ART IS PRESENT
  • Home
  • Perchè?
  • Hic et Nunc
    • Arte Dionisiaca
    • Sidi Larbi Cherkaoui 99 | 19
    • #Pensierobimbo | Incanti 18
    • EgriBianco | Showcase 18
    • TST | Il Cielo su Torino 18
    • Perunteatrocontemporaneo16
  • Editoriali
    • 09 - 19 | 10 anni del Direttore
    • Editoriale | Corpo
    • Editolriale | Relazione (?)
    • Editoriale | Strada
  • Numeri
    • V. Queer >
      • Arte
      • Danza
      • Teatro
      • Queer | Teorie
    • IV. Tecnologia >
      • Arte e Téchne
      • Danza e Téchne
      • Teatro e Téchne
    • III. Corpo >
      • Corpo e Arte
      • Corpo e Danza
      • Corpo e Teatro
    • II. Relazione >
      • Arte Relazionale
      • Danza di Comunità
      • Teatro sociale
    • I. Strada >
      • Street Art
      • Street Dance
      • Teatro di strada
    • O. Start >
      • Speciale | La sottise
      • Speciale | Nicola Galli
      • Speciale | Vucciria Teatro
  • Queer
  • Rec | Int
  • Libri
  • Contatti

Queer | Anni Settanta | Rivendicazioni omosessuali → Ciro Cascina

1/5/2020

 
Foto
Ciro Cascina | Giornata dell'orgoglio omosessuale, Bologna, 28 giugno 1980 | ph Giovanni Rodella
Nato a Portici agli inizi degli anni Cinquanta, a cinque anni, con la famiglia, si trasferisce a Torre Annunziata. Qui si forma e dopo il conseguimento del diploma magistrale, si scrive all'Università, alla facoltà di medicina, interrompendo però gli studi al secondo anno, per dedicarsi completamente al teatro. Non frequenta accademie o scuole di recitazione ma da autodidatta, come autore teatrale e come attore, attinge dal teatro di strada e alla tradizione orale dei femminielli napoletani. Tra i suoi maestri, lo stesso Cascina ricorda "Antonia a Fuchera", "A Millecinche", "A Pallona", attori straordinari che non hanno mai calcato i palcoscenici dei grandi teatri ma che erano figure mitiche nell'immaginario popolare napoletano, un substrato culturale in cui "c'era una selezione spietata... non è che tu eri femminella e ti esibivi", dichiarò Cascina in una intervista.

Negli anni Settanta, quasi per caso, Ciro Cascina inizia a esibirsi nei primi locali gay di Napoli, come Il Bagatto, recitando i monologhi di Franca Valeri. Testi, divenuti emblematici di un certo modo di fare teatro, in cui con autoironia si prendeva in giro il mondo gay. A questi, successivamente, si unirono i monologhi improvvisati di Cascina stesso. Inedita contaminazione di cultura camp, di tradizione napoletana, di travestitismo e di impegno politico, utile a smascherare l'ipocrisia e la presunta "virilità" degli eterosessuali che "vanno con i ricchioni". L'insieme di questi monologhi rappresenta l’immagine completa degli umori e delle aspirazioni del movimento gay di quegli anni. 
Foto
Ciro Cascina | Giornata dell'orgoglio omosessuale, Bologna, 28 giugno 1980 | ph Giovanni Rodella
​Della fine degli anni Settanta e gli inizi degli Ottanta, anni in cui dai locali Cascina passa ad esibirsi nelle prime manifestazioni o nei campeggi gay, è la sua opera più nota: La Madonna di Pompei, anche nota come La Madonna di Pompei vuole bene pure ai gay. Lo spettacolo non ha un debutto specifico ma prende forma in due storiche manifestazioni del movimento omosessuale. Il 24 novembre 1979 a Pisa, in occasione della prima marcia contro le violenze omofobe, e nelle giornate dell’orgoglio omosessuale organizzate dal LAMBDA a Bologna dal 27 al 29 giugno del 1980. Il testo, pur basandosi su un canovaccio, veniva improvvisato e di volta in volta si adattavano le caratteristiche e i personaggi, a seconda del luogo, del pubblico e degli eventi di cronaca del momento. La storia, in breve, racconta di una napoletanissima madre d'un omosessuale che parla "da mamma a mamma" con la Madonna di Pompei in favore del figlio. Con un finale per niente scontato, la performance avveniva in luoghi non deputati al teatro, in strade e piazze, e grazie al serissimo umorismo e all'impegno politico-sociale fresco, è diventata una delle più note azioni teatrali provenienti da una realtà del movimento gay. Acquisendo i contorni semi-mitici di un "classico", ritornando in numerosissime occasioni durante gli anni Ottanta e Novanta, le esibizioni di Ciro Cascina, divennero presto un cult della comunità LGBT.

Espressioni come "troppabbella" o "inciuciare", termini usati correntemente in tutto il movimento gay dell'epoca (e giunti fino a noi), testimoniano il successo avuto nei confronti del pubblico, confermato anche dalla critica, quando nel’aprile del 1981 ottenne il primo premio a la “Sei giorni del monologo”, organizzata dall’Associazione Culturale Out-Off al Teatro Cristallo di Milano alla quale partecipò anche Mario Mieli. Nel luglio dello stesso anno venne presentato, anche, al Festival di Santarcangelo di Romagna.

FotoCiro Cascina | Giornata dell'orgoglio omosessuale, Bologna, 28 giugno 1980 | ph Giovanni Rodella
​​Da qui l'inizio di una carriera lunghissima che spazia dal teatro al cinema e che ha come comun denominatore l'impegno sociale. Negli ultimi anni Ciro Cascina ha partecipato con la Compagnia delle Palline a Roma a una serie di spettacoli messi in scena insieme a Gabriele Cerminara, ex giudice che si è dedicato, negli ultimi anni della sua vita, a una forma originale di teatro sociale. In questo ambito si ricordano in particolare gli spettacoli Migranti e la messa in scena dell'Utopia di Tommaso Campanella. Nel 2009 Cascina ha partecipato insieme ad altri, alla nascita dell'AFAN - Associazione femminelle antiche napoletane - e ogni anno presenzia alla manifestazione dell'AFAN, Sciò Sciò Ciucciuvé, che si tiene a Torre Annunziata. 

Sull'omosessualità, nel 2008 Ciro Cascina ha dichiarato: «Mi spiego meglio: l'omosessualità non esiste, né esiste l'omosessuale, secondo me. Esistono persone che a partire da una matrice che possiamo definire come un afflato sentimentale per una persona del proprio sesso, cercano di adeguare la propria vita a questo loro sentire. I modi possono essere tanti, uno lo fa vestendosi da donna, un altro mettendosi la cravatta, o facendo il prete o la drag queen o il papa.»


gb


       Approfondisci

Foto
Femministe | Ph Paola Agosti
Foto
Platinette, ex Pumitrozzole

Femminismo a Teatro

'70. Pumitrozzole


Anche il movimento femminista, tra i fenomeni di maggiore rilievo per portata e radicalità, trova nel teatro una forma nuova, non solo di rivendicazione ma di agire vero e proprio. Tra i gruppi teatrali politici troviamo La Maddalena, formato a Roma nel 1973 su iniziativa di Dacia Maraini. Fu il primo teatro femminista italiano.

Storico gruppo gay delle scene underground, formato da persone gay nel maggio 1976 con la creazione dei Collettivi Omosessuali Padani - i C.O.P. Le loro performancecon interventi sarcastici e la forte provocazione sull'ortodossia, fanno diventare il gruppo ospite fisso a Radio Popolare, la radio del Movimento Studentesco di Parma.
Continua
Continua
Foto
Mario Mieli (1952 – 1983)
Foto
Alfredo Cohen in Dillo a mammeta, 1983.

'70. Mario Mieli

'70. Alfredo Cohen


​Mario Mieli apre uno spiraglio su una narrazione magmatica che riassume un decennio frenetico: gli anni Settanta. Straordinario filtro, il suo, fatto di diverse tensioni e contraddizioni, di adesioni, fughe e abusi, di marxismo e di pratiche di autocoscienza vissuti a contatto con i movimenti omosessuali a Londra e a Parigi.

D'Aloisio frequenta l'ambiente di sinistra diventando un militante del Partito radicale capeggiato da Angelo Pezzana. Con lui, insieme ad altri attivisti tra cui Mario Mieli, fonda il Fuori! nel 1971, di cui storica rimane la Manifestazione di Sanremo del 1972, l'evento che segnerà la nascita del movimento gay in Italia. 
Continua
Continua

    Autore

    Giovanni Bertuccio

    Archivi

    Gennaio 2020
    Settembre 2019
    Marzo 2019
    Ottobre 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Novembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Luglio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016

    Categorie

    Tutto
    Annibale Ruccello
    Arte
    Coreografi
    Cromosomi
    Cubo Teatro
    Danza
    Dario Fo
    Decentramento
    Dennis Altman
    Drag
    Dragking
    Dragqueen
    Eterosessismo
    Eterosessualità
    Femminismo Bianco
    Femminismo Lesbico
    Femminismo Radicale
    Gender
    Gender Study
    Genere
    Genetica
    Graphic Novel
    Gruppi Di Base
    Guy Hocquenghem
    Interviste
    La Nuova Drammaturgia Napoletana
    Lesbismo
    Mario Mieli
    Mary Daly
    Monique Witting
    Movimento Omosessuale Italia
    Nuova Scena
    Omosessualità
    Potere
    Registi
    Ru Paul
    Sesso
    Sessualità
    Storia Dell'eterossesualità
    Storia Dell'omosessualità
    Teatro
    Teatro Di Narrazione
    Teatro Politico
    Teatro Popolare
    Travestitismo

    Feed RSS


Foto

Art is Present | la Voce dell'Arte
Magazine d'Arte e Cultura. Teatro e Danza. Queer

​
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Torino n. 439 del 07 novembre 2016
Direttore Giovanni Bertuccio



   email:

   info@artispresent.it
  • Home
  • Perchè?
  • Hic et Nunc
    • Arte Dionisiaca
    • Sidi Larbi Cherkaoui 99 | 19
    • #Pensierobimbo | Incanti 18
    • EgriBianco | Showcase 18
    • TST | Il Cielo su Torino 18
    • Perunteatrocontemporaneo16
  • Editoriali
    • 09 - 19 | 10 anni del Direttore
    • Editoriale | Corpo
    • Editolriale | Relazione (?)
    • Editoriale | Strada
  • Numeri
    • V. Queer >
      • Arte
      • Danza
      • Teatro
      • Queer | Teorie
    • IV. Tecnologia >
      • Arte e Téchne
      • Danza e Téchne
      • Teatro e Téchne
    • III. Corpo >
      • Corpo e Arte
      • Corpo e Danza
      • Corpo e Teatro
    • II. Relazione >
      • Arte Relazionale
      • Danza di Comunità
      • Teatro sociale
    • I. Strada >
      • Street Art
      • Street Dance
      • Teatro di strada
    • O. Start >
      • Speciale | La sottise
      • Speciale | Nicola Galli
      • Speciale | Vucciria Teatro
  • Queer
  • Rec | Int
  • Libri
  • Contatti