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QUEER                                                                    TEORIE                                                                    ETEROSESSUALITA' | ORIGINI

1/7/2019

 


​TEMPO E STORIA

In un lungo articolo pubblicato su BBC, il giornalista Brandon Ambrosino ha ri-proposto di sottrarre l’eterosessualità all’ordine della Natura, per farla ri-entrare nell’ordine del Tempo e della Storia. Affermando che nei primi anni del Ventesimo secolo eterosessualità e omosessualità non erano ancora termini medici e nessuno dei due godeva dello status di sessualità normale, sottolinea che nel 1901 il Dorland’s Medical Dictionary definiva l’eterosessualità come un appetito anormale o perverso per il sesso opposto.

Nel 1923 nel 
Nuovo Dizionario Internazionale della Merriam-Webster la descrizione rimase più o meno la medesima: passione sessuale morbosa per una persona di sesso opposto. Solo nel 1934 l’eterosessualità assunse la definizione che conosciamo ancora oggi: manifestazione di passione sessuale per una persona di sesso opposto; sessualità normale. Ma come si è passati da una definizione di anormalità a una di normalità?


RISPRODUZIONE VS PIACERE

Prima che il sistema della sessualità venisse costruito sulla coppia di opposti eterosessuale/omosessuale – la dualità prevalente aveva a che fare con il binomio riproduzione/non riproduzione. L’enfasi verteva sul fatto che l’atto sessuale avesse fini procreativi, secondo natura e dunque normale; oppure no, contro natura, di conseguenza deviato, a prescindere dal genere delle persone coinvolte. In questo schema, l’atto eterosessuale non rivolto alla procreazione, veniva considerato come patologico e anormale, al pari dell’adulterio e della masturbazione.

Nell’identificare sessualità e procreazione un contributo notevole venne dato dallo Stoicismo. La Stoà, costruendo la sua idea di vita retta, secondo natura, e ricorrendo esclusivamente al principio di autoconservazione, sentenziò che buono era ciò che conservava, cattivo era ciò che distruggeva o non conservava. 
​
Anche per i filosofi cristiani, come Agostino e Tommaso, il solo sesso giusto e legittimo era quello che perseguiva la procreazione. Tutto il resto, compreso l’atto eterosessuale non a scopo riproduttivo, andava condannato. Esistevano, dunque, comportamenti sessuali catalogati e spesso proibiti, ma l’enfasi era posta, sempre, sull’atto, non sull’agente. I comportamenti sessuali, seguendo criteri morali, non corrispondevano, ancora, a nessuna categoria dell’identità. Come avvenne il passaggio dall'atto, all'agente?​


CREARE UNA SPECIE 

​A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, la sessualità divenne campo di indagine della medicina e della psicologia: i comportamenti sessuali cominciarono a coincidere con delle tipologie identificabili di persone, catalogabili secondo il loro desiderio o orientamento sessuale. Cominciarono a emergere, allora, altre fondamentali coppie di opposti: non più procreazione-non procreazione, ma normalità/anormalità ed eterosessualità/omosessualità. I termini di origine religiosa, come sodomia, o di origine classica, come pederastia, vennero sostituiti da nuove parole e gli atti morali o amorali divennero l’espressione della sanità o della patologia di soggetti ben precisi, da includere o escludere dal nuovo mondo che si stava costruendo. 

La psicanalisi ebbe un ruolo fondamentale nel collocare le origini della sessualità nella personalità dell’individuo e nel costruire l’opposizione tra eterosessualità ed omosessualità. Così, se per Michel Foucault il sodomita era un recidivo, dice Oconnel, l’omosessuale era diventato «una specie».

Il finalismo procreativo-sessuale di matrice stoica e cristiana, dunque, non venne abbandonato, anzi trovò il suo compimento diventando un paradigma scientifico. I corpi avevano, per natura, morfologie differenti e complementari per una precisa finalità, quella riproduttiva. Per questo, il disegno della natura inscritta nei corpi prevedeva che i maschi e le femmine fossero eterosessuali, perché era la riproduzione della specie ad averne bisogno. E poiché la natura prevede che i  due opposti si attraggano, i
l desiderio eterosessuale cominciò a definire perfino la biologia.

gb
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