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QUEER E ARTE                                                  1980                                                            ART&AIDS

1/3/2022

 
Foto
Untitled (Portrait of Ross in L.A.) | Felix Gonzalez-Torres, 1991
Gli anni Ottanta, a giudicare con il metro della storia, sono stati fortemente contraddittori. Il decennio può essere ricordato come un periodo di esaltazione dell'arrivismo, del profitto, della competizione interpersonale e del contemporaneo allentamento, non del tutto avvenuto, del sistema dei valori borghesi.

​Gli anni Ottanta sono anche il decennio in cui sono crollati il modello e il sistema comunista, che ha prodotto come effetto l'inizio di un cambiamento strutturale dei rapporti tra i paesi e le culture. È in questo brevissimo periodo di compiacimento dell'Occidente che si coniano idee come quella della “fine della storia” atte ad inaugurare un nuovo modo di interpretare il mondo. 


​EDONISMO e MOrte

Anche dal punto di vista artistico lo scenario si presenta contraddittorio: da un lato l'edonismo, dall'altro lo spettro dell'Aids. I movimenti artistici dei secondi anni Ottanta fanno i conti un'atmosfera culturale divisa tra l'individualismo competitivo eletto a sistema e l'oscura consapevolezza del tabù occidentale della morte. 

Contraddittorietà che si riflette anche nei comportamenti, nelle abitudini, nei modi di pensare di tutti i giorni. Questa penetrazione nel quotidiano è potuta essere non tanto per gli aspetti di politica planetaria, quanto, piuttosto,  per l'enorme impulso dato al consumismo , in nome dell'edonismo. Cosi, il decennio - soprattutto la seconda metà, quando i problemi si sono ormai svelati – si dipana tra questi due poli, edonismo e Aids, che trovano la loro interpretazione e la loro estensione nel linguaggio dell'arte dove più violenti ed evidenti sono le contraddizioni. 

La presenza e la consapevolezza della morte ribalta le tendenze artistiche, cancella quell'idea di felicità consumistica proposta all'inizio del decennio. Costringe a ripensare alla profondità e all'essenza dei rapporti sociali ed interpersonali, e alla presenza assolutamente reale e non virtuale - la “realtà virtuale” sarà un'altra frontiera aperta negli anni Ottanta - della morte.


​NEW YORK

​Se per la prima metà del decennio New York è la città che consacra le tendenze venute dall'Europa, nella seconda metà è la città che “produce” senso e interpretazione, grazie anche al poco invidiabile primato delle morti “illustri” per Aids, tra artisti e intellettuali. A partire dalla metà del decennio, infatti, si moltiplicano i casi e tra le più colpite c'è la comunità degli artisti: tra i morti di Aids, Robert Mapplethorpe, Felix Gonzales-Torres e Keith Harring, 

Mapplethorpe era stato il fotografo dei protagonisti della vita sfrenata newyorchese, di cui ritrae prima la spensieratezza, poi la cupezza di un'atmosfera sempre più pesante, sempre più colpita dalla malattia, di cui storicamente riprende l'ineluttabilità negli ultimi autoritratti. Gonzales-Torres invece raccoglieva in un angolo delle stanza caramelle o cioccolatini il cui peso corrispondesse a quello proprio o del proprio compagno di vita (anch'esso malato), di modo che ogni spettatore potesse partecipare, mangiando un cioccolatino o una caramella, all'esistenza dell'artista e dell'uomo e alla sua dissoluzione.

Chi invece ha posto la morte, e la memoria della vita come punto centrale della propria opera è lo svizzero-francese Christian Boltansky. Focalizzato da sempre su questo tabù occidentale, l'artista costruisce “stanze di memoria” per le moltitudine scomparse - guerre, genocidi o semplicemente vite fantasma - attraverso fotografie di grande formato, immagini di volti e di nomi perduti, accompagnate da pochi dati e qualche ricordo nell'atmosfera raccolta della penombra.


Fonti
traduzioni di Davide Monetto

G. Dorfles, Ultime tendenze nell'arte di oggi, Feltrinelli, Milano 1999
C. Douglas, A. Roiston, (a cura di), AIDS DEMOgraphics, Bay, Seattle, 1990

C. Douglas (a ura di), Aids, Cultural analisys/Cultural activism, Mit press, Cambridge 1988

Gb 
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