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Queer e Danza | Anni 90 | Voguing

1/3/2021

 
FotoWilli Ninja | NYC 1989
Originariamente chiamato «presentazione» e più tardi «performance», il voguing entra di fatto come categoria nelle ballroom già a partire dagli anni Sessanta. Nel corso degli anni, i movimenti di danza si sono evoluti nella forma più intricata e acrobatica che oggi conosciamo come "vogue", esplosa, mediaticamente negli anni Novanta del secolo scorso. Dalle ballroom si è diffuso in tutti gli Stati Uniti e per quanto la capitale sia New York, esistono anche capitali "regionali" come Chicago, Atlanta e Los Angeles. Anche a Londra e Parigi si sono diffuse le ballroom, per quanto si concentrino non tanto sulle competizioni di voguing, quanto sulla Runway, competizione di sfilate.

​Vogue apre le porte a un universo di sottogeneri e diversificazioni infinite, con in comune un linguaggio che attinge da altri mondi: quello delle arti marziali, dell'arte egizia, delle pratiche militari e della breakdance. Oggi vogue è un fenomeno globale in continua evoluzione, sia stilistica che demografica. Del 2012, infatti, è l'apertura di The House of Melody, la prima casa di vogering tedesca, che ancora oggi, deve lottare contro l'ignoranza, dando un posto a chi fugge dalla strada o da casa, contribuendo al rispetto a all'amore di tutti. 

Il Voguing si impose all'attenzione del pubblico e della critica a partire dalla fine degli anni Ottanta, quando passi e routine vennero inseriti all'interno dei videoclip delle pop star di quegli anni.

FotoDashaun Wesley | ph. Nino Munoz/CPi Syndication
Prima Malcolm McLaren con i video Deep in Vogue e Waltz Darling nel 1989, poi Madonna con il videoclip Vogue, nel 1990, fecero del voguing un fenomeno di costume degli anni Novanta. E il legame fra voguing e cultura popolare visiva è stato strettissimo e continuo.

Molti artisti, in particolare donne, hanno incorporato il
voguing nei loro video. Leiomy Maldonado, membro transgender dei Vogue Evolution - quarta edizione di America's Best Dance Crew - ha reso popolare il suo passo personale, la "Leiomy Lolly", incorporata poi nei videoclip If U Seek Amy di Britney Spears e Videophone di Beyoncé. Il video di Willow Smith Whip my hair contiene un cameo della Leiomy. Lil Mama e Chris Brown hanno incorporato una Dip nel videoclip di Shawty Get Loose. E ancora Teyana Taylor, Rihanna, Willow Smith, FKA Twigs, Ariana Grande, Azealia Banks, Fergie e Lady Gaga, si sono tutte ispirate a voguers di ieri e di oggi.

Ma non solo il mondo della musica, il voguing ha plasmato l'industria della moda influenzando designer del calibro di Marc Jacobs, Thierry Mugler e Patricia Field. Il documentario di Wolfgang Busch How Do I Look racconta infatti di come le icone e le leggende della ball community di Harlem hanno influenzato, per decenni, le più grandi star della cultura pop. Innovazioni che hanno creato tendenze nella moda, nella danza, nella musica e sulle passerelle.
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La Danza
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FotoMadonna | Vogue, 1990
Vogue è una danza unisex che, come per la breakdance, si basa sul concetto di no-touching. Ispirato allo stile degli antichi geroglifici egizi e alle immagini patinate dei modelli nella rivista Vogue, il voguing è caratterizzato da una serie di pose, come quelle di un servizio fotografico. I movimenti di braccia e gambe sono angolari, lineari, rigidi e si spostano rapidamente da una posizione statica all'altra. E nelle competizioni “insulti” sottili, diretti l'uno verso l'altro, sono utili per impressionare i giudici e il pubblico.

Ancora oggi, sono questi gli stili del voguing:

→ Old Way (prima del 1990). Caratterizzato dalla formazione di linee, simmetrie e dalla precisione in un'esecuzione aggraziata e fluida. Nella sua forma storica più pura si configura come duello tra due rivali. Nella tradizione uno dei due rivali deve bloccare l'altro a terra o contro un muro di modo da limitarne i movimenti mentre il primo esegue Hand Performance (movimenti di mani).

→ New Way (post 1990). Caratterizzato da movimenti più rigidi e geometrici, incorpora contorsioni degli arti e controllo delle braccia, includendo spesso il locking. La New Way può essere anche descritta come una forma modificata di mimo in cui il voguer crea forme geometriche mosse progressivamente intorno al suo corpo, mostrando destrezza e memoria.

I termini "Old Way" e "New Way" sono generazionali, in quanto ogni generazione si riferisce a sé stessa come "New Way" e alla precedente come "Old Way".

FotoChalayan & Ayabamby
→ Vogue Femme (risalente circa al 1995). Stile più recente dell'Old Way, il Vogue Femme (dalla parola francese "femme", "donna") è uno stile sviluppato principalmente dalle Femme Queen, donne transgender protagoniste della ballroom scene. Rispetto all'Old Way risulta più fluido, con movimenti appositamente femminili ed esagerati, influenzati spesso dalla danza classica e moderna.
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Il
Vogue Femme si divide in Dramatics, più atletico e che richiede maggior forza e resistenza fisica, includendo diversi tipi di acrobazie, e Soft and Cunt, dove il voguer si muove in modo più aggraziato e femminile, incorporando spesso elementi di danza classica.

In entrambe le varianti, la danza si divide in sei elementi:

→ Hands: Nella performance, le mani del performer spesso raccontano una storia. Hands è l'elemento fondamentale per aggiungere espressività alla performance interagendo con l'avversario durante una battle (cfr. "throwing shade").

→ Duckwalk: la passeggiata delle anatre. Accovacciarsi sui talloni e calciare i piedi mentre si procede in avanti a ritmo di musica.

→ Catwalk: camminata femminile esagerata in cui le gambe sono incrociate l'una sull'altra, i fianchi sono spinti da un lato all'altro e le mani sono gettate in avanti in opposizione alle gambe.

→ Floorwork: questo componente dimostra la sensualità dei concorrenti mentre rotolano e si muovono a terra in modo da catturare l'attenzione dei giudici.

→ Spins and Dips: questo è il componente più appariscente della moda. Una rotazione o un tuffo eseguiti correttamente, ovvero solo quando si verificano esattamente sulla battuta musicale.

→ Runway. Inspirato dalle sfilate delle modelle sulle passerelle, solitamente richiede outfit particolari e colorati. Coloro che partecipano utilizzano il loro stile non tanto per mostrare l'outift ma principalmente l'attitudine, facendo risaltare loro stessi e allo stesso tempo cercando di annebbiare (SHADE) gli altri.


gb


Approfondimenti
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House of Exstravaganza, 1994

Ballroom culture

Le Houses


Con termini come ball culture, house system, ballroom community si intende identificare uno strato della cultura queer americana. Luoghi fumosi e clandestini, le ball erano i soli posti in cui rifugiarsi ed esprimere se stessi in sicurezza. Anche se si parla di queer ball già a partire dal 1869, la prima ball risale al 1964.

​​La maggior parte dei partecipanti alle ball appartiene a dei gruppi conosciuti come Houses. Il fiorire delle houses, sorprenderà, è parallelo alla nascita delle gang newyorkesi. Insieme condividono la fitta gerarchia sociale  al loro interno. La prima a nascere è la House of LaBeija.
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Legendary

Ball. Le influenze oggi


​Reality a tema  voguing
, Legendary esplora il mondo della ball culture attraverso le sfide di otto House che competono in nove ball (voguing/dancing/walking) per aggiudicarsi il premio finale di 100000$. Due stagioni per HBO Max, house vincitrice della prima edizione House of Balmain.

La ball culture oggi è una community globale con centro a Parigi. In tutte le città si offrono corsi e lo si insegna in gran parte delle scuole di ballo. Simbolo di protesta e affermazione, questo stile, si è sempre più imposto come danza di protesta contro l'omofobia. Sara vero?​
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    Giovanni Bertuccio

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