ART IS PRESENT
  • Home
  • Associazione
  • Perchè?
  • Hic et Nunc
    • Hofesh Shechter 21
    • Sidi Larbi Cherkaoui 99 | 19
    • #Pensierobimbo | Incanti 18
    • EgriBianco | Showcase 18
    • TST | Il Cielo su Torino 18
    • Perunteatrocontemporaneo16
  • Editoriali
    • 09 - 19 | 10 anni di?
    • Editoriale | Corpo
    • Editolriale | Relazione (?)
    • Editoriale | Strada
  • Numeri
    • V. Queer 19-22 >
      • Arte 22
      • Danza 21
      • Teatro 20
      • Teorie 19
    • IV. Tecnologia 18 >
      • Téchne e Arte
      • Téchne e Danza
      • Téchne e Teatro
    • III. Corpo 17 >
      • Corpo e Arte
      • Corpo e Danza
      • Corpo e Teatro
    • II. Relazione 16 >
      • Arte Relazionale
      • Danza di Comunità
      • Teatro Sociale
    • I. Strada 16 >
      • Street Art
      • Street Dance
      • Teatro di Strada
    • O. Start >
      • Speciale | La sottise
      • Speciale | Nicola Galli
      • Speciale | Vucciria Teatro
  • Queer
  • Contatti

QUEER                                                                    TEORIE                                                                    FEMMINISMO

1/7/2019

 


SISTEMA OCCIDENTALE
​

Le conquiste imperialiste, il neocolonialismo e gli attuali sistemi, hanno messo in contatto delle società molto diverse. La suddivisione del lavoro secondo il genere è comune a tutto l'arco della storia e a tutte le culture, ma, per quanto sia estremamente diffusa, la divisione del lavoro, basata sul genere, non è esattamente la stessa nelle diverse culture, nei diversi momenti della storia. Il medesimo compito, può essere considerato un lavoro da donne in un contesto, un lavoro da uomini in un altro. Il lavoro agricolo ne è un esempio lampante.
​

Il norvegese Oyster Holter, nei suoi studi del 1995-1997, sosteneva che la divisione per genere costituisce la base strutturale dell'ordine di genere in Occidente, non negli ordini di genere delle società non occidentali e non capitalistiche. Ciò che venne alla luce, non fu soltanto scoprire che le nostre concezioni della maschilità e della femminilità erano strettamente connesse a questa divisione, ma si prese atto che le relazioni sociali che governano il lavoro in Occidente, fuori erano molto diverse.

In un contesto capitalistico il lavoro viene svolto per un compenso monetario, viene comprato e viene venduto, seguendo la regola del profitto. Nei contesti fuori le mire del mercato globale, invece, il lavoro viene svolto gratuitamente, per amore o per dovere reciproco, secondo la logica dello scambio. Lavoro salariato e lavoro gratuito avvengono in contesti relazionali diversi, sottolineava Holter, e di conseguenza “producono” significati culturali diversi. Da queste differenze strutturali, affermava il norvegese, scaturiscono delle esperienze diverse tra uomini e donne, così come le idee sulla differente natura degli uni e delle altre.


​DIVISIONE DEL LAVORO

La divisione di genere nella cura dei figli fa parte della più ampia divisione del lavoro all'interno della società. In America, grazie allo sviluppo di un filone femminista di ricerche, si mise in luce, proprio, la differenza di genere nel modo di allevare i bambini. Queste ricerche pur appurando che anche gli uomini potessero fare le madri, come scrisse Riesman nel 1986, nella società occidentale contemporanea, ben pochi di loro lo fanno effettivamente, rintracciando le ragioni più nella sfera economica che nella sfera psichica.

La divisione del lavoro, però, 
è solo una parte di un processo più generale. Nel moderno sistema economico, il lavoro condiviso di uomini e donne è incorporato in tutti i prodotti e i servizi maggiori, quindi nel processo di crescita economica. Il potere, in quanto dimensione del genere, costituiva un elemento centrale nel concetto di patriarcato elaborato dal Movimento di liberazione della donna che si opponeva all'idea degli uomini come classe sessuale dominante, alla violenza sessuale come affermazione del potere maschile sulle donne, e alle immagini mediatiche che dipingono la donna come passiva, frivola e sciocca. Il Movimento riconobbe che il potere patriarcale non si poteva semplicemente ridurre a una questione di controllo da parte degli uomini sulle donne, ma si concretizzava a un livello più personale, attraverso lo Stato impersonale. 


​DONNA E DIRITTI

​​Un classico esempio è la procedura giudiziaria nei casi di stupro analizzata da Catharine Mackinnon in un suo articolo del 1983. Indipendentemente dalla predisposizione personale del giudice, denunciava l'autrice, la procedura, con cui vengono giudicate le cause di violenza, finisce per mettere sotto processo l'accusatrice più che l'accusato, dimostrando come i pregiudizi impliciti nelle credenze sociali siano molto difficili da estirpare.

Il movimento femminista 
che reclamava dei diritti nella sfera pubblica, lottava contro, anche, l'oppressione maschile nella sfera privata. Gli studi di Dobash e Dobash, pubblicati nel 1992, documentano proprio, come l'opposizione avvenuta sul doppio binario pubblico/privato, abbia condotto in linea generale all'uguaglianza dei diritti formali tra uomini e donne: il diritto al voto, alla proprietà, il diritto a intentare un'azione legale, e così via. 

Il femminismo - inaugurato durante il decennio della donna delle Nazioni unite, 1975-85, l'impegno più prolungato sulle tematiche di genere mai realizzato da un'organizzazione internazionale – alla fine degli anni Ottanta entrava in crisi. Come mostra Cilla Bull Back in One World women's movement del 1988, all'interno del movimento si sviluppò un violento dibattito intorno alla questione del modello del femminismo americano, che le donne dei paesi del terzo mondo vedevano come una nuova forma di imperialismo culturale. Così, negli anni Novanta, divenne abituale tra femministe bianche delle classi medie parlare di femminismi anziché di femminismo, proprio per riconoscere la diversità e rifiutare il privilegio.

Non bastava riflettere, però, sottolineava Butler in Scambi di Genere del 1990, solo sul modo in cui le donne potrebbero essere più rappresentate nel linguaggio e nella politica; il femminismo dovrebbe considerare, invece, come la categoria donna, viene prodotta e delimitata dalle stesse strutture di potere dalle quali cerca l’emancipazione.

gb



ApprofondiMENTI
QUEER | TEORIE

​

QUEER | TEORIE | PATRIARCATO
QUEER | TEORIE | POTERE E SESSO
QUEER | TEORIE | FARE IL GENERE
QUEER | TEORIE | DIS-FARE IL GENERE

    Autore

    Giovanni Bertuccio

    Archivi

    Gennaio 2022
    Gennaio 2021
    Gennaio 2020
    Settembre 2019
    Marzo 2019
    Gennaio 2019
    Ottobre 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Gennaio 2018
    Marzo 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016

    Categorie

    Tutti
    Action Painting
    AIDS
    Anna Halprin
    Annibale Ruccello
    ANNI NOVANTA
    Anni Sessanta
    Arnulf Rainer
    Art Brut
    Arte
    Arte Dei Folli
    ARTE E STRADA
    ARTE RELAZIONALE
    Azioni
    Bodyart
    CAMP
    Cibele
    CIRCO VERTIGO
    CLAUDIO ZANOTTO CONTINO
    COMPORTAMENTO
    COOPERATIVA ITALIANA ARTISTI
    Coreografi
    Corpo
    CORPO E TEATRO
    Cromosomi
    Cubo Teatro
    Danza
    DANZA CONTEMPORANEA
    Danza Di Comunità
    Danza Di Comunità
    DANZA URBANA
    DES Danza Educazione Società
    Drag
    EGRIBIANCODANZA
    FESTIVAL
    FLIC TEATRO
    Franca Zagatti
    Gender
    Genere
    Genetica
    GRAFFITISMO
    Graphic Novel
    Gunter Brus
    Hans Prinzhorn
    Hermann Nitsch
    Il Teatro Dell'altro
    Informale
    INTERPLAY FESTIVAL
    Interviste
    ITALIA
    Jean Claire
    Jean Dubuffet
    JEFF KOONS
    Judson Dance Theate
    Kunst Und Revolution
    LACAN
    La Nuova Drammaturgia Napoletana
    L'art Chez Les Fous
    Lesbismo
    Luca Silvestrini
    Malerei-Selbstbemalung-Selbstverstumme-lung
    Mario Mieli
    MICHEL FOUCAULT
    Monique Witting
    MOSTRE
    NATURA IN MOVIMENTO
    Nicola Galli
    NICOLAS BOURRIAUD
    NOVECENTO
    ORLAN
    Otto Muehl
    Otto Muhl
    Performance
    Pollock
    PROGETTO ORESTE
    Protein Dance Company
    PSICODRAMMA
    QUEER
    Queer E Arte
    Queer E Danza
    Queer E Teatro
    Registi
    Renato Barilli
    Riti Di Passaggio
    Riti Orgistici
    Rito E Danza
    RUDOLF LABAN
    SILVIA BATTAGLIO
    STRADA E ARTE
    STREET ART
    STREET DANCE
    Taurobolio
    Teatro
    TEATRO A CORTE
    Teatro Di Orge E Misteri
    TEATRO DI STRADA
    Teatro Sociale
    TECNOLOGIA
    TORINO
    TRACEY EMIN
    VUCCIRIA TEATRO
    Walter Benjamin
    Wiener Aktionisten
    Willi Ninja
    Wolfli

    Feed RSS


Foto

Art is Present 
Magazine d'Arte e Cultura
​Teatro e Danza. Queer

​
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Torino n. 439 del 07 novembre 2016
Direttore Giovanni Bertuccio
​

email:

 info@artispresent.it

  • Home
  • Associazione
  • Perchè?
  • Hic et Nunc
    • Hofesh Shechter 21
    • Sidi Larbi Cherkaoui 99 | 19
    • #Pensierobimbo | Incanti 18
    • EgriBianco | Showcase 18
    • TST | Il Cielo su Torino 18
    • Perunteatrocontemporaneo16
  • Editoriali
    • 09 - 19 | 10 anni di?
    • Editoriale | Corpo
    • Editolriale | Relazione (?)
    • Editoriale | Strada
  • Numeri
    • V. Queer 19-22 >
      • Arte 22
      • Danza 21
      • Teatro 20
      • Teorie 19
    • IV. Tecnologia 18 >
      • Téchne e Arte
      • Téchne e Danza
      • Téchne e Teatro
    • III. Corpo 17 >
      • Corpo e Arte
      • Corpo e Danza
      • Corpo e Teatro
    • II. Relazione 16 >
      • Arte Relazionale
      • Danza di Comunità
      • Teatro Sociale
    • I. Strada 16 >
      • Street Art
      • Street Dance
      • Teatro di Strada
    • O. Start >
      • Speciale | La sottise
      • Speciale | Nicola Galli
      • Speciale | Vucciria Teatro
  • Queer
  • Contatti