![]() Vincitore del British Dance Award 2011 e amatissimo dalla critica inglese che lo ha definito il "miglior lavoro di Silvestrini", Lol, 2011, catapulta lo spettatore nel mondo delle nuove tecnologie in cui ciascuno si destreggia tra "first and Second Life", tra l'immagine reale di sé e quella virtuale, osservando da vicino la vita di sei personaggi con le loro aspirazioni e la loro fragilità nel costruire relazioni reali. Internet ci da infatti l'illusione di quanto sia facile socializzare, conoscere partner a suon di click, cambiare identità modificando le nostre foto su facebook o cercandone le angolazioni più propizie alla stimolazione del desiderio della nostra preda. Leggi tutto.. ![]() Semplici, ma geniali, le intuizioni scenografiche e degli oggetti di scena di Soliloquy Abaout Wonderland della Vortice Dance Company del 2011. Uno schermo gigante che all'occorrenza diventa quinta e volte soglia limite in cui è l'immagine di un automa a parlare con la voce del Grande dittatore di Chaplin, o a creare dei contrasti di luci che simulano dei limen in cui entrare e sperimentare. Le tecnologie montion capture accentuano la carica fiabesca di una storia che si percepisce per metà, ma che si carica di pathos. Spettacolo che sorprende letteralmente, tanto poco abituati siamo in Italia a messe in scena semplicemente elaborate. Qui l'estro creativo si unisce alle competenze tecniche e il teatro non smette di essere teatrale. Leggi tutto.. ![]() Con debutto nel 2012 all'Octogone Théâtre de Pully, Re-mapping the Body è il risultato della collaborazione con l'Istituto di Scienza dello Sport dell'Università di Losanna e la Scuola Superiore di Musica di Ginevra, con le quali la compagnia si è lanciata in una ricerca coreografica che instaura un dialogo tra arte e scienza. L'insieme delle competenze ha dato vita ad un sistema interattivo che crea il suono dal movimento dei ballerini, dotati di piccoli sensori. Un mondo di suoni amplificato dalla complicità del compositore Christophe Calpini. Leggi tutto.. ![]() Make the switch from me, della Aura Dance Company, è un lavoro del 2014 presentato come studio al festival Youth music, a Vilnius il 22 aprile, con debutto il 30 giugno. Un lavoro che trova la sua fonte d'ispirazione nel sistema MOTUS - un potenziatore del movimento creativo. Un sistema wireless di controllo delle prestazioni, che raccoglie i dati sui movimenti del ballerino e li trasforma in gesti e parametri di controllo per sintetizzatori audio ed effetti audio. Lo spazio intorno al danzatore diventa una superficie senza contatto, una tela con cui il danzatore può interagire e poi ascoltare il feedback sonoro immediatamente. Leggi tutto.. ![]() In Temporaeno Tempobeat - produzione Aiep 2016 - i danzatori sono autori ed interpreti e le azioni creative traggono origine dall'indagine che ogni performer conduce individualmente per dare un proprio senso al gesto, in relazione agli altri, allo spazio e all'ambiente circostante. Una performance condivisa, creata ed elaborata in tempo reale, in cui il corpo e la voce sono elementi imprescindibili attraverso cui esprimere una condizione, uno stato intellettivo oltre che fisico. Una scrittura di danza che si barcamena fra il coreutico e il visuale e in cui forte è l'elemento ludico.. Leggi tutto.. gb |
AutoreGiovanni Bertuccio Archivi
Aprile 2022
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