![]() All'interno dell'universo dei media, parlare di danza in video, ovvero di videodanza, e di danza digitale vuol dire fare riferimento a categorie differenti, disposte secondo un ordine cronologico, in cui prima si schiera la videodanza, e poi, tutte le nuove "categorie" dovute ai nuovi supporti: l'ambiente coreografico interattivo, la web-dance, l'interfaccia-mondo della realtà virtuale. La danza, che è l'arte del movimento formale del corpo nello spazio e nel tempo, proprio per queste sue caratteristiche, è stata un'interlocutrice privilegiata per le nuove tecnologie. Il cinema prima, la televisione poi, i media informatici oggi si sono relazionati con le idiosincrasie della danza, quali il dinamismo, la velocità, il ritmo. Il video di danza, attraverso la visione e l'ascolto, per mezzo dei normali mezzi di riproduzione - videoregistratore, lettore Dvd - impone una fruizione di tipo frontale e passivo, simile, in apparenza, allo stare seduti a teatro, in realtà assai distante dall'esperienza live. Infatti, quando la danza è parte dell'ambiente teatrale, in cui interagiscono immagini, realtà virtuale, suoni sintetizzati, rielaborazioni digitali del movimento - in differita o in tempo reale - ci troviamo all'interno di un'esperienza percettiva che mette in gioco la corporeità dello spettatore, che in questo contesto specifico, diventa protagonista e parte in causa del processo artistico e creativo. ![]() Se la videodanza, ha proposto e continua a proporre, una nuova creatività nell'ambito della ricerca coreografica, il computer ha contribuito alla smaterializzazione della danza e del danzatore. Nella danza in video necessita della presenza, per quanto differita nel passato, del corpo del danzatore, che anche se sottoposto a ripresa ed eventualmente a post-produzione, resta una corporeità reale. Nel caso invece, della danza digitale - come nel caso della web-dance - la presenza diviene virtuale e il corpo non è più quello di un essere biologico, ma un insieme di sistemi e protesi, che assumono senso, solo se il corpo è “connesso” alle nuove tecnologie. La danza, l'arte del corpo in movimento nella spazio e nel tempo, fin dalle origini del cinema, è stata, quindi, oggetto dello sguardo della macchina da presa e, a partire dall'invenzione della televisione, anche dell'obbiettivo della telecamera. E questo, per la produzione coreografica e della sua conservazione, ha interessato gli artisti sia per la persistenza nel tempo delle loro opere, sia per la divulgazione delle stesse come opere d'arte. gb |
AutoreGiovanni Bertuccio Archivi
Gennaio 2020
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