![]() L'arte urbana italiana ha raggiunto una notorietà europea dai primi anni duemila, con l'emersione di tre scuole riconducibili a Milano, Bologna e Roma. La prima tra le tre si concentra su una massificazione degli interventi per intercettare un pubblico il più vasto possibile, con decorazioni di piccola e media grandezza, sempre in grave contrasto con la municipalità e il governo della città. La seconda ha sviluppato invece uno stile che rende massiccia ogni decorazione più che una serialità serrata di interventi per le strade, che passano talvolta in secondo piano rispetto a fabbriche e aree metropolitane dismesse. Roma ha la sua importanza per quanto riguarda la tecnica normografica, grazie a Sten & Lex, attivi dal 2001 e considerati tra i pionieri dello stencil graffiti in Italia. ![]() Milanesi protagonisti della street art, intesi per la loro rilevanza sul pubblico ampio e non necessariamente addetto ai lavori, sono l'artista pop Bros e il poeta di strada Ivan Tresoldi, e Ozmo che proposero i primi interventi a livello nazionale già nel 1999, ricordiamo Pao ed i suoi panettoni a pinguino, l'illustrarocker Tvboy. Della scuola bolognese, nonché particolarmente indicativi rispetto alle esperienze stilistiche e pratiche sopracitate, sono Blu, artista di strada e videoautore ormai di fama mondiale, Ericailcane, il cui immaginario che ibrida uomo e animale l'ha portato ad essere anch'esso uno dei più noti artisti di strada italiani nel mondo, ed Eron, attivo dagli anni novanta tra Rimini e Bologna, eletto miglior artista di strada italiano dalla rivista specializzata AL magazine, esposto oggi in vari musei e gallerie nel mondo. Importante citare il duo di artisti Dado e Stefy grazie anche alla loro passata esperienza nel mondo del graffitismo nostrano. gb |
AutoreGiovanni Bertuccio Archivi
Settembre 2019
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