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Dubuffet 


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J. Dubuffet 1901-1985
​Già a partire dal 1945,  Dubuffet è interessato ad un tipo di creazione anonima. Senza una denominazione precisa e per la quale, ancora, non aveva trovato una definizione.
​Sarà nel luglio dello stesso anno, nel coro dei suoi viaggi fra Francia e Svizzera, che Dubuffet codificherà le sue ricerche coniando il termine Art Brut.
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Günter Brus​


Foto
A.R. | Senza titolo, 1978
Nei primi anni Sessanta Brus voleva andare oltre il quadro, per farne un brandello di mondo. Un mondo che, nota deve includere il grido, il sonno, la zuppa di fagioli, il bassotto a pelo lungo, il tifone, la melodia infinita, ecc., insomma la vita in tutti i suoi aspetti. 
​
Nel 1964 avvia azioni formando sul suo corpo un collage di diversi oggetti legati a sensazioni di pericolo e dolore. 
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post
​moderno


Foto
W. D. | Untitled (True Love), 2001
La cultura “alta” definisce kitsch i nanetti da giardino, i falsi canali veneziani dei casino di Las vegas, le immaginette devozionali o tutto ciò che fornisce al turista un'esperienza “estetica” eccezionale. Kitsch è stata definita l'arte celebrativa delle dittature che definivano l'arte contemporanea come “degenerata”.
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ARTE SENZA VALORE


Foto
Fuck face | jake&dinos Chapman, 1994
​Jean Clair ha analizzato meglio questo tipo di arte. Ha individuato il suo stare entro qualcosa di sacro e di sacrilego, concedendole  una sorta di potere catartico: quello di sublimare le molteplici sensazioni. I bisogni e i desideri che compongono le  nostre vite individuali ed il nostro vivere associato, spesso in contrasto.
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1980
Art&Aids


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Untitled (Portrait of Ross in L.A.) | Felix Gonzalez-Torres, 1991
​Tra l'individualismo competitivo eletto a sistema e l'oscura consapevolezza del tabù occidentale della morte, gli anni Ottanta, sono stati contraddittori. Dal punto di vista artistico lo scenario si presenta contraddittorio: da un lato l'edonismo, dall'altro lo spettro dell'Aids. 
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Art Brut


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Adolf Wolfli | Musicisti, 1913
​Secondo i parametri della storia dell'arte, l'Art Brut precede il concetto stesso e la sua definizione. La nascita della nozione fu dunque postuma all'esistenza delle opere. Questo duplice paradosso era intrinsecamente legato al particolare concetto dell'Art Brut e, in sostanza, costituì il primo segno di una rottura nell'ambito culturale occidentale. Non poche collezioni, a partire dalla fine del XIX secolo, hanno raccolto le produzioni plastiche e letterarie degli alienati.
​La psichiatria era una disciplina ancora giovane, e l'arte dei folli suscitava interesse..
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Aktionismus


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Günter Brus, Peter Weibel, Otto Muehl e Oswald Wiener | Kunst und Revolution, 1968
Se la lontananza dalla società era la caratteristica principale dell'Art brut, l'arte del corpo si proietta totalmente verso l'esterno. Il suo bersaglio diviene la società con i suoi finti valori, falsi profeti e infiniti tabù, facendo dell'arte il mezzo privilegiato per un ritorno all'ordine.
​N
el caso dei protagonisti viennesi questa dinamica prese avvio con la critica all'informale e al tachisme europei, e nei confronti della scuola di New York, con un'estrema prosecuzione dell'action painting di Pollock inserendola in uno spazio performativo, ampliando la concezione dell'arte.
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il
​kitsch


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Jeff Koons | Michael Jackson and Bubbles, 1988
La condizione senza la quale il kitsch non sarebbe possibile, è la completa disponibilità di una tradizione culturale matura delle cui scoperte,  il kitsch possa approfittare. Da questa, il kitsch ricava dispositivi artifici, stratagemmi, pratiche, temi e li converte in sistema. Il Kitsch trae la propria linfa vitale, da questa riserva di esperienze accumulate. Carl Greenberg in Avanguardia e Kitch, conferma che solo quando è trascorso abbastanza tempo, il nuovo viene saccheggiato per dei “cocktails” che vengono poi annacquati e serviti come kitsch. Di solito non si sa bene se il kitsch è soltanto un brillante artificio o deve essere considerato uno stimolo critico.
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il
​Camp


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Jean Cocteau | litografie 1956-1958
​L'elenco delle cose che Sontag definisce oggetto dello sguardo camp è indubbiamente eterogeneo e va dalle lampade di Tiffany a Beardsley, da Il lago dei cigni e le opere di Bellini alle regie di Visconti per Salomè. Il gusto camp nasce come segno di riconoscimento tra i membri di una élite intellettuale, così sicuri del loro gusto raffinato da poter decidere la redenzione del cattivo gusto di ieri, sulla base di un amore per l'innaturale e l'eccessivo. 
Il richiamo è al dandismo di Oscar Wilde secondo cui “essere naturali è un atteggiamento così difficile da mantenere”, come scrisse in Un marito ideale.
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1990
Regressione e Abbietto 


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Mixed bag | Paul McCarthy, 2019
Durante il corso degli anni Novanta si è approfondito quel ritorno al reale che Hal Foster intravide già alla fine degli anni Ottanta e che lo indusse a parlare di un'arte che, proprio per la tendenza a non nascondere nulla, poteva diventare pornografia, necrofilia, segnata dall'impudenza e quindi persino “abbietta”.

Ci si stupisce delle tante figure di psiche frustrata e corpi feriti, ma bisogna ricordare che fu un periodo di grande risentimento e disperazione per la persistente crisi del virus dell'HIV. In questo periodo molti artisti misero in scena la regressione come espressione di protesta e di sfida.
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I Folli


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Ted Gordon, 1981
​Una maggiore comprensione dell'arte, un mutato atteggiamento nei confronti della follia alimenta l'interesse per l'arte dei malati di mente. Dai folli ai marginali, ai balzani, agli ostinati, i disegni, i dipinti,  i mosaici, gli oggetti e le costruzioni di chi considerato alienato.
​Arte, che dalla fine del XIX secolo, riempe non poche collezioni.
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 H. Nitsch


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H. N. | Action no. 35, 1970
​Seguace dichiarato dell'opera totale e fondatore del Mysterien Theater, Nitsch utilizza per le sue azioni - simili a riti sacrificali con una forte componente  blasfema - carcasse di animale sgozzati. La sua prima azione, Festa del Naturalismo psicofisico nel 1963,  venne interrotta dall'intervento della polizia. 
​Trasgredisce i tabù, provoca per scuotere una società che giudica oppressiva.
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Jeff
​ Koons


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J.k. 2019 con Rabbit, 1986
Ispirata al consumismo e alla banalità della vita moderna, ma anche a temi dal forte impatto filosofico, l'arte di Koons è il tentativo di assecondare quella che, secondo l'artista, appare come la tendenza fondamentale della cultura e della società occidentale tra XX e XVI secolo, ovvero il superamento delle classi e, quindi dell'ingiustizia.
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Compor tamento


Foto
Sarah Lucas, Yoko, 2015 Ph Julian Simmons
​Nel corso del Novecento si è rinunciato al carattere definito proprio e se ne è adottato però uno ambiguo, espanso, stratificato, dalla identità incerta.

​In un certo senso trascendentale: il punto di vista attraverso  il quale il lettore entra dentro la narrazione. Quali le ragioni del cambiamento di rotta?
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00 arte 
e privato


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Zhang Huan | 65KG, performance, 1994
Sembra che il rischio, la morte, il danno, la menomazione, la consapevolezza e l’orrido, siano l’unico fattore di attrazione per una post-umanità sopraffatta dalla tecnologia. L’arte, come le vicende umane, cambia di continuo, cogliendo le contraddizioni socio-politiche che si configurano man mano.
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Foto

Art is Present 
Magazine d'Arte e Cultura
​Teatro e Danza. Queer

​
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Torino n. 439 del 07 novembre 2016
Direttore Giovanni Bertuccio
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