Primo episodio della ricerca sul sistema planetario, JUPITER AND BEYOND si ispira a "2001: A Space Odyssey" di Stanley Kubrick. Silenzio, flussi micropolifonici e armonie classiche, per scene in cui i corpi inscrivono lo spazio tracciando un reticolo di traiettorie. Incorniciata nello spazio quadrato in cui si muove, la figura umana. sola, si fa metafora dell'ordine terrestre, ma triplicandosi (uno e trino) i corpi disegnano forme curvilinee e sinuose, fluttuando verso una meta celeste, simboleggiata dal cerchio. Ci si addentra in una metamorfosi delle forme con JUPITER AND BEYOND, in un emisfero affascinante in cui i movimenti coreografici si confrontano con i moti dell'animo. ![]() Le posture del corpo, sopratutto nel solo iniziale ma anche per tutto lo spettacolo, sono "tracce" di un'idea?
La creazione JUPITER AND BEYOND è un costante respiro di buio e luce nel quale gesti e forme pure formano una trama di ripetizioni e riprese. La traccia che lascia è un iniziale principio di mutazione, dove si inaugura nella quadratura e nella linea retta un processo sotterraneo di curvatura e resilienza. Per questo la creazione resta ruvida e selvatica, quasi incapace di accogliere lo sguardo dello spettatore. ![]() Quanto è importante conoscere il passato storico-artistico per un artista oggi, secondo te?
Il passato storico e artistico sono innanzitutto un patrimonio dunque una responsabilità di tutta la comunità. Trovo personalmente nutrimento dal passato: mi permette di leggere ciò che osservo e collocarmi in quel breve periodo della mia esistenza all'interno di una linea temporale secolare. Colui che fruisce e colui che crea sono legati da questa responsabilità, in quanto guardiani di un tesoro ricco di dignità spirituale. ![]() Silenzio, lentezza, cosmologie, armonie vitruviane. Oltre Giove cosa hai trovato?
L'intensa gravità del pianeta Giove ha innescato il progetto planetario, indirizzandomi verso altri due pianeti del sistema solare: Venere e Marte. Il processo di creazione si nutre di lentezza e tempi naturali dove il silenzio colma la vastità di questi spazi. Oltre Giove c'è uno spazio nero, astratto, un'impalpabile esplosione di una supernova lontana il cui nucleo collassa nello spazio-tempo. www.nicolagalli.it giovanni bertuccio |
AutoreGiovanni Bertuccio Archivi
Gennaio 2020
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