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Queer e Teatro | Anni 90. Angels in America

1/5/2020

 
FotoUark Theatre | Angels in America Part 2
​1. Bio

Opera teatrale del drammaturgo statunitense Tony Kushner, Angels in America - Fantasia gay su temi nazionali è un dramma in due parti. Il millennio si avvicina (Millennium Approaches), titolo della prima parte, debutta a San Francisco nel 1991, mentre la seconda parte, Perestroika (dal russo, "ricostruzione") va in scena a Los Angeles nel 1992. Della durata, se viste di seguito, di circa sette ore, le due parti possono essere viste separatamente in quanto legate ma autonome. Acclamati dalla critica e dal pubblico come uno dei drammi più significativi del XX secolo, gli Angeli si aggiudicano il Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1993 e ciascuna delle due parti vince il Tony Award alla miglior opera teatrale nel 1993 e nel 1994.

Quasi dieci anni dopo il primo Tony, nel 2003, HBO ri-adatta il testo teatrale per la televisione consegnando al pubblico una mini serie con lo stesso titolo. Diretta da Mike Nichols e interpretato da Meryl Streep, Al Pacino, Emma Thompson, Mary-Louise Parker e Patrick Wilson, la miniserie ottiene undici Premi Emmy e cinque Golden Globe. Volano alto questi angeli..


2. Testo

Tra realtà e teatralità Angels in America è il racconto delle vite di due coppie: gli omosessuali Louis e Prior e i mormoni Joe e Harper. Ognuno è motore di una personale linea narrativa, ha una sua rete di comprimari e partecipa, dunque, a quelle degli altri. Si crea così un intreccio di storie a volte parallele, altre sovrapposte, utile sia a bilanciare la narrazione sia a fornire spunti di confronto. E se i personaggi sono presentati come individui dotati di una psicologia, obiettivi ed emozioni - secondo i canoni della drammaturgia tradizionale - i singoli eventi o le scelte personali vengono presentate attraverso il filtro del mito, dell'assoluto, riproponendo la relazione shakespeariana tra il microcosmo della storia e il macrocosmo dell’ordine divino.

Qui emerge l'espediente drammaturgico: l’operazione di autoanalisi dei personaggi che avviene mediante la teatralizzazione della propria condizione. Kushner attribuisce, così, ai personaggi il racconto di sé stessi piuttosto che delle loro azioni. E i protagonisti quando subiranno un evento che destabilizzerà le loro esistenze, reagiranno, appunto, raccontando il proprio disagio, argomentando il proprio caos interiore. Insomma in Angels Kushner non la rivela la psicologia dei personaggi come nella tradizione americana, ma la espone.

Foto Angels in America, poster 1993
​​3. Parodia

Ricco di citazioni queer, politiche, sociali, culturali, in Angels in America, queste, non vengono utilizzate in modo autoreferenziale - nel senso sterile cioè di una comunità che riflette su sé stessa - ma spostano lo sguardo sull'uomo in quanto essere, grazie all'utilizzo della metafora mistica e religiosa. 

In Angels il trascendente -  evidente nell’aspirazione alla vita di Prior e dei suoi amici, chiaro nel racconto mormone, cristallino nell’apparizione dell’angelo - si fa, però, parodia. E più specificatamente la parodia queer, a partire da questo momento, agirà, non solo come elemento estetizzante ed eccentrico, ma come vero e proprio sovvertimento. Inversione e capovolgimento necessari, non solo per mostrare il punto di vista dell'altro, ma per provare a minare molte delle convinzioni, e convezioni, che rappresentano le fondamenta dei nostri condizionamenti. Nell'opera di Kushner, infatti, non sono gli uomini a cercare gli angeli. Dio, annoiato, si nasconde e per questo c'è bisogno di un profeta che lo invogli a tornare. Gli angeli necessitano, dunque, dell'aiuto degli uomini e Prior, gay e malato di Aids, peccatore marchiato, in Angels in America può essere un profeta e ricevere l’annunciazione come la Vergine Maria. Espedienti narrativi, inversioni contestuali che insieme danno vita ad una fantasia gay, certo, ma su un mondo di tutti. 

Prior concluderà l'opera, rivolgendosi al pubblico, con queste parole: 
«Siete tutte creature favolose, tutti e ciascuno di voi. E io vi benedico: ancora Vita. La Grande Opera Ha Inizio».
​



gb


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Teatro queer?

Il Camp 64.94

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​A partire dagli 
anni Novanta possiamo riconoscere una produzione drammatica che mette in luce il punto di vista omosessuale. Mutamento avvenuto grazie all’affermazione di un’identità culturale queer. In sintesi: queer è un’identità che produce gli atti e gli oggetti che chiamiamo camp. l’identità gay è una performance​..

​​Nel corso degli anni, con la costruzione del movimento LGBT, la considerazione alle note di Sontag  è cambiata: Camp non è un modo generico per essere estetizzante, teatrale, o effeminato, ma come scrive Moe Meyer in Politics and Poetics of Camp nel 1994, è critica culturale e, soprattutto, non può esistere senza la cultura queer..
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Queer e Teatro. Anni 90

Angels in America 2003


A partire dagli anni Novanta possiamo riconoscere una produzione drammatica che mette in luce il punto di vista omosessuale. Mutamento avvenuto grazie all’affermazione di un’identità culturale queer. In sintesi: queer è un’identità che produce gli atti e gli oggetti che chiamiamo camp. l’identità gay è una performance​

​Nel 1985 l'AIDS è stata scoperta da poco ed è considerata ancora la peste dei gay. A New York, il corpo di Prior Walter presenta già i primi segni di malattia (il sarcoma di Kaposi) e quando il ragazzo lo comunica al suo fidanzato questi spaventato dal peso psicologico della situazione inizia a meditare sulla possibilità di abbandonare Prior. 
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    Giovanni Bertuccio

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