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STRADA E TEATRO                                                    TEATRO DI STRADA                                              TORINO

9/5/2016

 


​VIA ROMA E LAGRANGE


​A differenza di Milano e Roma, Torino non gode della stessa frequenza degli artisti di strada. In via Roma e Lagrange spesso si vedono degli artisti, ancora in Piazza Castello, ma purtroppo e spesso sono artisti "turisti" o legati al mondo del circo.

In effetti Teatro di strada e circo sono due forme diverse della stessa espressione artistica e contengono saperi e consuetudini artigianali di grande valore. Gli spettacoli di strada, oltre allo stile ed alla ricerca più contemporanei, percorrono anche l’altra anima del circo, quella più popolare, clownesca, in cui le tecniche e l’interpretazione dell’attore vanno di pari passo verso una rappresentazione curata, raffinata ed elegante, ma che non richiede lo studio di un programma di sala per essere fruita dal pubblico.

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​circo vertigo


​Nel 2003 in Piemonte Chiara Bergaglio e Paolo Stratta dell’Associazione Quanat creano la Scuola di Cirko “Vertigo” che fa parte della Fedec (Federazione Europea delle Scuole Professionali di Circo). La Scuola che si trova a Grugliasco, nasce con l’obiettivo di formare professionisti e artisti dello spettacolo e di riavvicinare il mondo circense al grande pubblico.
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​flic teatro

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​Per chi volesse entrare nella grande famiglia del circo a Torino c’è anche un’altra Scuola importante, quella di formazione Arti Circensi Flic diventata un punto di riferimento in ambito italiano ed europeo: un centro formativo capace di offrire ad allievi provenienti da tutto il mondo una formazione internazionale.
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C.IT.A
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La COOPERATIVA ITALIANA ARTISTI, ovvero C.IT.A SOC. COOP. nasce nel 2009 a Torino per essere un valido strumento di lavoro per gli artisti di strada e i professionisti dello spettacolo in generale. Il numero fa la forza: centralizzando il lavoro burocratico e dividendo tra i soci le spese di commercialista, consulente del lavoro et cetera (invece di moltiplicarle in una miriade di associazioni culturali e partite IVA singole), CITA riesce ad abbattere i costi nascosti nell'attività di spettacolo. 

gb 
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9/5/2016

 


Ogni stagione e quella giusta per scendere in strada
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​Alcuni dei festival della penisola che da nord a sud colorano e animano le vie cittadine.


​PIEMONTE

Just for joy, TO
Festival Internazionale del Teatro di Strada, TO
Mirabilia, Fossano, CN
Ratataplan, Lessona, BI
Sul filo del Circo, Grugliasco, TO
Di strada in strada, Bra,TO
Immagini dall'Interno, Pinerolo TO
Novara Street Festival, Novara, T


​LOMBARDIA

​MAST, Malpensa MI
Sarnico Busker Festival, Br
La Strada, Br
Come d'Incanto, Bg
Le Strade del Teatro, Abbiategrasso (MI)


​Trentino Alto Adige

Asfalt Art, Merano (BZ)


​Emilia Romagna


Artisti in Piazza, Pennabilli (Ri)
Ferrara Buskers, Ferrara


​TOSCANA

Mercantia, Certaldo (Firenze)


​LAZIO 

Fasti Fringe Festival, Frosinone, Ro
Bajocco Festival, Albano Laziale, RO
Festival Internazionale dell'Arte di Strada e dell'Artigianato Artistico, Tolfa, Ro


​SICILIA 

Ibla Buskers, Ragusa

Gb 
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teatro di strada


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9/5/2016

 


​TEATRO PROFANO

Il teatro di strada ha una lunga e complessa storia. In effetti il tempo in cui le rappresentazioni si svolgevano in edifici teatrali, storicamente, è molto limitato rispetto alle fasi dove lo spazio scenico era un luogo all’aperto: un mercato, una fiera, una piazza, una via o un sagrato di una chiesa. Dal cinquecento fino al ventesimo secolo, il teatro, concepito in uno spazio chiuso si impossessa delle particolarità e delle tecniche del teatro di strada. 
​
Teatro profano, il teatro di strada nasce dinanzi al tempio e nell'alto Medioevo è l'unico vero coprotagonista dello spettacolo sacro, opponendo a quest'ultimo un registro buffonesco e comico. I suoi militanti sono istrioni, spesso vagabondi, e rappresentano gli unici professionisti del teatro nel Medioevo. Amati dalla gente e considerati gli eredi naturali dei mimi romani, nonostante la messa al bando e le persecuzioni da parte delle autorità civili e religiose, difficilmente si riuscì ad eliminarli, continuando a incontrarli nelle piazze e talora nelle chiese.


​TRADIZIONE IRRISOLTA

Eppure il teatro di strada non è considerato una tradizione del teatro. Cruciani e Falletti nel loro Promemoria del teatro di strada, 1984, parlavano di una "tradizione irrisolta": una presenza inequivocabilmente continua e ampia, ma estromessa rispetto alla storia del teatro.
​
Il fermento che avvenne fra i '70 e gli '80 condusse il teatro rappresentato nell’edificio teatrale, di nuovo nelle piazze, per strada. Una consapevolezza nuova, accompagnata dalla sperimentazione di soluzioni diverse, ha permesso al Teatro di strada di assumere un significato sempre più rilevante: tornando popolare, di nuovo, riscopre così, un decentramento antico. 


​LA FRANCIA

La Francia è forse il paese trainante del settore, considerando l'arte di strada come una delle più alte forme drammaturgiche del nuovo millennio, ed investendo in esso enormi risorse economiche. Molti dei maggiori eventi in Francia ed in Europa sono incentrati sulle varie discipline e linguaggi del Teatro di Strada (Festival quali Chalon, Aurillac) e in tutta Europa continuano a nascere spazi di creazione dedicati a questo "nuovo" settore, di cui alcuni veramente enormi, come per esempio la Citè des Arts de La Rue a Marseille, che presenta una superficie coperta di 33.000 m², in cui vengono riprodotti spazi urbani chiusi e riscaldabili per permettere i processi di creazione e di prova durante tutto l'anno, oltre ad ospitare enormi officine e laboratori.

gb 
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9/5/2016

 


​FRA 70 E 80

Con l'industria dell'intrattenimento che indirizza verso forme più istituzionalizzate di svago, prodotte con grandi mezzi e tecnologie, gli artisti di strada sono molto più rari di un tempo, quando non vi erano radio o televisione e gli spettacoli di strada costituivano un'attrattiva immancabile in ogni festività. In Italia la situazione non è così avanzata, l'immagine del teatro di strada italiano è purtroppo ancora molto legata agli Artisti di Strada, una forma di piccolo spettacolo tradizionalmente italiano, accomunato alla forma artistica dei buskers, che di solito si esibiscono a cappello.

Fra gli anni '70 e gli '80 ci fu un grande fermento e il teatro rappresentato nell’edificio teatrale, lascia la scatola nera e torna nelle piazze, per strada. Si riappropria degli spazi scenici che già gli appartenevano con una consapevolezza tutta diversa, 
con la sperimentazione di soluzioni diverse, spesso finalizzate alla rivoluzione teatrale o ad intenti dichiaratamente politici, o alla rivoluzione sociale e/o politica. 
Il teatro popolare oggi va quindi di nuovo verso la gente, riscoprendo un decentramento antico, permettendo alle persone che non possiedono cultura teatrale di assimilare dal vivo questo tipo di esperienze.

​

NormativE
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​La prima legge che regolasse gli artisti di strada la troviamo nell'antica Roma nel 462 a.C. Le leggi delle dodici tavole prevedevano, come forma di reato, eseguire (pubblicamente) delle parodie o canti diffamatori nei confronti di qualcuno. La sanzione era la morte.
​
Oggi, il settore è in fase di riconoscimento da parte del Ministero della Cultura ed esiste una Federazione Nazionale che raduna artisti, compagnie e promotori professionisti, alla quale si possono richiedere materiali e approfondimenti relativi all'attività professionale.

​ROMA

In Italia, la prima delibera in una grande città venne approvata a Roma nel 2000, su impulso del consigliere Pino Galeota e degli artisti di strada riuniti nel Co.R.A.S. (Coordinamento Romano Artisti di Strada); nel corso della presentazione della delibera è intervenuto a prendere la parola anche Dario Fo, al tempo da poco insignito del premio Nobel. Nello stesso anno, il regista Wladimir Tcherkoff realizzò per la Televisione della Svizzera Italiana un film documentario sulla situazione dell'arte di strada romana dopo la delibera, dal titolo La strada come palcoscenico. 
​


​L'abrogazione nel 2001 dell'articolo 121 del TULPS, che disciplinava l'esercizio di tale attività attraverso l'iscrizione degli artisti di strada in appositi albi presso il loro comune di residenza, ha di fatto creato un vuoto legislativo. Ora ogni amministrazione comunale riempie come meglio crede tale vuoto legislativo: si va dall'assoluto divieto all'adozione di specifica delibera. Il panorama giuridico, pertanto, è variegato e frammentato.


​Nel decennio successivo, causa la massiccia immigrazione, il quadro sociale degli artisti di strada a Roma mutò profondamente rendendo necessario un aggiornamento del regolamento. E' stata quindi realizzata una nuova delibera nel 2012 per mano dell'Assessore alla Cultura Dino Gasperini, contestata dal movimento Strada Libera Tutti formato dagli artisti di strada romani, che ha fatto ricorso al TAR ottenendo l'abrogazione dei due articoli in cui, indipendentemente dall'uso che ne veniva fatto, si vietava l'uso di amplificazioni di qualsiasi tipo e di strumenti a fiato e a percussioni di qualsiasi genere.

​MILANO

E' Milano però, nel 2012 grazie a Luca Gibillini (Sel), che ha approvato il più avanzato regolamento esistente in Italia sull'arte di strada. Un sistema di turnazioni, una mappatura di oltre 250 luoghi dove esibirsi e soprattutto l'introduzione della prima piattaforma online [www.stradaperta.it] dove è possibile registrarsi, iscriversi e monitorare tutte le esibizioni in tempo reale. Attraverso il regolamento e la piattaforma Milano è stata proclamata la terza miglior città al mondo per arte di strada. Sistema però contestato, in quanto secondo alcuni il software che gestisce la prenotazione delle postazioni di spettacolo ha un funzionamento che penalizza fortemente la qualità della proposta artistica, incoraggiando l'esibizione di figure non professionali.

gb 
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Magazine d'Arte e Cultura
​Teatro e Danza. Queer

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Torino n. 439 del 07 novembre 2016
Direttore Giovanni Bertuccio
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