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L'IMPORTANZA DELLE FIABE                                    TEATRO A CORTE 16                                                  I TALISMANI DI CLAUDIO E GERALDINA                      INTERVISTA

7/14/2016

 
Foto
​Claudio Zanotto Contino | Talismani | Villa del Meleto | Teatro a Corte, 2016
“C'era un tempo in cui gli uomini e le donne, i ragazzi e le ragazze, i bambini e le bambine potevano vedere, nelle nuvole che corrono basse lungo i monti, le Fate danzare nei loro cerchi e sapevano ascoltare le storie e le leggende che il vento narrava soffiando fra i rami degli alberi, fra le lose dei tetti e nelle gole più strette delle montagne.”


​D. Le fiabe. Fra tradizione e attualizzazione, l'importanza della metafora oggi.. 

​
R. Aldilà di ciò che si racconta è la situazione ad essere fondamentale. Lo stare insieme, in un luogo raccolto, con la presenza di un animale è qualcosa di atavico, che abbiamo fatto per migliaia di anni. E' qualcosa che ci appartiene e che oggi ci manca e, questa mancanza, questa nostalgia atavica, deve essere colmata! Io racconto fiabe della tradizione e testi nuovi "di narrazione" scritti per NOI da Luciano Nattino e Antonio Tarantino.



D. La memoria. Il recupero antropologico e letterario del lascito orale nel territorio Gozzano.


R. Gozzano lo ​possiamo inserire come territorio "locale" nel Canavese, in particolare nell'Anfiteatro Morenico d'Ivrea, che io ho negli anni indagato, setacciato e riproposto sempre dal punto di vista di fiabe e leggende per intero, ridando vita a quello che è rimasto, e c'è ancora parecchio e ci sarebbe parecchio ancora da fare.

D. Quando nasce e da cosa è scaturita la collaborazione con l'asina Geraldina?

​
R. E' stato un caso di serendipity (quando trovi quello che non cerchi), La necessità di trovare un mezzo di trasporto per "bagagli" durante i miei giri in montagna a cercare e raccontare fiabe e leggende, inizialmente (1997) mi sono rivolto ad una associazione che si occupava della riscoperta del'ASINO, chiedendo loro di accompagnarmi, ma nel periodo che a me interessava loro non potevano, però mi hanno consigliato di prendere un asino, che l'effetto sarebbe stato dirompente, ho ubbidito e così è stato (sono figlio di contadini, dotato di cascina e stalla), il popolo viene per l'ASINO e come dico nello spettacolo senza di lei niente si sarebbe mosso. Poi negli anni ho trovato tante assonanze fra gli asini dimenticati e le fiabe che non si raccontano più, ho imparato cos'è un mondo "non antropocentrico" e con la mia attività è quello che vado a proporre una visione del mondo "NON ANTROPOCENTRICA".

​D. Paolo Poli. Fra intelligenza, somma cultura e visione ludica della vita, Talismani vuole essere un tributo, oltre che all'opera di Gozzano, al teatro dell'artista da poco mancato?

​
R. Qui si tratta delle Celebrazioni del Centenario della Morte di Gozzano. Paolo Poli con lo spettacolo Farfalle ha fatto un lavoro su Gozzano fantastico, per intelligenza, somma cultura e visione ludica della vita e anche sottilmente politico. E' il miglior manifesto che ci sia per valorizzare l'opera di Gozzano è  quasi imperdonabile non tenerne conto, nello spettacolo Farfalle con pochi sintetici interventi lo definisce magistralmente, da a Cesare quello che è di Cesare. Ho ascoltato per mesi il Cd pregando che il suo spirito, nella miseria della mia carne alegiasse, che fosse pioggia e aria. Di certo a parte questo site specific inserirò i testi di POLI nel mio lavoro sulle fiabe di Gozzano, un cappello con la veletta, un paio di guanti e sarò la SUA "amorevole, perfida e compassionevole " Amalia Guglielminetti.

D. Vivere di teatro in Italia è impossibile, occorre costanza e ricerca di alternative. Più che una passione la tua appare una necessità. Quali "talismani" cela e concede, secondo te, il teatro?  

​
R. Il mio è un percorso molto personale, tarato sulle mia vita, sicuramente una "necessità", a cui ho sempre dato risposte coerenti e in sintonia con le mie "mancanze" e i miei "bisogni". Negli ultimi 10 anni ho lavorato molto per accettare il mio teatro e a 60 anni sono molto contento di quello che ho fatto e convivo sempre meglio con questa "necessità". Il TALISMANO che cela il Teatro è la possibilità che hai  di "studiare" sempre, di "crescere", "scoprire" esperienze di vita, di mettersi in gioco.. (banalità?)

gb 
​





TEATRO A CORTE 16                                                  OSPITI REALI                                                      Agliè 10 luglio 2016

7/13/2016

 
Foto


​Agliè | Il Castello

Su progetto di Amedeo di Castellamonte, il vecchio castello fortificato venne trasformato in palazzo, attorniato da un giardino all’inglese e all’italiana e da un grande parco con alberi centenari. Divenne la dimora del conte Filippo San Martino d’Aglié, prima di passare nel Settecento ai Savoia. Nel primo Ottocento, la residenza, fu scelta per la villeggiatura dal Re Carlo Felice e da lui fatta in parte ridecorare.


​OSPITI REALI

Uno dei migliori festival dell'estate torinese, Teatro a Corte, anno dopo anno, promuove uno stile di vita, una concezione dell'arte tout cours. Un percorso variegato all'interno delle eccellenze territoriali che, dalle Dimore Sabaude, investe il paesaggio e l'architettura. Contenitore d'arte e cultura, il festival alza il livello di una mediocre, cittadina, concezione dell'arte e del suo scopo.


​iNèS BOSA

​E' Inés Boza, che ci inizia al percorso site specific, una danzata visita guidata che muovendo dallo scalone interno, fra movenze contemporaneamente "barocche", giunge all'interno del Castello, in cui arte e danza si mischiano all'architettura, così come il linguaggio dolce e sfuggente di Boza lascia il passo alla grammatica dinoccolata della collega Roser Lopez Espinoza. 


Centro del percorso sono le sale Verde e Gialla. Quest'ultima del gioco delle donne, in cui il pubblico scopre 200 versioni dello Stabat Mater - tema con cui moltissimi musicisti si sono confrontati, come il tema de La follia, usato nel finale - in versione "dolorosa" e Solo 2 in versione "gioiosa". Il dolore sarà più creativo?


​Andrea Costanzo Martini

Dalla Sala al Teatrino in cui é Andrea Costanzo Martini - già visto a Stupinigi nella scorsa edizione - che interagendo con sé stesso regala ironia e padronanza del corpo. Strip teatrale e teatralizzato per riflettere su finzione e realtà..


​Roser Lopez Espinoza

In fine e sulle bellissime atmosfere sonore de La Follia, Roser Lopez Espinoza chiude, con un tributo alla danza e alla vita - riuscire a gustare la vita e il suo meglio è lo scopo del festival - il percorso al Castello. Nel salone centrale, il pubblico in cerchio, fra architetture maestose, può dare vita al rito collettivo. Presente e passato si incontrano e il collante è la danza, la musica, l'arte! E da qui la folla defluisce nel giardino in cui Boza, con un elegante vestito rosso, saluterà col corpo gli ospiti di corte. Prelibatezze reali, per uomini di tutti i giorni. Si torna alla vita reale..


​Villa Il Meleto

Durante le sue lunghe permanenze al Meleto, Gozzano diede vita ad una grande produzione poetica. L’eleganza e l’estetismo non caratterizzarono solo la sua opera letteraria: la sua coerenza all’ideale di vita che lo spingeva a fondere vita e poesia, lasciò che il suo personaggio apparisse dandy e raffinato. Il famoso salotto di Nonna Speranza, arredato in stile liberty, è immortalato nella poesia L’amica di Nonna Speranza.


​Il picnic

E' sul prato di Villa del Meleto che si è allestito un picnic spontaneo, incluso nel prezzo del biglietto, dopo lo spettacolo di Zanotto Contino. Fra natura ed eccellenze del panorama eno-gastronomico piemontese, oltre che l'anima, i "cortigiani", hanno potuto coltivare e saziare la loro fame d'arte e non solo..


L'INTERVISTA

Il ballo degli gnomi, Il mugnaio e il suo signore e I tre talismani, sono le fiabe che Geraldina, l’asinella, e Claudio Zanotto Contino, raccontano in stalle e spazi atipici. Fra recupero della tradizione fiabesca e innovazione contemporanea, fra rivalutazione dei luoghi e della loro storia i "Talismani" di Zanotto Contino. 
LEGGI L'INTERVISTA

gb 
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    Giovanni Bertuccio

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Direttore Giovanni Bertuccio
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