ART IS PRESENT
  • Home
  • Perchè?
  • Hic et Nunc
    • Arte Dionisiaca
    • Sidi Larbi Cherkaoui 99 | 19
    • #Pensierobimbo | Incanti 18
    • EgriBianco | Showcase 18
    • TST | Il Cielo su Torino 18
    • Perunteatrocontemporaneo16
  • Editoriali
    • 09 - 19 | 10 anni del Direttore
    • Editoriale | Corpo
    • Editolriale | Relazione (?)
    • Editoriale | Strada
  • Numeri
    • V. Queer >
      • Arte
      • Danza
      • Teatro
      • Queer | Teorie
    • IV. Tecnologia >
      • Arte e Téchne
      • Danza e Téchne
      • Teatro e Téchne
    • III. Corpo >
      • Corpo e Arte
      • Corpo e Danza
      • Corpo e Teatro
    • II. Relazione >
      • Arte Relazionale
      • Danza di Comunità
      • Teatro sociale
    • I. Strada >
      • Street Art
      • Street Dance
      • Teatro di strada
    • O. Start >
      • Speciale | La sottise
      • Speciale | Nicola Galli
      • Speciale | Vucciria Teatro
  • Queer
  • Rec | Int
  • Libri
  • Contatti

Tecnologia e Teatro | Josef Svoboda

1/9/2018

 
FotoLaterna Magika | set Josef Svoboda | Prague, 1958-1961
Il linguaggio contaminato fra spazio teatrale e immagine filmica trova interessanti precedenti nelle applicazioni dello scenografo Josef Svoboda (1920-2002). Riferimento per gli scenografi virtuali contemporanei, Le sue opere rivelano più la funzione interpretativa che decorativa della scenografia. In Svoboda, il senso narrativo coincide con il senso della percezione spaziale, anticipando il significato che dovrebbe avere oggi il real time (modalità di realizzazione di un prodotto in diretta senza la necessità di post-produzione o finalizzazione).

Il set di Svoboda evolve in sequenze di configurazioni che seguono il ritmo delle emozioni utilizzando mezzi flessibili per la creazione di prospettive multiple. In sostanza, il teatro all’italiana (set live costituito da pavimento, soffitto, portale, palcoscenico e platea), che determina lo spazio drammatico e ne definisce i limiti, viene integrato con il set virtuale, definibile con punto di vista, prospettiva, spazio dell’immagine e dell’immaginario. Alla struttura architettonica teatrale, Svoboda, unisce l’immagine virtuale che esplora con materiali che esprimono “il dentro dello spazio”: superfici speculari, proiezioni e televisioni a circuito chiuso, uso creativo della pellicola e della luce.

Per Svoboda è importantissima la sperimentazione nell’ambito del teatro e ancor di più, nell'usare nuove tecnologie, tener sempre presente l’insieme delle parti che vanno a definire uno spettacolo nella sua interezza. Completezza che spesso manca, come già denunciava Svoboda, a favore delle mode, dell’aridità artistica e della ripetitività che il teatro comporta, con risultati monotoni, “piatti” che non “raccontano” nulla di nuovo o stupefacente. Svoboda, attraverso le sue opere anticipa molte delle cose ancora visibili nei teatri contemporanei, affermando che non rinnovarsi, e non mettersi in discussione, fa si che la scena sia statica e senza alcun valore aggiunto anche se farcita di immagini, videoproiezioni e filmati in movimento. L’allestimento multivisione, progettato dallo scenografo trent’anni prima dell’utilizzo della tecnologia digitale, pone il contenuto scenografico come l’idea innovativa delle elaborazioni spaziali di Svoboda.

FotoLaterna Magika | set Josef Svoboda | Prague, 1958-1961
Non solo fondale e proiezioni su schermo che rievocano un passato di scenografie dipinte, ma l’inserimento dell’immagine virtuale in Svoboda, segue una progettazione di strutture sceniche concepite tridimensionalmente per ricevere l’immagine e superare la proiezione bidimensionale. Una nuova concezione scenografica di realtà virtuale (VR) che fonde spazio reale (set live), pixel (proiezione), attore fisico per la creazione dell’ambiente virtuale (set virtuale).

Inaugurata in occasione dell’Esposizione Universale di Bruxelles nel 1958, La Lanterna Magika dà vita ad una nuova forma di spettacolo teatral-cinematografico di interazione fra azione dal vivo e immagine filmica. Per La Lanterna, Svoboda inventa il polyécran, un sistema di multischermo articolato nello spazio scenico in forme quadrate e trapezioidali. Il pubblico percepisce le immagini globalmente in una sorta di pre-realtà virtuale con immagini filmiche fisse e mobili inviate da sette proiettori cinematografici e otto per diapositive, gestite da un sistema tecnico di circuito memorizzante che comanda tutte le funzioni dello spettacolo in sincronia con il suono.

In seguito al successo di quest’esperimento, Svoboda evolve il sistema per l’Esposizione Universale di Monréal elaborando un complesso audiovisivo che chiamerà “multivisione”. Figure in fasci di luci rotanti vengono proiettate su cubi, prismi e superfici piatte in un movimento catturato da specchi inclinati verso gli spettatori. Un mosaico di 112 quadrati in doppia proiezione, la scena a mosaico produce 160 variazioni d’immagine e ha la potenzialità di modulare la profondità di campo visuale avanzando o arretrando sul palcoscenico: “Lo scopo, afferma Svoboda ne I segreti dello spazio teatrale, era di creare immagini intere, ma nello stesso tempo di disintegrare la superficie di proiezione ricomponendola poi in un modo diverso e rendendo evidente anche il rilievo”.


gb


La Traviata | Regia Henning Brockhaus - Scene Josef Svoboda ​| Macerata Opera Festival 2012 

    Autore

    Giovanni Bertuccio

    Archivi

    Gennaio 2020
    Settembre 2019
    Marzo 2019
    Ottobre 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Novembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Luglio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016

    Categorie

    Tutto
    Annibale Ruccello
    Arte
    Coreografi
    Cromosomi
    Cubo Teatro
    Danza
    Dario Fo
    Decentramento
    Dennis Altman
    Drag
    Dragking
    Dragqueen
    Eterosessismo
    Eterosessualità
    Femminismo Bianco
    Femminismo Lesbico
    Femminismo Radicale
    Gender
    Gender Study
    Genere
    Genetica
    Graphic Novel
    Gruppi Di Base
    Guy Hocquenghem
    Interviste
    La Nuova Drammaturgia Napoletana
    Lesbismo
    Mario Mieli
    Mary Daly
    Monique Witting
    Movimento Omosessuale Italia
    Nuova Scena
    Omosessualità
    Potere
    Registi
    Ru Paul
    Sesso
    Sessualità
    Storia Dell'eterossesualità
    Storia Dell'omosessualità
    Teatro
    Teatro Di Narrazione
    Teatro Politico
    Teatro Popolare
    Travestitismo

    Feed RSS


Foto

Art is Present | la Voce dell'Arte
Magazine d'Arte e Cultura. Teatro e Danza. Queer

​
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Torino n. 439 del 07 novembre 2016
Direttore Giovanni Bertuccio



   email:

   info@artispresent.it
  • Home
  • Perchè?
  • Hic et Nunc
    • Arte Dionisiaca
    • Sidi Larbi Cherkaoui 99 | 19
    • #Pensierobimbo | Incanti 18
    • EgriBianco | Showcase 18
    • TST | Il Cielo su Torino 18
    • Perunteatrocontemporaneo16
  • Editoriali
    • 09 - 19 | 10 anni del Direttore
    • Editoriale | Corpo
    • Editolriale | Relazione (?)
    • Editoriale | Strada
  • Numeri
    • V. Queer >
      • Arte
      • Danza
      • Teatro
      • Queer | Teorie
    • IV. Tecnologia >
      • Arte e Téchne
      • Danza e Téchne
      • Teatro e Téchne
    • III. Corpo >
      • Corpo e Arte
      • Corpo e Danza
      • Corpo e Teatro
    • II. Relazione >
      • Arte Relazionale
      • Danza di Comunità
      • Teatro sociale
    • I. Strada >
      • Street Art
      • Street Dance
      • Teatro di strada
    • O. Start >
      • Speciale | La sottise
      • Speciale | Nicola Galli
      • Speciale | Vucciria Teatro
  • Queer
  • Rec | Int
  • Libri
  • Contatti