Origini
danza
MitologemaIl mitologema è il modello archetipo che, arricchito da elementi propri di una cultura, dà origine al Mito. E attraverso l'elaborazione di miti sull'origine del cosmo, i popoli antichi realizzavano un modello sul quale ri-creare ogni loro azione. Il Creato, rappresentava l'archetipo di ogni azione creativa dell'uomo, e creare implica, sempre, un surplus di realtà. |
danze ritualiLa danza rituale rappresentava il legame tra la terra e il cielo tra l'uomo e le forze cosmiche. Tra l'uno e il tutto. Se il pittore paleolitico creava quasi esclusivamente immagini votive allo scopo di ottenere degli effetti magici, il danzatore, da solo era sufficiente ad ottenere lo stesso risultato senza bisogno di doversi rappresentare. La danza, ritmo e variazioni, nel suo valore rituale, diviene simbolo della forza creatrice che regola le manifestazioni cicliche della vita e della natura. I primitivi ballavano per festeggiare ma anche per ringraziare. |
cosmicorpoEra attraverso il corpo che i nostri antenati facevano conoscenza ed esperienza del mondo. Arte e magia, gioco e rito, conosciuto e sconosciuto, mito e “storia” non erano categorie distinte dal corpo e dall’esperienza quotidiana. Rappresentavano elementi culturali ancora uniti fra loro e davano vita ad esperienze non più concesse all'uomo di oggi. Riscopriamole! |
MaschereJean Laude ha evidenziato come la maschera sia comparsa in tempi antichi, nel momento in cui i popoli, stabilizzandosi, divengono agricoltori. Il suo uso è stato quindi correlato alle cerimonie rituali di tipo agrario (la semina e la mietitura) e a quelle iniziatiche e funerarie, ponendo la maschera quale strumento di comunicazione con il mondo in-visibile. La maschera così diventa viva. |
danze orgiasticheIl potenziale magico si esprime anche in riti orgiastici. Nel canto e nella danza l'uomo si scopre membro di una comunità superiore e anche in lui risuona qualcosa di soprannaturale. A questo proposito, perché più vicini a noi, non possiamo tralasciare i riti celebrati nella Grecia arcaica durante le processioni dionisiache. Il Dio, divenuto maschio, nel passaggio al patriarcato, incarnava ora la fecondità della terra, simbologie che in tempi ancora più antichi, abbiamo visto far parte dei riti riservati alla Grande Madre. |
marionetteAnche le marionette rivestono un ruolo importante nelle cerimonie rituali, soprattutto in quelle che prevedono una comunicazione diretta con gli antenati. Rivelazione, iniziazione e sacrificio sono temi insiti, non solo nella danza e nell'uso della maschera, ma anche nell'origine mitica della marionetta, alla quale il danzatore mascherato è incredibilmente somigliante. |
labirintoIl labirinto è stato espresso attraverso l'immagine della spirale che si espande, dal centro verso l'esterno, e si contrae nel senso inverso simboleggiando la graduale trasformazione che occorre per penetrare nella sfera del magico e del sacro. Espresso attraverso forme legate alle singole culture, non ne ha alterato, pero, il significato originale. |
danza del ventreLa danza orientale nacque dai rituali di fertilità legati al culto della Dea Madre, un rito mesopotamico pre-islamico sviluppatosi nel 4.500 a.C. Con grande probabilità questa danza fu, in origine, un rituale tra donne, una danza sacra delle donne per le donne, che celebrava - attraverso movimenti che imitavano il parto e l’atto sessuale - la fertilità e il potere femminile nelle antiche società matriarcali del mondo arabo. Per questo, molti degli stili di questa danza venivano praticati esclusivamente dalle donne. |
devadasiGià nel terzo secolo d.c. è documentata in India l'esistenza di devadasi, danzatrici che sin dall' infanzia andavano a vivere nei templi e qui apprendevano la danza sacra e le arti erotiche. È proprio alla loro danza che risalgono i cinque stili della danza classica femminile: bharatanatyam, Kathak, Kukhipudi, Odissi e Mohiniyattam. |
danza
|
cristianesimo ! MedioevoÈ a partire dal XII secolo che si avvisano i primi sentori dell'individualità moderna. È un passaggio cruciale, l'inizio dell'età moderna, poiché vede sia nel mondo laico, sia in quello religioso, il consolidarsi della ragione come strumento per la mappatura del mondo e dell'uomo. È questo il tradimento che la danza ha subito da parte dell'Occidente: il processo di mortificazione del corpo. Simbolo di un'animalità che, non potendo essere eliminata, dovrà essere circoscritta, la danza perderà, nella razionalità occidentale, la sua polisemia. |
danza e
|
danze
|
cristianesimo ! rinascimentoSe nel Medioevo, la Chiesa ha preparato il terreno, è durante il Rinascimento che attua la separazione della danza dal mondo simbolico dal quale proveniva. Tra i secoli XV e XVII, la danza, perso il legame con le attività psicofisiche e sociali, sarà sottoposta al vaglio di categorie binarie: bene/male spirito/corpo, sacro/profano, promuovendo il gesto, ora strumento della ritualità quotidiana, a disciplinatore dell'anima. Il mondo, da questo momento della storia dell'uomo, non sarà più esperito, bensì studiato. E dal primato dei sensi, si affermò, in una sorta di patto fra laicità e clero, la supremazia della mente. |
danza
|
|
|