aprile 1851 infatti un paragrafo puniva gli atti contro natura commessi tra uomini e con gli animali. Temendone un’estensione anche al nuovo codice unitario, Kertbeny scrisse al ministro per sostenere che lo Stato non aveva diritto di intromettersi nel comportamento sessuale delle persone.
IL TERZO SESSO
Parallelamente, l'omosessualità veniva definita nei termini di una condizione medica: un'espansione dell'idea di patologia che ora includeva anche il comportamento sessuale. Psikopatja sexualis del 1886 - uno dei testi fondanti della sessuologia moderna e della riforma giuridica sul sesso - del medico austriaco Riccardo von Krafft-ebing. Questo testo, rappresenta il caso di diversificazione più importante sul piano medico legale, divenendo la base delle teorie che hanno dato forma all'odierna figura dell'omosessuale.
ASSOLUTA O ANFIGENA
La preferenza nei confronti di una persona dello stesso sesso può essere, dice il viennese, assoluta o anfigena, bisessuale in altre parole. Può verificarsi in maniera occasionale o in condizioni quali l’assenza prolungata di un oggetto eterosessuale e può essere presente fin dall’inizio e persistere per tutta la vita oppure può comparire o ricomparire anche dopo lunghi matrimoni eterosessuali da cui sono nati dei figli. Alcuni omosessuali, inoltre, riscontrava Freud, vivevoano la loro tendenza come qualcosa di ovvio, volendo riconosciuti i loro diritti, altri invece ne entrano in conflitto.
Nel 1910, in Osservazioni cliniche, Freud esamina la storia di una malattia psichica raccontata in prima persona dal paziente, in questo caso l'autorevole Presidente di Corte d’Appello di Dresda, Daniel Paul Schreber. Le sedute rilevavano, da parte del presidente l’inaccettabilità della pulsione omosessuale passiva nei confronti del padre. In questo rifiuto, Freud ipotizzava l'inizio di un processo psicotico che avrebbe potuto condurre ad una grave malattia mentale.
CURARE I MALATI
All'indomani della secondo conflitto mondiale, all’interno della letteratura psicoanalitica anglosassone, si iniziò ad intendere l’omosessualità come una patologia simile alla nevrosi, alla perversione o ad un disturbo nell’area del narcisismo.
Tuttavia nel 1948 Alfred Kinsey scopriva che gran parte della popolazione maschile aveva avuto una qualche esperienza omosessuale tra l’adolescenza e la vecchiaia. La sua misurazione in scala – che andava da zero (esclusivamente eterosessuali) a sei (esclusivamente omosessuali) – non fece altro, però, che ribadire l’idea di una sessualità rigidamente organizzata e negli anni Cinquanta cominciarono a consolidarsi quei criteri, che ancora oggi, definiscono le identità sessuali su una rigida dualità e su precise “specie”.
TERAPIE RIPARATIVE
UNA TRA LE POSSIBILI
A partire da questi aggiustamenti, la Psicologia riconobbe gli stati di acquisizione di una identità omosessuale, presentandola come una tra le possibili identità sessuali assunte all'interno della società contemporanea, così come trattata da Troiden in Model of Sexual Identity del 1989.
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ETEROSESSUALIZZAZIONE
La fabbricazione di tali origini tende a descrivere uno stato delle cose precedente la legge, secondo una narrazione necessaria che culmina, giustificandola, nella costituzione della legge stessa. Se la sessualità è culturalmente costruita all’interno di relazioni di potere esistenti, allora bisogna ipotizzare una sessualità normativa che sta prima del, fuori dal oppure oltre il Potere. Questo «prima», però ci dice Butler, è sempre già permeato da costrutti che autogiustificano interessi presenti e futuri, siano essi femministi o antifemministi. Insomma, riconoscendo il costante intrecciarsi, come trattato in Bottomley nel 1992, di queste relazioni sociali, dobbiamo necessariamente prestare attenzione alle altre forme d'identità per comprendere quella di genere.
Nella teoria e pratica femminista il movimento pro-sessualità ha efficacemente sostenuto che la sessualità è sempre costruita entro i termini del discorso e del potere, dove il potere è in inteso quale convenzione culturale eterosessuale e fallica. Non è facile minare, quindi, le relazioni di potere di cui sono state pervase le scienze biologiche, ma è possibile risalire all’alleanza medico-legale emersa nell’Europa dell’Ottocento, creando le maggiori finzioni categoriali.
CAPITALISMO
Le categorie, le relazioni in ambito sessuale sono profondamente mutate nel corso dello sviluppo capitalistico. La società di Giava, ad esempio, tradizionalmente, riconosceva uno spazio ai banci, uomini travestiti da donna che avevano rapporti sessuali con uomini eterosessuali. Questa è solo una delle molte categorie riferibili al terzo genere che si trovano sotto diverse forme e in Indonesia, oggi, le comunità bagi sono distinte da quelle riferibili ai gay, che rappresentano una nuova categoria sessuale presente in contesti sociali più agitati, per il loro legame con la cultura tradizionale nordamericana.
Anche in Thailandia, secondo gli studi di Peter Jackson del 1997, le categorie sessuali tradizionali thailandesi - quelli di kookai, uomo perlopiù eterosessuale, e catoe, effemminato o crossgender, omosessuale passivo - sono state rielaborate con una serie di aggiunte. Si sono create categorie quali il bisessuale, il Gay King, omosessuale che preferisce avere il ruolo attivo, e il Gay Queen, omosessuale virile o effemminato, sessualmente versatile. Denis Altman nel 1996, rilevava come cambiamenti di questo tipo, non comportavano la semplice sostituzione di una sessualità tradizionale con una occidentale ma tutta una serie di pratiche e categorie sessuali che si creano in contesti di disgregamento culturale e di disuguaglianza economica.
ISTITUZIONALIZZARE L'OPPRESSIONE
OMOFOBIA
OMOFILIA
Nilsson evidenziava, cosi, che i modelli di vita omosessuali fossero radicati nella struttura della città industriale e marittima, e indicava, proprio, le condizioni che influenzarono le pratiche sessuali: le case affollate, una netta divisione di genere nel lavoro, un'alta densità di uomini negli spazi pubblici, una vita di strada poco rispettabile della classe operaia. Collegamenti con altre città attraverso il commercio marittimo, la povertà di molti giovani ragazzi che instauravano per un certo periodo relazioni omosessuali per poi in seguito distanziarsene.
ANNI CINQUANTA
Le diverse forme di pratiche omosessuali, però, cambiarono al mutare di queste condizioni. Gli anni Cinquanta conobbero l'aumento della ricchezza, la costruzione di case per la classe operaia nelle periferie, la crescita dello stato sociale e l'emergere di un allarmismo morale intorno la corruzione sessuale dei giovani. A una sempre maggiore privatizzazione della condotta sessuale, seguì una distinzione culturale più netta tra omosessuali ed eterosessuali.
Perciò, quelle pratiche sessuali, dipendevano da condizioni sociali transitorie da un punto di vista storico, e per molte delle persone che le adottavano, rappresentavano soltanto una frazione limitata di tutta la storia della loro vita sessuale.
SUBCULTURE
Ai nostri giorni, sono emerse nuove categorie sessuali, nuovi oggetti erotici. Nelle maggiori città esiste ormai tutto un repertorio di subculture sessuali, con bar, club, negozi, servizi postali e telefonici che provvedono agli interessi dei diversi gruppi: leather, sadomaso, feticisti, di cross-dressing, cross-age, cross-technik, bondage e così via.
E' possibile ripercorrere nei minimi dettagli la nascita di particolari subculture sessuali, nel testo di Gayle Rubin nel 1991 sul famoso fisting club di San Francisco, in cui si descrivono nel dettaglio, l'ambiente, i partecipanti, i listini sessuali, le personalità più influenti, non tralasciando di considerare l'importantissima storia economica e politica del locale.
gb
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PSICANALISI
La psicanalisi, ai suoi esordi, era un innovazione in campo medico, considerata una forma di terapia. Lo specialista viennese del sistema nervoso Sigmund Freud si convinse che l'origine di molti dei problemi dei suoi pazienti fosse psicologica e non fisica e, per questo, prese ad indagare le loro vite emotive alla ricerca delle possibili cause. Nei più importanti di questi lavori espose i concetti di motivazione inconscia, di sessualità infantile, il complesso di Edipo e le trasformazioni del desiderio durante la crescita, e le connessioni tra psicologia del profondo e cultura. Mise a nudo, potremmo dire, le maggiori tendenze di crisi presenti nella struttura delle relazioni emotive.
ALFRED ADLER
MATHILDE VAERTING
Ne Il sesso dominante, infatti, Vaerting sosteneva che maschilità e
femminilità riflettessero,
sostanzialmente, delle relazioni di potere ed elaborò, quella che potrebbe essere considerata, la prima teoria generale sull'argomento. Mettendo in relazione modelli psicologici e struttura sociale, distingueva il diritto, la divisione del lavoro e l'ideologia come sfere diverse del dominio di genere. Il suo lavoro cadde nell'oblio.
Malinowski e Mead
prestarono molta attenzione al sesso e al genere. L'etnografia pionieristica di Malinowski nelle isole Trobriand offriva, a tal proposito, una descrizione dettagliata della sessualità, del matrimonio e della divisione del lavoro.
Nel suo Sesso e repressione sessuale tra i selvaggi, del 1927, Malinowski elaborò la celebre critica della psicoanalisi, in cui sostenne che il complesso di Edipo, così come descritto da Freud non fosse, assolutamente, universale. Da strutture di parentela diverse, come per esempio quella matrilineare, derivano modelli di sviluppo emotivo diversi. Le prime ricerche di Mead nelle Isole Samoa rafforzarono l'idea di una possibile diversità culturale nel comportamento sessuale e in Sesso e temperamento in tre società primitive del 1963, l'autrice demolì l'idea di una relazione stabile tra sesso biologico e caratteristiche di genere.
TALCOTT PARSONS
Nel suo Famiglia e socializzazione, (Parsons e Bales 1956) propose la teoria sociologica sul genere più radicale fin dai tempi di Vaerting, spingendo ancora più avanti le posizioni di Malinowski e Mead. Al contrario dei due etnografi, che avevano accettato alcune determinanti biologiche, Parsons trattava la distinzione tra maschile e femminile - ruolo maschile come strumentale, quello femminile come espressivo - come una differenza della funzione sociale, una polarità, che a suo avviso, emergeva dalle dinamiche dei gruppi sociali in quanto tali.
SIMONe de BEAUVOIR
Rifiutandosi di dare per scontata la polarità tra il maschile e femminile, de Beauvoir esplorò la varietà di modi con cui le donne venivano costruite come altro nell'immaginario maschile.
ADDOMESTICARE IL DISSENSO
Ed è proprio negli anni 50 che la psicanalisi ortodossa - in gran parte tramutata in una branca socialmente conservatrice della medicina, più interessata a normalizzare le persone che a portare avanti un discorso di liberazione - cominciò a definire il diverso, l'omosessuale, in termini di malattia mentale, nonostante Freud si era rifiutato di considerare l'omosessualità come una patologia!
Tra gli anni Venti e gli anni Sessanta, dunque, le potenzialità sovversive sono state perlopiù addomesticate e in Europa e negli Stati Uniti, la politica radicale, le avanguardie culturali, rimasero di fatto appannaggio maschile e vennero coinvolte, come scrive Oconnel, in movimenti che non sapevano che farsene del femminismo, della liberazione sessuale e dei loro sostenitori. Questi decenni furono gli stessi che videro le donne ottenere il diritto di voto nella maggior parte dei grandi Sistemi nazionali, ma anche l'ascesa del Fascismo che a sua volta abolì sia femminismo e psicoanalisi.
La guerra contro il Fascismo fu poi seguita dalla reazione maccartista in Occidente, che vedeva femministe e omosessuali come agenti delle forze comuniste. I comunisti, al contrario, consideravano femministe e omosessuali come sintomi della decadenza capitalistica.
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QUEER | TEORIE
MEDIUM PASSIVO
MARCARE IL CORPO
In diverse culture però, scrive Douglas, esistono i poteri della contaminazione. Questi poteri puniscono la simbolica rottura di ciò che dovrebbe essere unito e l’unione di ciò che dovrebbe essere separato. Una persona responsabile di contaminazione è sempre in torto, perché produce delle condizioni non giuste o semplicemente supera dei confini che non avrebbe dovuto varcare.
CONTAMINAZIONE E REPULSIONE
In Poteri dell’orrore di Kristeva, l’abietto designa ciò che è stato espulso dal corpo, eliminato come escremento, reso letteralmente altro. La costruzione del non me, in quanto abietto, istituisce i confini del corpo e si presenta come un’espulsione di elementi estranei, alieni. Ma in effetti è l’espulsione stessa a stabilire ciò che è alieno. Come ha proposto Iris Young, utilizzando Kristeva, nel sessismo, nell’omofobia e nel razzismo, il ripudio dei corpi per via del loro sesso, della loro sessualità e/o del loro colore, rappresenta un’«espulsione» seguita da una «repulsione». Tale repulsione fonda e consolida le identità culturalmente egemoniche lungo gli assi di differenziazione del sesso/razza/sessualità.
Quando la disorganizzazione dei corpi rompe la finzione regolativa della "coerenza" eterosessuale, allora sembra che il modello espressivo perda la sua forza descrittiva. È proprio nel momento in cui vengono meno le proprie percezioni stabili e consolidate, in cui non si può leggere con sicurezza il corpo che si vede, che queste categorie vengono messe in dubbio, e la realtà del genere entra in crisi. Non è più chiaro come si possa distinguere il reale dall’irreale ed è questa l’occasione per capire che il genere è, di fatto, una realtà mutevole.
gb
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INVESTIMENTI
I vincoli emotivi possono essere positivi o negativi, favorevoli oppure ostili. Per esempio, al pregiudizio contro le donne, chiamato misoginia, o contro gli omosessuali, detto omofobia, corrisponde una reazione emotiva ben definita. Questi investimenti possono essere vincoli d'amore e d'odio allo stesso tempo, come Freud ha sottolineato: l'ambivalenza, così è chiamata questa condizione, è molto comune nella realtà, seppure tenda ad essere dimenticata nei miti e negli stereotipi di genere. Inoltre, studi antropologici e storici hanno chiarito che le relazioni sessuali implicano dei rapporti fisici culturalmente costruiti, e non sono un semplice riflesso della biologia.
Le strutture, dal momento che la loro natura è costruita, sviluppano contraddizioni interne o inclinazioni che possono far mutare la struttura stessa minandone alla base gli aspetti vigenti. Queste tendenze, che emergono sia su grande, sia su piccola scala, non si sviluppano allo stesso ritmo e non avvengono nello stesso momento. Il processo del cambiamento storico e personale è, perciò, complesso e disarmonico e la prospettiva sul mutamento, del teorico tedesco Kurgen Habermas, distingue tra periodi in cui le pressioni per il cambiamento sono tenute sotto controllo, o si costruiscono gradualmente, e periodi in cui le tendenze di crisi, sfociano in crisi affettive, conducendo al cambiamento.
TRANSEX
Oggi, come ha sottolineato O'Connell consigliando cautela su concezioni troppo semplicistiche del genere, lo stesso transessualismo è diventato una categoria di genere e in una certa misura una cultura sociale. Chiunque può acquistare la guida internazionale Tranny guide di Vicky Lee (1999) per sapere come avviare la trasformazione e in che modo mettersi in contatto con la scena del crossdressing internazionale.
Ma tornando ai legami emotivi insiti nella sessualità, non possiamo non considerare che le “violazioni” di genere nella Transessualità, non avvengono semplicemente nella testa delle persone, ma coinvolgono spesso la sfera delle sensazioni fisiche ed emotive. Pensiamo sia all'individuo che vive la costante allucinazione di avere un corpo dell'altro sesso, o percepisce quotidianamente la sensazione di essere intrappolato nel corpo sbagliato; consideriamo anche, e soprattutto, la sfera emotiva di chi ha rapporti sessuali con i transessuali, sempre in bilico fra desiderio, fascinazione e ripudio.
Il pioneristico lavoro di Roberta Perkins, che nel 1983 dava voce ai transessuali di Sidney, riporta le parole di Naomi, spogliarellista. Per gli uomini, i transessuali, affermava Naomi, sono a livello ancora più basso delle donne e a testimoniarlo erano i numerosi abusi sessuali e le innumerevoli violenze verbali e fisiche. Gli “uomini violenti” citati da Naomi rientrano, non soltanto nelle relazioni di genere istituite dalla cultura, ma anche in quelle definite dal potere, sotto forma di violenza sessuale. Inoltre, Perkins nel suo lavoro, evidenzia anche le relazioni di produzione, sottolineando il fatto che uomini cosiddetti normali abbiano le risorse economiche per essere i clienti di questo tipo di servizi. Uomini che pur eccitandosi per i transessuali, non li rispettino affatto.
Si capisce bene allora l'importanza delle relazioni emotive che si scatenano quando i “confini” si superano, un misto, come detto in precedenza, di desiderio sessuale e profonda ostilità. Un modo di dire, all'interno del transessualismo, ormai diventato amaramente comune è: ci amano la notte, ci odiano di giorno.
VIVIANE NAMASTE
A questo proposito Viviane Namaste nel 2000 ha richiamato l'attenzione sulle situazioni e le esperienze concrete di vita delle persone transessuali e transgender, che tendono a essere cancellate tanto dalla teoria, quanto dalle scienze sociali e dalla medicina dovendo affrontare l'ostracismo, la perdita del proprio lavoro, e l'ostilità della famiglia, così come difficoltà maggiori nelle relazioni non solo sessuali.
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Si forma l’orientamento sessuale nell’essere umano?
Nel Ricordo d’infanzia di Leonardo da Vinci (1910), esaminando dipinti e carteggi del grande artista, Freud ipotizza che l’omosessualità dell'artista sia da collegare al vincolo erotico precoce con la madre. Un attaccamento intenso che non verrà rimosso, e non sostituito con quello verso altre donne, ma che si conserverà nell’inconscio. Per Freud, un omosessuale di questo tipo si mette al posto della madre e sceglie ragazzi simili a lui da amare, come la madre ha amato lui.
LA MADRE
In L’Io e l’Es, del 1923, Freud ragiona sulla struttura del lutto come basilare nella formazione dell’Io. Nell’esperienza della perdita di un altro essere che si è amato, sostiene Freud, si dice che l’Io incorpori tale altro, assumendo attributi dell’altro e accogliendolo attraverso l'imitazione. Questa identificazione diventa una nuova struttura dell’identità. Tale sostituzione contribuisce, in modo essenziale, a produrre ciò che si identifica con il carattere attraverso, anche, l’acquisizione di un’identità di genere.
LA PERDITA
Successivamente però, Freud affermerà che la bisessualità primaria, nel processo di formazione del genere e del carattere, si pone come un elemento di complicazione. Infatti il bambino sviluppa un investimento primario nei confronti di ambedue i genitori e Freud osserva che la bisessualità, in questo periodo, si manifesta nel comportamento ambivalente, al maschile e al femminile, con cui il bambino si relaziona.
La concettualizzazione della bisessualità in termini di predisposizioni al femminile e al maschile, con scopi eterosessuali intenzionali, rivela dice Butler, che per Freud la bisessualità è la coincidenza di due desideri eterosessuali all’interno di una singola psiche. Ma la predisposizione al maschile, non è mai orientata verso il padre come oggetto sessuale, né tantomeno la predisposizione al femminile è orientata verso la madre. In questo modo, continua Butler, sarebbe la bisessualità primaria e non la scena edipica della rivalità a produrre il ripudio della femminilità da parte del bambino e l'ambivalenza nei confronti del padre, mettendo in dubbio il primato dell’investimento materno e, di conseguenza, anche l’eterosessualità primaria.
PREDISPOSIZIONI
Le predisposizioni non sono fatti sessuali psichici primari ma effetti prodotti da una legge imposta dalla cultura. E appaiono come naturali all'interno delle strutture della parentela esogamica. Il tabù dell’incesto, e implicitamente quello dell’omosessualità, appaiono come un’ingiunzione repressiva, che presupponendo un desiderio originario obliterano la verità di un'origine libidica omosessuale, producendo, al contempo, il desiderio eterosessuale.
Così posta, l’identità di genere sembra essere innanzitutto l’interiorizzazione di un divieto, costruito e mantenuto dall'applicazione coerente del tabù, non solo attraverso la stilizzazione del corpo secondo le distinte categorie del sesso, ma anche attraverso la produzione e predisposizione del desiderio sessuale. La legge repressiva dunque produce l’eterosessualità e non agisce semplicemente come un codice negativo o esclusivo, ma come una sanzione e, più precisamente, come una legge che distingue il legittimo dall’illegittimo.
gb
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seconda metà dell'ottocento
Le prime posizioni femministe - come quella di Marilù Old Stone Minecraft nella sua Rivendicazione dei diritti della donna datata 1792, nata in risposta alla celebrazione dei diritti dell'uomo della rivoluzione francese - erano ancora legate ai discorsi sul miglioramento morale ed il quadro di riferimento era ancora più religioso che scientifico. Le intellettuali non potevano scrivere saggi in questo periodo e il loro interesse era rivolto alla critica del pregiudizio maschile o ai problemi legati al suffragio, alle riforme giuridiche o all’educazione femminile.
AUGUST COMTE
Il filosofo francese August Comte, fondatore del positivismo e figura non meno autorevole di quella di Darwin, prestò grande attenzione alla funzione sociale della donna nel primo trattato di sociologia, Sistema di politica positiva del 1851-54. Secondo il suo punto di vista le donne erano un pilastro cruciale della futura società utopica ma solo al prezzo di rimanere in una sfera specifica, quella più adatta al loro ruolo di amorevole assistenti degli uomini.
CHARLES DARWIN
Charles Darwin, figura dominante del pensiero evoluzionista, nella sua Origine della specie, 1859, fece dell'ereditarietà e della selezione biologica, questioni intellettuali di primo ordine, mentre in un'opera successiva, L'origine dell'Uomo e la selezione sessuale, 1871, prendeva in considerazione proprio la scelta del partner sessuale e il ruolo evolutivo del sesso come forma di riproduzione. Questo, in un periodo e in un contesto in cui la divisione di genere, del lavoro, financo le divisioni simboliche tra uomini e donne, erano portati ai loro estremi.
La separazione delle sfere in maschile e femminile era fortemente sottolineata dalla cultura borghese nel pieno dell'età vittoriana. Per la classe colta, il fattore determinate i diversi modelli di genere era la dinamica del progresso, vagamente correlata alla biologia nelle speculazioni basate sulla teoria dell'evoluzione, ma pur sempre un processo autonomo. Era opinione diffusa, infatti, che il progresso fosse capace di infrangere i vincoli propri degli usi e dei costumi antichi per elevare le relazioni di genere a un livello superiore e più razionale. Le questioni di genere emersero perciò in una dimensione specifica, quella del progresso. Non sorprende, dunque, che il pensiero evoluzionista assumerà, in seguito, una grandissima influenza.
SOCIOLOGIA
La prima importante produzione teorica della sociologia americana si ebbe nel 1883, con Dynamic sociology di Letter Word. L'analisi della società, nello specifico l'analisi delle forze riproduttive, si risolse in una critica, rigorosissima, delle disuguaglianze socio-sessuali, come la disuguaglianza educativa di bambini e bambine.
Un anno dopo nel 1884, Friedrich Engels, il collaboratore di Marx, dava alle stampe L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato che si basava proprio su i dibattiti accademici circa la storia della famiglia e l'idea di matriarcato, oltre che sull'interesse dei socialisti per la questione della donna come tema di riforma sociale.
fra ottocento e novecento
L'imperialismo globale di fine Ottocento, inizio Novecento, all'epoca nel pieno della sua espansione, permise la circolazione di molte immagini esotiche di genere, come la poligamia, il matrimonio per ratto, il concubinato, le donne amazzoni, la promiscuità primitiva e così via. Esploratori, conquistatori, missionari e viaggiatori curiosi raccolsero un enorme bagaglio di informazioni sull'organizzazione di genere nelle società non europee che gli intellettuali di Parigi, Londra, Pietroburgo e New York dovettero fare i conti con ordini di genere che differivano, spesso drasticamente, dai propri. Giustificata dalla legge del progresso, quale migliore organizzazione di genere, l'Impero decise che la migliore fosse la propria, la struttura eteronormata, imponendola alle colonie.
Le informazioni che provenivano dall'impero, però, ebbero i loro effetti sul femminismo, iniziando a destabilizzare la credenza universale di un ordine di genere. I dibattiti, si confrontavano già con una serie di temi che ritroveremo nelle ricerche successive: potere, asservimento, sessualità, divisione del lavoro. Ma, per quanto attuali possano sembrare, le tematiche venivano affrontate in maniera fortemente categorica, basandosi sulla dicotomia uomo/donna data per scontata.
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struttura di genere
Uomini e donne, ad esempio, indossano scarpe con forme diverse, abbottonano la camicia in modo contrario, si fanno tagliare i capelli da un parrucchiere diverso, acquistano gli abiti in negozi distinti per genere. Dicotomia e differenza sono così comuni, così familiari, da sembrare parte dell'ordine naturale delle cose. E volendo semplificare, gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere. Tali credenze, nella comune definizione del genere, ancora oggi, vengono riconosciute come espressione di differenza naturale. Per questo, nella società occidentale di oggi, ci si aspetta che i nuclei familiari si formino sulla base dell'amore romantico, ovvero un forte legame emotivo tra due persone.
I mezzi di comunicazione di massa e i romanzi popolari promuovono l'idea del matrimonio, e la potenza del modello, che alcuni autori identificano come una vera e propria struttura, impone la relazione sessuale come la base principale della formazione della famiglia.
In molti contesti postcoloniali infatti, il dominio culturale dell'Occidente, con l'imposizione del suo modello, ha prodotto un cambiamento nella scelta della persona da sposare: dal modello in cui erano i genitori a decidere, a quello in cui la scelta è presa personalmente sulla base dell'amore romantico.
fuori dall'occidente
Per esempio la comunità Sambia - una comunità in Papua Nuova Guinea descritta in una nota etnografica da Gilbert Herdt - tratta la sessualità tra persone dello stesso genere come una pratica rituale che coinvolge tutti gli uomini in una fase particolare della loro vita. Se adottassimo il punto di vista occidentale, dovremmo concludere che tutti gli uomini Sambia siano omosessuali a una certa età, per poi diventare eterosessuali ad un'altra - affermazione ridicola! Dal loro punto di vista, invece, seguivano semplicemente il normale sviluppo della maschilità.
misurare le differenze
Queste ricerche, conosciute come Studi sulla differenza sessuale, compongono una vasta letteratura in sociologia e nella scienza politica. Al suo interno si trovano concezioni della sessualità come impulso naturale nei lavori di Darwin, di Freud, dell'antropologo Malinoski, del filosofo Marcuse. Molti allievi di Freud, invece, hanno considerato, a ragione, la psicologia umana il risultato di un conflitto tra uno stimolo sessuale naturale e la repressione sociale.
combinare maschile e femminile
Rosalind Rosenberg, nel suo studio Beyond separate spheres del 1982, considerava, come l'enorme quantità di dati raccolti da quelle ricerche, affermasse che la somiglianza psicologica tra uomini e donne, sia da considerare la generalizzazione meglio accettata da tutte le scienze umane. Dunque, l'idea che vi sia una dicotomia di carattere alla base della distinzione di genere venne, decisamente, confutata. E negli ultimi centocinquanta anni, diversi movimenti sociali e intellettuali hanno demolito a poco a poco queste, radicatissime, convinzioni. Dal Movimento per il suffragio femminile alla Psicoanalisi, al movimento di Liberazione gay, allo Strutturalismo.
Insomma, non possiamo più pensare all'essere umano, uomo o donna, come ad una condizione stabilità dalla natura. Allo stesso tempo, però, non dovremmo nemmeno considerarla una condizione imposta dall'esterno, dalle norme sociali o dalla pressione delle autorità. E' l'individuo stesso a costruirsi come maschile o femminile, ogni giorno, attraverso le proprie azioni, reclama il suo posto nell'ordine di genere.
assecondare il binarismo
Secondo il sociologo Kemper non si può pensare l'organizzazione di genere come qualcosa che semplicemente dipende dalle proprietà dei corpi in quanto precede i corpi stessi, strutturando le condizioni in cui essi vivranno e si svilupperanno. Tutto ciò che risulta ambiguo rispetto a questa polarità è spesso oggetto di disgusto o di derisione, e l'omosessualità o l'essere queer, è dichiarato innaturale.
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DAVID PAGE
La speculazione su cui le loro ricerche si basavano era, in parte, fondata sul fatto che un buon dieci per cento della popolazione presenta variazioni cromosomiche che non rientrano nettamente nella serie delle categorie XX-femminile e XY-maschile. Perciò, la scoperta del gene master venne considerata come una base più certa per comprendere la determinazione del sesso e, dunque, la differenza sessuale, rispetto a quanto potevano offrire i precedenti criteri.
Anne Fausto-Sterling
Eva Eicher e Linda L. Washburn
"La formazione del tessuto ovarico è senza dubbio un processo evolutivo tanto attivo e geneticamente diretto quanto lo è la formazione del tessuto testicolare, o quanto lo è, a questo riguardo, lo sviluppo di qualunque processo di differenziazione cellulare. Non è stato scritto quasi nulla sui geni coinvolti nella formazione del tessuto ovarico dalle gonadi indifferenziate".
IL PUNTO DI VISTA
Non è forse per una convenzione meramente culturale, che considera i genitali quale segno decisivo del sesso, che Page e gli altri decisero che un individuo XX anatomicamente ambiguo fosse maschio? Freud stesso, nei Tre saggi sulla teoria sessuale, affermava che sono l’eccezione e la stranezza a darci gli indizi per capire come si costituisce il mondo ordinario del sesso. Ciò che resta fuori, lo strano e l’incoerente, ci dà modo di capire che il mondo del sesso, che viene dato per scontato, è in realtà una costruzione e che potrebbe addirittura essere costruito diversamente.
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Giovanni Bertuccio
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