![]() Quando l'apporto delle nuove tecnologie è supportato da istruzione, ampliamento del pubblico, coesione estetica, e insieme vanno di pari passo con il design, allora la tecnologia può migliorare il mondo della danza, dandogli nuova forza. Questo è l'obiettivo per coreografi e designer che hanno preso parte alla piccola rivoluzione innescata dalla 2wice. Con le loro strategie digitali negli ultimi anni la 2wice Arts Foundation ed Editions 2wice hanno ampliato il numero di lettori, i follower e gli utenti online, mettendo a disposizione degli utenti delle App: la prima, intitola Event è un tributo al lavoro del coreografo statunitense Merce Cunningham, scomparso nel 2009. La seconda, dal nome Fifth Wall è nata dal confronto con il designer Abbott Miller, considerando tutte le possibilità di incorniciare una coreografia offerte dall'iPad. Scaricandola, si acquisteranno i video di quattro coreografie di due minuti ciascuna, appositamente eseguite all'interno di una cornice rettangolare nera che riproduce, in scala, i 4:3 del frame del tablet Apple. Le coreografie possono vedersi in contemporanea o singolarmente, e gli utenti possono zoommare o restringere la scena, cambiare l'orientamento dello schermo facendo ruotare anche il ballerino, diventando loro stessi coreografi. Infatti Fifth Wall lascia ampia scelta allo spettatore che può toccare, scrollare in basso o ruotare lo schermo per influenzare la sequenza della danza. ![]() Nata espressamente come coreografia per iPad, Fifth Wall é un tentativo di smontare, e poi ri-assemblare, la concezione di scena, set e spazio performativo. Jonah Bokaer, il coreografo e ballerino che ha prestato la sua mente e il suo corpo al progetto, era già stato coinvolto nella realizzazione di un'altra App, Mass Mobile, realizzata tra il 2010 e il 2011 in collaborazione con il Georgia Institute of Technology. Attraverso questa App il pubblico poteva votare per decidere di cambiare le luci usate nel corso delle esibizioni. Nel caso di Fifth Wall, Jonah Bokaer ha dovuto danzare all'interno di un simulacro dell'iPad realizzato da Abbott Miller e Bob Guest: una scatola realizzata ad hoc vedendo ne le proporzioni in 4:3 della cornice dell'iPad quelle del proscenio a teatro. E le riprese, per le quattro coreografie, sono state effettuate ruotando sia la scatola, sia la telecamera, con rotazioni fisse della cinepresa di 90°, in modo da poter permettere al pubblico, poi, ampia libertà di manipolazione delle sequenze coreografiche. ![]() Credo che la coreografia digitale, afferma Bokaer, si adatti bene al progresso della tecnologia mobile, in particolare ai tablet. La tecnologia mobile a sua volta è una naturale compagnia per gli artisti che come me lavorano con il movimento. gb |
AutoreGiovanni Bertuccio Archivi
Gennaio 2020
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