![]() Il libro di Doris Humprey, The art of making dances del 1958, contiene i primi elementi costitutivi della danza contemporanea, ovvero le motivazioni dalle quali il movimento può nascere, con interazioni nuove fra spazio e corpo. I nuovi ideali, le intuizioni dei danzatori, nel secondo dopoguerra, si uniscono alla contestazione giovanile dell'arte aprendo una nuova riflessione su un corpo 'democratico' come soggetto-oggetto del movimento e sull'essenza e il senso della danza come arte, che assume toni accesi, talvolta estremi. Il movimento americano della Post-modern dance, ad esempio, rifiuta negli anni Sessanta ogni tipo di tecnicismo e di teatralizzazione, privilegiando corpi non addestrati, movimenti 'inventati' o tratti dal quotidiano, l'improvvisazione e la casualità delle composizioni dei performer. Si esplorano spazi inusuali e si evidenzia il corpo nella sua fisicità ordinaria, sia statica sia dinamica. Camminate, corse, saltelli, cadute, rotolamenti, insieme a contatti fisici dolci e violenti con oggetti o persone, sono il materiale con cui si destrutturano, in chiave minimalista - attraverso ripetitività e accumulazione - gli elementi di base del 'linguaggio' della danza. ![]() In Germania invece, dagli anni Settanta, il movimento del TanzTheater unisce tendenze postmoderne al recupero dell'espressività e della drammaticità ereditate dall'espressionismo. Sulla scena appare un corpo 'storico' ma straniato, che sorregge l'apparente quotidianità delle azioni con un perfetto addestramento nelle tecniche classica e contemporanea. Il corpo del danzatore, attraverso l'improvvisazione, nel suo insieme di mente e corpo, fornisce il materiale drammaturgico-coreografico (in cui non manca la parola) per il montaggio registico successivo. Movimento, parola e musica si trovano così di nuovo riuniti nella creazione di danza, dominata da un corpo vissuto, che parla di sé e dei suoi drammi esistenziali con la sua sola, svelata e imbarazzante presenza fisica. ![]() In generale e aldilà, dei movimenti affermatisi, negli anni Ottanta e Novanta, la danza contemporanea, in generale, privilegia un corpo eclettico, addestrato in tecniche diverse e coreografo di sé stesso o capace di adeguarsi ai bisogni espressivi dei diversi 'autori'. E le creazioni attuali vanno dal più spinto virtuosismo acrobatico alle tecniche pure o miste dei maestri, al minimalismo dei gesti 'trovati', e spesso fonde linguaggi artistici diversi o affronta l'ambito della multimedialità. Infine, lo svilupparsi sempre più della tecnologia, l'interazione del corpo reale del performer con quelli virtuali del video o del computer ha aperto un campo di indagine che propone nuovi, interessanti approcci metalinguistici. gb |
AutoreGiovanni Bertuccio Archivi
Gennaio 2020
Categorie
Tutto
|