ART IS PRESENT
  • Home
  • Associazione
  • Perchè?
  • Hic et Nunc
    • Hofesh Shechter 21
    • Sidi Larbi Cherkaoui 99 | 19
    • #Pensierobimbo | Incanti 18
    • EgriBianco | Showcase 18
    • TST | Il Cielo su Torino 18
    • Perunteatrocontemporaneo16
  • Editoriali
    • 09 - 19 | 10 anni di?
    • Editoriale | Corpo
    • Editolriale | Relazione (?)
    • Editoriale | Strada
  • Numeri
    • V. Queer 19-22 >
      • Arte 22
      • Danza 21
      • Teatro 20
      • Teorie 19
    • IV. Tecnologia 18 >
      • Téchne e Arte
      • Téchne e Danza
      • Téchne e Teatro
    • III. Corpo 17 >
      • Corpo e Arte
      • Corpo e Danza
      • Corpo e Teatro
    • II. Relazione 16 >
      • Arte Relazionale
      • Danza di Comunità
      • Teatro Sociale
    • I. Strada 16 >
      • Street Art
      • Street Dance
      • Teatro di Strada
    • O. Start >
      • Speciale | La sottise
      • Speciale | Nicola Galli
      • Speciale | Vucciria Teatro
  • Queer
  • Contatti

QUEER E TEATRO                                                    ANNI SETTANTA                                                        MARIO MIELI

1/5/2020

 
Foto
Mario Mieli (1952 – 1983)


​LOTTA DURA CONTRO NATURA

​Mario Mieli è un personaggio camp, una “queerness del camp”. Una personalità talmente forte che non necessitava del testo teatrale. Gli bastava la sua posa, la sua fisicità, per attirare l'attenzione. Pensiamo alla sua azione in piazza San Pietro, di cui restano delle immagini; al suo intervento a Parco Lambro durante il festival del proletariato giovanile - organizzato dalla rivista Re Nudo - mentre urla insieme ad Ivan Cattaneo “el pueblo unido è meglio travestido” o “lotta dura contronatura”. 

Ancora, a quando intervista gli operai dell’Alfa Romeo in tutina bianca e con i capelli cotonati, o a quando si presenta in tacchi a spillo e boa di struzzo alle riunioni di Autonomia Operaia. Non ultimo, quando, in “vesti di pastorella”, ruba il microfono a Dario Fo, all’affollatissimo raduno bolognese contro la repressione del 1977. Momenti e contesti diversi, che attestano la sua forte carica performativa, spesso estrema, se includiamo i famosi atti e detti coprofagi che lo hanno reso celebre sulla stampa scandalistica del tempo. Insomma Mieli era già una diva alternativa e le sue riflessioni tendevano a scardinare ogni concetto di appartenenza. Questo lo rese il capostipite del movimento queer italiano. 

Rileggere oggi l'opera di Mario Mieli - che amava che si rimarcasse la sua indubbia somiglianza con Marella Agnelli - apre uno spiraglio su una narrazione magmatica che riassume un decennio frenetico: gli anni Settanta. Straordinario filtro, il suo, fatto di diverse tensioni e contraddizioni, di adesioni, fughe e abusi, di marxismo e di pratiche di autocoscienza vissuti a contatto con i movimenti omosessuali a Londra e a Parigi.


​DIPENDENZA E RIGETTO

Ebreo omosessuale e comunista, Mario Mieli nasce nel 1952 in una famiglia dell’alta borghesia milanese. Lo scontro con la sua famiglia caratterizzerà tutta la sua vita, soprattutto il conflitto con il padre, che cercherà – così racconta ne Il risveglio dei faraoni – più volte di avvelenare. La sua posizione agiata gli ha permesso di non dover mai lavorare e, se pur contrario agli ideali borghesi, non ha mai rinunciato ai suoi privilegi. Infatti lo si vedeva sfilare per le vie cittadine in abiti eleganti, con perle e lustrini. Usava gli abiti della madre quando recitava nello stabile occupato di via Morigi a Milano e la sua pelliccia quando andava a battere, fin dai diciotto anni, a la Fossa dei Leoni, sotto il ponte delle Ferrovie Nord, adiacente al Parco Sempione. Queste contraddizioni, di dipendenza e rigetto, sono fondamentali per capire meglio la sua personalità.


​ATTIVISMO

Nel 1971, a diciannove anni, è tra i fondatori del movimento Fuori!, Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano, con il quale nel ‘72 a Sanremo riesce a boicottare il convegno di psicologi cattolici che con l'aversion therapy, intendevano “curare” l’omosessualità con la violenza dell’elettrochock. Nel ‘74, con le prime uccisioni da parte delle Brigate Rosse, il Fuori! entra crisi e avviene la rottura. A differenza di chi si unisce al Partito Radicale per ottenere diritti civili, Mieli rifiuta ogni contatto con i partiti borghesi, e fonda i COM - Comitati Omosessuali Milanesi - creati al di fuori di una struttura di partito. Ai “riformisti” che guardano ad una via “parlamentare” per la lotta, Mieli contrappone una via transessuale e schizofrenica alla rivoluzione, rivendicando la sua esperienza psichiatrica e teorizzando nessi tra la condizione di omosessuale e quella del malato psichico. ​

Rivoluzione possibile solo a partire da un radicale cambiamento dei costumi e dei ruoli nella società, e che il comunismo doveva facilitare la liberazione dell'eros, che lui istituiva come molteplice e polimorfo. La parola omosessuale era già, ai suoi tempi, un limite. Mieli era più oltranzista e attualissimo e dichiarava che “L’eros libero sarà transessuale” riferendosi all'ideale mitico dell’ermafrodito, magia della congiunzione dei sessi. 

Nel programma Rai Come mai del 1977, al momento dell’uscita di Elementi di critica omosessuale (sua tesi di laurea pubblicata da Einaudi nel 1977, da Feltrinelli nel 2002 e nel 2017), Mieli in abiti da signora milanese con tailleur e perle, perfettamente a suo agio, svolge un’intervista serissima sul movimento omosessuale e sul rapporto con il movimento femminista, dichiarando che la società può salvarsi solo attraverso le donne, “portavoci del futuro”. 

“Il trionfo dell’amore mobile, nobile, frizzante, effervescente, fluido, si può avere solo se il piacere carnale non viene più giudicato sporco perverso e peccaminoso: altrimenti la diffidenza, la paura, la nevrosi continueranno a inficiare i rapporti umani e la logica autolesiva dell’egoismo alienato ci porterà alla catastrofe irreparabile”, dirà alla conferenza di Brescia nel 1982, un anno prima il suicidio.


​“Non è più il momento di battere, ma di combattere”

​“Froce, sì ma contro la DC”, “Lotta dura contro natura”, “Amor ch’a nullo amato amar perdona, io sono una grande culattona”, “Non è più il momento di battere, ma di combattere”, questi alcuni slogan che in quegli anni urlava durante le sue azioni performative dimostrando una teatralità innata che mischiava arte e politica. Umorismo parodico che trasformava tutto in una serissima farsa gaia e che non tralasciava di portare nelle strade e alle orecchie della gente argomenti tabù ieri come oggi: pratiche di necrofilia, coprofagia e pedofilia. Sostenendole con un certo rigore filosofico, supportato dalle letture psicoanalitiche del tempo, gli impedirono di essere accettato dal mainstream e letto con la giusta attenzione. Mario Mieli fu un outsider.


Vaffanculo… eBBene sì!

La Traviata Norma. Ovvero: Vaffanculo… ebbene sì! è l'unico testo teatrale di Mieli scritto nel 1976 (qui il testo). Rileggendolo, è difficile non pensare al profeta della crisi finale della civiltà tra glitter e lustrini, Ziggy Stardust, il messia lebbroso inventato da David Bowie. Ma ciò che è ineludibile è il carattere autobiografico: l’esistenza frenetica, l’attivismo politico, i viaggi, le letture, i miti. Le crisi tossiche, le depressioni e le ascesi d’amore. Elementi supportati dall'idea, semplice ed efficace, di un mondo di drag che si presentavano in uno spettacolo eterosessuale underground, innescando uno straniamento brechtiano condito da non poca cinica ironia. Di quella produzione rimane un libro, con belle fotografie di Guisa Sambonet, edito da L’Erba Voglio.


SU MIELI

​La vita di Mario Mieli, fin al punto in cui decise di uccidersi mettendo la testa nel forno 1983, è raccontata nel film Una favola spinta di Guido Tosi, prodotto da Rai3 Lombardia nel 1984. Riproposto al Festival Mix di Milano nel 2013. Il risveglio dei faraoni, già pronto per essere stampato da Einaudi, ma bloccato per intervento diretto del padre, fu stampato nel 1994, per volere di una piccola cooperativa di amici. Ritirato poco dopo dal mercato, il libro, è un'autobiografia tra alchimia e Egitto, in cui la famiglia Mieli viene descritta in termini non esattamente lusinghieri.

Pubblicato nel 2002, e ristampato dieci anni dopo, dalle 
Edizioni Croce, il testo Oro Eros e Armonia: L’ultimo Mario Mieli. Breve raccolta di saggi, interviste, discorsi e racconti dell’ultima fase della vita di Mieli, quella della cosiddetta fase alchemica, già ampiamente toccata nel Risveglio dei faraoni, a cura di Giampaolo Silvestri, con introduzione di Ivan Cattaneo.
​

Del 2016 è la pubblicazione di un altro testo, Mario Mieli – E adesso, a cura di Silvia De Laude per Clichy, con una biografia e una bibliografia, un saggio della curatrice, e molti brani e testi tratti da opere, lettere, discorsi, interviste del milanese. Del 2019 è la pellicola Gli anni amari diretto da Andrea Adriatico e interpretato da Nicola Di Benedetto, presentato in anteprima nella serata di pre-apertura della Festa del Cinema di Roma.

gb



ApprofondiMENTI
QUEER E TEATRO


    Autore

    Giovanni Bertuccio

    Archivi

    Gennaio 2022
    Gennaio 2021
    Gennaio 2020
    Settembre 2019
    Marzo 2019
    Gennaio 2019
    Ottobre 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Gennaio 2018
    Marzo 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016

    Categorie

    Tutti
    Action Painting
    AIDS
    Anna Halprin
    ANNI NOVANTA
    Anni Sessanta
    Arnulf Rainer
    Art Brut
    Arte
    Arte Dei Folli
    ARTE E STRADA
    ARTE RELAZIONALE
    Azioni
    Bodyart
    CAMP
    Cibele
    CIRCO VERTIGO
    CLAUDIO ZANOTTO CONTINO
    COMPORTAMENTO
    COOPERATIVA ITALIANA ARTISTI
    Coreografi
    Corpo
    CORPO E TEATRO
    Cromosomi
    Cubo Teatro
    Danza
    DANZA CONTEMPORANEA
    Danza Di Comunità
    Danza Di Comunità
    DANZA URBANA
    DES Danza Educazione Società
    Drag
    EGRIBIANCODANZA
    FESTIVAL
    FLIC TEATRO
    Franca Zagatti
    Gender
    Genere
    Genetica
    GRAFFITISMO
    Graphic Novel
    Gunter Brus
    Hans Prinzhorn
    Hermann Nitsch
    Il Teatro Dell'altro
    Informale
    INTERPLAY FESTIVAL
    Interviste
    ITALIA
    Jean Claire
    Jean Dubuffet
    JEFF KOONS
    Judson Dance Theate
    Kunst Und Revolution
    LACAN
    La Nuova Drammaturgia Napoletana
    L'art Chez Les Fous
    Lesbismo
    Luca Silvestrini
    Malerei-Selbstbemalung-Selbstverstumme-lung
    Mario Mieli
    MICHEL FOUCAULT
    Monique Witting
    MOSTRE
    NATURA IN MOVIMENTO
    Nicola Galli
    NICOLAS BOURRIAUD
    NOVECENTO
    ORLAN
    Otto Muehl
    Otto Muhl
    Performance
    Pollock
    PROGETTO ORESTE
    Protein Dance Company
    PSICODRAMMA
    QUEER
    Queer E Arte
    Queer E Danza
    Queer E Teatro
    Registi
    Renato Barilli
    Riti Di Passaggio
    Riti Orgistici
    Rito E Danza
    RUDOLF LABAN
    SILVIA BATTAGLIO
    STRADA E ARTE
    STREET ART
    STREET DANCE
    Taurobolio
    Teatro
    TEATRO A CORTE
    Teatro Di Orge E Misteri
    TEATRO DI STRADA
    Teatro Sociale
    TECNOLOGIA
    TORINO
    TRACEY EMIN
    VUCCIRIA TEATRO
    Walter Benjamin
    Wiener Aktionisten
    Willi Ninja
    Wolfli

    Feed RSS


Foto

Art is Present 
Magazine d'Arte e Cultura
​Teatro e Danza. Queer

​
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Torino n. 439 del 07 novembre 2016
Direttore Giovanni Bertuccio
​

email:

 info@artispresent.it

  • Home
  • Associazione
  • Perchè?
  • Hic et Nunc
    • Hofesh Shechter 21
    • Sidi Larbi Cherkaoui 99 | 19
    • #Pensierobimbo | Incanti 18
    • EgriBianco | Showcase 18
    • TST | Il Cielo su Torino 18
    • Perunteatrocontemporaneo16
  • Editoriali
    • 09 - 19 | 10 anni di?
    • Editoriale | Corpo
    • Editolriale | Relazione (?)
    • Editoriale | Strada
  • Numeri
    • V. Queer 19-22 >
      • Arte 22
      • Danza 21
      • Teatro 20
      • Teorie 19
    • IV. Tecnologia 18 >
      • Téchne e Arte
      • Téchne e Danza
      • Téchne e Teatro
    • III. Corpo 17 >
      • Corpo e Arte
      • Corpo e Danza
      • Corpo e Teatro
    • II. Relazione 16 >
      • Arte Relazionale
      • Danza di Comunità
      • Teatro Sociale
    • I. Strada 16 >
      • Street Art
      • Street Dance
      • Teatro di Strada
    • O. Start >
      • Speciale | La sottise
      • Speciale | Nicola Galli
      • Speciale | Vucciria Teatro
  • Queer
  • Contatti