Il secolo scorso, come si è visto, si è concluso con un’esaltazione degli aspetti noir, terrifici e violenti di un’espressività che sembrava compiacersi della cinica negatività di cui è impregnato il mondo. Sembra che il rischio, che confina con la morte, o quanto meno con il danno, la menomazione, la consapevolezza e l’esibizione dell’orrido, siano l’unico fattore di attrazione per una umanità collassata, sopraffatta dalla tecnologia, incapace di opporvi la barriera di ragione e sentimenti. Oggi l’Arte mostra altri segnali e quelli funerei degli anni Novanta si modificano in nuove modalità di comunicazione. L’Arte, come le vicende umane, trascolora di continuo, cogliendo i passaggi, le sfumature o le contraddizioni dei nuovi scenari socio-politici che si configurano nel pianeta. |
AutoreGiovanni Bertuccio Archivi
Gennaio 2022
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