BiancoAttraverso il web dilaga la voracità del voyerismo, la ricerca spasmodica di osservare sempre nuovi casi umani, e dilaga anche la produzione di storie ideate per essere cannibalizzati e soddisfare il desiderio. L’uomo, nascosto dietro l’anonimato può cannibalizzare senza giudizio, senza colpa.
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Danza e Téchne | MediaLa danza, l'arte del movimento nello spazio e nel tempo, proprio per queste sue caratteristiche, è stata un'interlocutrice privilegiata per le nuove tecnologie. Il cinema prima, la televisione poi, i media informatici oggi si sono relazionati con le idiosincrasie della danza, quali il dinamismo, la velocità, il ritmo. All'interno dell'universo dei media, parlare di danza vuol dire fare riferimento a categorie differenti.
Tele vs VideoTelevisione e video non sono lo stesso medium. Pertanto bisogna individuare le caratteristiche proprie delle opere incrociate fra danza e televisione e fra danza e video. Si tratta di incontri diversi, come abbiamo accennato, in quanto il mezzo non si è limitato, nel corso del tempo, a essere solo uno strumento di diffusione e di amplificazione, ma è diventato per la danza un elemento strettamente connesso sotto varie forme.
Stati Uniti 70 - 80La videodanza nasce negli anni Settanta negli Stati Uniti, dove lavorano in modo sperimentale autori come Maja Deren e Alwin Nikolais. La prima, può essere annoverata fra i primi videoartisti per la scelta ante litteram di creare, in pellicola, danza per lo schermo. Il secondo, Alwin Nikolais, nel 1964 realizza su pellicola Totem, The World Of Alwin Nikolais, vero e proprio film di danza.
la Francia negli '80Gli esponenti della nouvelle danse sono figli delle correnti del nuovo cinema francese, sono cinefili - pensiamo al successo dell pellicole di Jean-Luc Godard - alimentatisi del flusso di immagini, fatto di frequenti, rapide e massive informazioni sensoriali che hanno da tempo plasmato il nostro modo di sentire il mondo. Un isterismo convulso di corpi e una frammentarietà del gesto, che si riflette anche nella performance dal vivo..
Inghilterra e GermaniaIn Gran Bretagna, la televisione ha svolto un ruolo fondamentale per lo sviluppo, la diffusione, la promozione e la produzione della danza prima, e della videodanza poi. Intenti educativi, divulgativi e di informazione che rendono difficile una distinzione netta fra televisione e videodanza. In Germania, già da molti anni vi era la buona abitudine di riprendere per la telecamera balletti e produzioni di teatrodanza.
Belgio e ItaliaIn Italia, la svolta, si ha a partire dal 1990. A Napoli, nel 1991, l’Associazione Culturale Napolidanza promuove la prima edizione del festival di videodanza Il Coreografo Elettronico, ideato da Marilena Riccio. A Milano, nel 1990, nasce IN VIDEO con lo scopo di creare uno spazio che permetta di conoscere quanto di meglio si produce in ambito di ricerca e sperimentazione video.
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CunninghamLe possibilità offerte dai nuovi media incuriosiscono molto il coreografo, che nel 1968 si interroga sul futuro della danza in rapporto alle tecnologie:
"Sono cosciente del fatto che ci sono dei problemi. Ma partendo dal principio che i dispositivi tecnologici possono essere semplificati"... motion captureAlle tradizionali risonanze tecniche sui corpi delle danzatrici, Magnenat-Thalmann ha abbinato la tecnica del motion capture. I dati, utilizzati per animare i loro scheletri, hanno lo scopo di individuare quali giunture, nel ballo, sono più esposte a potenziali danni ossei.
ArtistiSei artisti che hanno unito arte e tecnologia, danza e virtuale. Un viaggio fra nuove tecnologie e uomo che non poteva non investire anche la danza. Da Obermeir alla Compagnia Aiep, da Mc Gregor a Billy Cowie. Da spettacoli come Pixel a Cinèmatique.
giochiDall’uso assiduo della tecnologia e dal moltiplicarsi di spettacoli con effetti speciali, anche la danza ha saputo trarre a proprio vantaggio le opportunità offerte dal digitale. Giochi come Dance Dance Revolution, Just Dance e Dance Central ne sono un esempio, come lo è il Choreogame teatrale di Raphael Bianco.
spettacoliCinque spettacoli che a partire dagli anni 10 del 2000 sono stati ospiti delle sale teatrali torinesi. Da Luca Silvestrini a Aiep, dalla Compagnia Linga alla Vortice Dance, fino alla Lituana Aura Dance Company, la danza si unisce alle tecnologie e l'uomo, attraverso l'arte riscopre un nuovo sé stesso..
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