![]() Il movimento futurista, insofferente a staticità e passatismo, si caratterizza per un infaticabile slancio in avanti, verso il futuro. Si abbandona a mutamenti corporei e sensoriali radicali e vede nel respiro, nei nervi, nei sensi, nelle vibrazioni e nei brividi di velocità, dunque nel corpo tutto, la realizzazione di un uomo nuovo, l'uomo del futuro. Per Marinetti, il teorico del movimento, il corpo umano, per proiettarsi nel futuro, doveva essere ben allenato, e proprio nel danzatore, nel suo corpo, proiettava il sua ideale di "eroe". Molti critici, invece, hanno mal giudicato l'importanza della danza per il futurismo, trascurando gli studi sull’argomento fino ad anni recenti. Tuttavia, le azioni provocatorie dei futuristi e la loro fede nella nascita di un’arte inedita, “nuova formula dell’Arte-azione”, evidenziano come l’arte del corpo non sia rimasta episodio marginale all’interno del Movimento. ![]() Anzi, il corpo danzante, a partire già dal cosiddetto periodo “eroico”, figura come tema centrale. Infatti, il danzatore, agile perchè allenato, è il solo che possa sentire impulsi e ritmi frenetici, e che riesca a esprimerli attraverso la reazione condizionata dei movimenti corporei. In effetti, con l’esplosione di music hall e teatro di varietà, il corpo danzante attira prepotentemente lo sguardo, la percezione, la creatività degli artisti dell’epoca. A inizio Novecento, l’arte della danza “innova”, grazie alle avanguardie europee e il futurismo non fa eccezione. Marinetti, ammirando la nuova arte del corpo, l’8 luglio 1917, pubblica il manifesto de La danza futurista, in cui si aspira ad una danza con il “corpo moltiplicato dal motore”. ![]() ‘Noi andremo alla guerra danzando e cantando!’ Ecco perché oggi sulle rive imbottite di cadaveri della Vertoibizza, sotto una volta di traiettorie rombanti, fra mille vampe veloci, a ventaglio, mentre molleggiano bianchissimi razzi troppo lenti spasimosi estenuati, […] ho avuto la visione nuova della danza futurista. Ipotizzando un dramma coreico, Marinetti elabora il “libretto” di tre danze futuriste: Danza dello shrapnel, Danza della mitragliatrice e Danza dell’aviatore, con indicazioni su scenografia, costume e movimento della danzatrice protagonista. Queste tre danze, sono danze del corpo autonomo, non del corpo anonimo - ricambio sostituibile della massa - né del corpo marionetta impersonale, nascosto da costumi immensi, come avverrà negli anni Venti, anche all’interno del movimento futurista. Marinetti, infatti, con la predominanza, sulla scena, del solo corpo danzante, intuisce la possibilità di moltiplicare e intensificare le capacità umane proprio partendo dal corpo, auspicando la nascita di una nuova arte coreica. ![]() "Questo mio manifesto annulla tutte le danze passatiste che non si devono rievocare, né esumare, né rinnovare. Non esclude però altre concezioni di danze futuriste che i nostri geni novatori daranno sicuramente". Marinetti non postula lo stile di una danza futurista, ma crede che, grazie al suo manifesto, possano nascere “altre” nuove danze, le stesse che erano mancate sino ad allora. Ribadendo di aver sostenuto sin dagli inizi del Movimento le azioni-danza, Marinetti dà il via alla realizzazione della nuova arte coreica in un momento favorevole all’azione. Incantato dalla bellezza della macchina, lui stesso cerca di esserne partecipe, al ritmo di contrazioni muscolari, pulsazioni e palpitazioni, senza mai mettere in secondo piano il corpo rispetto alla coscienza. Convinto che il corpo possa “agire” la nuova arte futurista, il fondatore intuisce le potenzialità del corpo danzante, sempre in movimento nel tempo e nello spazio. gbApprofondimenti
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AutoreGiovanni Bertuccio Archivi
Gennaio 2020
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